DOMENICA 25 APRILE:  GIORNATA DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

 LA TESTIMONIANZA SUSCITA VOCAZIONI.

RIFLESSIONI E DOCUMENTI  per aiutare i giovani a trovare “LA PROPRIA STRADA”

 

  •  Venerati Fratelli,  La 47a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che si celebrerà la IV domenica di Pasqua – domenica del “Buon Pastore” – il 25 aprile 2010, mi offre l’opportunità di proporre alla vostra riflessione un tema che ben si intona con l’Anno Sacerdotale: LA TESTIMONIANZA SUSCITA VOCAZIONI. 
  •  Gesù chiama quelli che egli vuole…Mc.3, 13s  Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi  andarono da lui.  Ne costituì Dodici che stessero con lui  e anche per  mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i  demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di  Pietro;  poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai  quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono;  e Andrea,  Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo  e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.
  • Chiamata di Matteo:  Mt 9,9ss  Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.  Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.  Vedendo ciò, i farisei  dicevano ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Gesù li udì e disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.  Andate dunque e imparate che cosa significhi:  Misericordia io voglio e non sacrificio . Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
  • Rifiuto di un giovane ricco: Mc 10,17ss  Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro  e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: “Maestro  buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”.  Gesù gli disse:  “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.  Tu  conosci i comandamenti:  Non uccidere, non commettere adulterio,  non rubare, non dire falsa testimonianza , non frodare,  onora il padre  e la madre “.  Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate  fin dalla mia giovinezza”. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse:  “Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dállo ai poveri e  avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”.  Ma egli, rattristatosi  per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
  •    LA CHIAMATA DI S. PAOLO – Gal. 1,11ss  Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non  è modellato sull’uomo;  infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato  da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.  Voi avete certamente  sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come  io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi,  superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali,  accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.  Ma quando  colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua  grazia si compiacque  di rivelare a me suo Figlio perché lo  annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun  uomo, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli  prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare  Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni;  degli apostoli non vidi  nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.  In ciò che vi  scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.  Quindi andai  nelle regioni della Siria e della Cilicia.  Ma ero sconosciuto  personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo;  soltanto  avevano sentito dire: “Colui che una volta ci perseguitava, va ora  annunziando la fede che un tempo voleva distruggere”.  E glorificavano Dio a causa mia. 
  •   S. LUIGI ORIONE:  *Per le vocazioni quanto camminare…      Rimarrò grato alla Signoria Vostra, se vorrà coadiuvarmi nell’opera di ricerca di sante vocazioni; poiché di questo vengo appunto ad interessarLa in Domino: vengo a far questua di vocazioni. E cerco specialmente giovinetti che mostrino desiderio di farsi sacerdoti o fratelli coadiutori, e siano disposti, col consenso delle famiglie, a far parte di questa nascente Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza.    Per le vocazioni dei fanciulli poveri quanto camminare! Ho salito tante scale: ho battuto a tante porte! E Iddio mi portava avanti come il suo straccio.   Ho  sofferto fame, sete e umiliazioni le più dolorose: e pur parevano biscottini di Dio ! Mi sono anche coperto di molti debiti, ma la Divina Provvidenza non mi ha mai lasciato far fallimento. E avrei a grande grazia, se Gesù volesse concedermi, per le vocazioni, di andare mendicando il pane sino all’ultimo della vita.   Pel carattere dunque proprio di questa nascente Congregazione, vengo in questua di vocazioni e anche di vocazioni tardive: sia pel Sacerdozio che per fratelli laici o coadiutori dei quali abbiamo grande bisogno,    Chi non vorrà aiutarmi? Fatemi questa carità, per l’amore di Dio benedetto!   Mi affido a Nostro Signore e alla intelligente bontà e zelo di Vostra Signoria. Di quanto farà, La benedica Iddio di una benedizione grande! Pregherò sempre per Lei, e Le prometto di esserLe grato, particolarmente all’Altare.   Mi permetta ora di abbracciarLa fraternamente in osculo Christi, e mi abbia con ogni ossequio per Suo umile ed obbl.mo servitore e fratello in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.
  • Niente carrierismo: ben altro da te si aspetta il Signore.Sarei felice  se tu venissi a dare la tua vita in questa umile e poverissima Congregazione, e ne ringrazierei Iddio di cuore. Se credi che Iddio ti chiami in questa nascente Congregazione non devi cercare  le cariche, ma venire per desiderio di vita più umile, più nascosta e più perfetta, La chiesa e la società ha oggi bisogno di anime grandi, che amino Dio e il prossimo senza misura, e che si consacrino come vittime alla carità, che è ancora quella che può ritornare gli uomini alla fede. Se tu vieni, io con te procederò con più cautela ed esigerò più prove: ti metterò l’ultimo della Congregazione, e non ti darò nulla che possa soddisfare od alimentare il tuo amor proprio:  so che Iddio vuole trasformarti in uno strumento di misericordia e vuole che tu ora, dopo esserti pasciuto di parecchie vanità, ti dia tutto a lui nella mortificazione e rinnegamento di te stesso, e vuole fare di te un santo. Dovunque andrai  se non fai questo, tu non avrai pace, perché questa non è la mia, ma è la voce e una delle chiamate di Dio per te. Non resistere: molte anime ti aspettano; i loro angeli ti chiamano; ma il grano di frumento deve prima morire, per  poi germogliare di vita tutta di Dio. Nulla ti darò che possa soddisfare od alimentare il tuo amor proprio, già troppo, o mio fratello, ti sei pasciuto di parecchie vanità, – ora basta. Non ti offendere, ti scrivo intingendo la penna nella carità di Gesù Cristo…Iddio mi  dice di scriverti chiaro e di scriverti così.  Non badare alla mia miseria, egli si serve delle cose  che sono nulla per confondere quelle che sono. Non resistere. Tu non puoi, non devi continuare così: ben altro da te si aspetta il Signore. (Scr. 44,107)
  • Buon samaritano dei sacerdoti in difficoltà . San Remo, 10 Marzo 1940                       Carissimo Monsignore, Il Signore sia sempre con noi!  Ho letto la Sua del 16 gennaio, che si riferisce ai poveri preti, i quali, caduti in qualche errore, si trovano ripudiati da tutti. Caro mio Monsignore, non recuso laborem, ma ora tengo già oltre 50 di nostri fratelli lapsi per un verso o per un altro; Il Santo Padre mi ha confortato per quest’opera e mi ha dato consigli pieni di illuminata saggezza, e così Cardinali e Vescovi, e col divino aiuto, parecchi si sono riabilitati, e fanno bene. Le dirò che ne ho un po’ da per tutto, riabilitati e non ancora riabilitati, già in abito talare e chi ancora in borghese: ne ho che fanno da sacrista, da portinaio, da tipografo, da infermiere, da professore: ne ho che lavorano e altri che non ne vogliono sapere, e solo pensano alla mensa e a sfuggirsela in bicicletta, chi studia e prega e chi non parla che di politica e di sport: chi ha olio nella lampada e chi ne ha molto poco, forse alcuni non ne hanno mai avuto, e penso mancassero di vera vocazione.  Ora io non potrò fare di più, caro Monsignore, le mie braccia sono troppo gravate, non reggono più! Non mi rifiuto, ma bisognerebbe intenderci bene su tutto. Preghi per me, e mi abbia fraternamente in Ns. Signore e nella Santa Madonna.    Sac.te Luigi Orione della Div. Provv (Scritti 84, 9)
  •  DOCUMENTI:

1. GIORNATA PREGHIERA per le VOCAZIONI

2. QUAL E’ LA MIA STRADADA “Nuove vocazioni per una nuova Europa” (Sintesi)

3.  LETTERE AI GIOVANI (Don Orione)

4. LETTERE AI PRETI (Don Orione)

5. LETTERE AI LAICI (Don Orione)

2 comments

  1. … dunque andrai, e se non fai questo, tu non avrai pace, perché questa non è la mia, ma è la voce e una delle chiamate di Dio per te. Lontano dal carrierismo e vicino allo spirito vitale dell’animo, occasione per esplorare ed illuminare gli sconfinati spazi della sensibilità umana, occasione di crescita e di glorificazione del verbo del Signore. Quale altra migliore occasione di Vita?

    P.S.: A volte bisognerebbe decidersi con quella fermezza troppo spesso sfuggevole, e dedicare più tempo per le “pulizie”.

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