CARI confratelli e amici, bastano poche righe per comunicarvi che…

IERI SERA abbiamo terminato le SERATE BIBLICO-MUSICALI con buona partecipazione e  tanta attenzione

  • VENERDI PROSSIMO H. 21, BREVE VEGLIA MARIANA in preparazione alla FESTA DELL’ASSUNTA.
  • LA PROSSIMA SETTIMANA, come molti confratelli che in questi giorni cambiano residenza e attività pastorale, anche io per volontà dei Superiori lascio Villa S. Biagio e vado a Roma per dare una mano (come potrò da… 80.nne!) nella formazione dei Chierici dell’ ISTITUTO TEOLOGICO DON ORIONE –SANTA MARIA – Via Massimi, 164 – 00136 RM
  • Ringraziando IL SIGNORE e ciascuno di  voi per la bella amicizia che ci ha sostenuto reciprocamente in questi anni… per poter continuare a sentirci, ecco:
  • MIA MAIL: donalesiani@gmail.com
  • CELLULARE: 333.8890.862
  • NUOVO SITO: www. donvincenzoalesiani.it  –”ATTINGEREMO con gioia alle SORGENTI DELLA SALVEZZA”. (Is 12, 1) VIAGGIO ALLE SORGENTI…
  • – DELLA PAROLA DI DIO
  • – DELLA PREGHIERA
  • – DELL’EUCARISTIA
  • – DELLA SPIRITUALITA’ ORIONINA –Ricordiamoci a vicenda nella preghiera… Io vi metterò sempre nella S. MESSA  – Fraternamente Dv
  • CRISTO È LA NOSTRA PACE E LA NOSTRA LUCE     san Gregorio di Nissa, vescovo+++
      «Egli è la nostra pace, colui che ha fatto di due un popolo solo» (Ef 2, 14). Pensando che Cristo è la pace, NOI DIMOSTREREMO DI PORTARE DEGNAMENTE IL NOME DI CRISTIANI SE, PER MEZZO DI QUELLA PACE CHE È IN NOI, ESPRIMEREMO CRISTO CON LA NOSTRA VITA. Egli uccise l’inimicizia (cfr. Ef 2, 16)       Non dobbiamo dunque assolutamente permettere CHE ESSA RIPRENDA VITA IN NOI, MA MOSTRARE CHIARAMENTE CHE È DEL TUTTO MORTA. NON RISUSCITIAMOLA DI NUOVO dopo che è stata uccisa da Dio per la nostra salute, NON ADIRIAMOCI a rovina delle nostre anime e NON RICHIAMIAMO ALLA MEMORIA LE INGIURIE SUBITE, non commettiamo l’errore di riportare all’esistenza colei che è fortunatamente estinta. SICCOME POSSEDIAMO CRISTO CHE È LA PACE, COSÌ UCCIDIAMO L’INIMICIZIA PER PRATICARE NELLA NOSTRA VITA LA FEDE IN LUI. Egli abbatté in se stesso il muro che divideva i due uomini, ne fece uno solo, ristabilendo la pace ….Così la carne non potrà avere più desideri contrari allo spirito e lo spirito desideri contrari alla carne, ma la prudenza della carne sarà soggetta alla legge divina. Allora, ricostituiti in un uomo nuovo e amante della pace e, da due, fatti un uomo solo, DIVENTEREMO DIMORA DELLA PACE.  La pace è la concordia fra due esseri contrastanti. Quindi, COLTIVIAMO IN NOI LA PACE; ALLORA NOI STESSI DIVERREMO PACE E DIMOSTREREMO CHE QUESTO APPELLATIVO DI CRISTO è vero e autentico anche in noi.CRISTO È LA LUCE VERA lontana da ogni menzogna. Impariamo da questo che anche la nostra vita deve essere illuminata dai raggi della vera luce. I raggi del sole di giustizia son le stesse virtù che splendono e ci illuminano perché respingiamo le opere delle tenebre e camminiamo onestamente come alla luce del giorno (cfr. Rm 13, 13). DETESTIAMO L’AGIRE CLANDESTINO E OPERIAMO TUTTO ALLA LUCE DEL GIORNO, e così anche noi diventeremo luce, e, come è proprio della luce, illumineremo gli altri mediante le nostre opere buone.  Cristo è la nostra santificazione, perciò asteniamoci dalle azioni e dai pensieri malvagi e impuri. Così ci mostreremo veramente partecipi del suo nome e manifesteremo la forza della santità non solo a parole, ma anche con le opere.

13 comments

  1. ….S. Giovanni Crisostomo nella sua Omelia sulla Prima Lettera di S. Paolo ai Corinzi desidera darci una mano per farci comprendere in qualche modo che tutti, anche gli “illetterati” dinanzi alla “follia della Croce” possono diventare dei grandi Santi. LA CROCE è la nostra unica salvezza. ” QUANDO SARO’ INNALZATO DA TERRA, ATTIRERO’ TUTTI A ME”. Ecco il cristiano da cosa deve essere attratto; la potenza della CROCE deve affascinare la nostra vita. La Croce ci intimorisce, viene ricalcitrata dalla nostra umanità, senza di essa però non vi è salvezza. Ogni giorno chiedere l’aiuto a LUI che l’ha sperimentata per primo, la forza necessaria per non ” trascinare ” la nostra croce, portarla con grande gioia e amore ….nonostante la pesantezza.

  2. Costituzione pastorale «Gaudium et spes» (N. 39)
    SPERANZA IN UN NUOVO MONDO MIGLIORE
    Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l’umanità, e non sappiamo il modo con cui sarà trasformato l’universo. Passa certamente l’aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. SAPPIAMO, PERÒ, DALLA RIVELAZIONE CHE DIO PREPARA UNA NUOVA ABITAZIONE E UNA TERRA NUOVA, IN CUI ABITA LA GIUSTIZIA, E LA CUI FELICITÀ SAZIERÀ SOVRABBONDANTEMENTE TUTTI I DESIDERI DI PACE CHE SALGONO NEL CUORE DEGLI UOMINI. Allora, vinta la morte, i figli di Dio saranno risuscitati in Cristo, e ciò che fu seminato nella debolezza e nella corruzione rivestirà l’incorruzione: E RESTANDO LA CARITÀ CON I SUOI FRUTTI, saranno liberate dalla schiavitù del male tutte quelle creature, che Dio ha fatto appunto per l’uomo.
    Certo, siamo avvertiti che non giova nulla all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso. Tuttavia l’attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dell’umanità nuova che già riesce a offrire una certa prefigurazione di quello che sarà il mondo nuovo. Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l’umana società, tale progresso è di grande importanza per il regno di Dio.
    E INFATTI, I BENI, QUALI LA DIGNITÀ DELL’UOMO, LA FRATERNITÀ E LA LIBERTÀ, E CIOÈ TUTTI I BUONI FRUTTI DELLA NATURA E DELLA NOSTRA OPEROSITÀ, DOPO CHE LI AVREMO DIFFUSI SULLA TERRA NELLO SPIRITO DEL SIGNORE E SECONDO IL SUO PRECETTO, LI RITROVEREMO POI DI NUOVO, MA PURIFICATI DA OGNI MACCHIA, ILLUMINATI E TRASFIGURATI, ALLORQUANDO IL CRISTO RIMETTERÀ AL PADRE IL REGNO ETERNO E UNIVERSALE: «CHE È REGNO DI VERITÀ E DI VITA, REGNO DI SANTITÀ E DI GRAZIA, REGNO DI GIUSTIZIA, DI AMORE E DI PACE». QUI SULLA TERRA IL REGNO È GIÀ PRESENTE, IN MISTERO; MA, CON LA VENUTA DEL SIGNORE, GIUNGERÀ A PERFEZIONE.

  3. Gesù per me è… il cielo, il mare, il fiume, gli alberi, la brezza, il povero,
    il profumo intriso nel tramonto, i colori del crepuscolo della sera,
    le note nel passaggio tra un respiro/sospiro e l’altro dell’anima,
    l’abbraccio puro, la sorgente, il vero amico, l’amore che dura in eterno.

  4. Bello questo sito in cui ritrovarci.” Viaggio alle sorgenti”
    Queste sorgenti nascono dai monti alti, dice il salmista, nascono dalla Volontà di Dio. Perciò è il viaggio della vita alla ricerca del senso e il senso della vita è nel trovare la Fonte da cui scaturisce la vita. Quando abbiamo trovato la Fonte ci accorgiamo che è un fiume vivo in cui scorre un’acqua chiamata Amore. Tutto irriga, tutto ristora, tutto purifica, tutto vivifica. Questo Fiume nasce nel cuore di Dio e diventa sorgente zampillante di grazie in Gesù. In lui troviamo le grazie che scendono copiose dalle sue mani traffite e sono sorgenti di salvezza che ci dissetano come fossero acqua ma esse hanno un nome proprio e si chiamano Amore. Vorrei ritrovarmi qui con te fratello caro a dissettarci a quest’unica sorgente per rinfrancare l’anima e riprendere il cammino della vita con gioia, nonostante i dolori, i turbamenti e gli abbandoni, nonostante le nostre povertà ma, in questa Fonte/Amore noi siamo consolati e benedetti.

  5. (R. De Martino)

    Io inquietudine mai risolta,
    tu infinita certezza,
    io tormento e paura.

    Tu, riposo e pace.
    Io assente a me stessa,
    tu presenza viva d’amore.

    Io coltivo cupi pensieri,
    ma tu sei eterna calma.

    Per parlarti, o Dio,
    ho solo piccole parole,
    ma tu per sedurmi
    hai spazi di silenzio.

  6. ….E’ BUIO DENTRO DI ME….
    ma presso di TE c’è LUCE,
    sono SOLO.
    ma TU NON MI ABBANDONI,
    sono IMPAURITO,
    ma presso di TE C’E’ AIUTO.
    sono INQUIETO,
    ma presso di TE C’E’ PACE.
    In me c’è AMAREZZA,
    ma presso di TE C’E’ PAZIENZA.
    IO NON COMPRENDO LE TUE VIE….
    ma TU SEI L’UNICA VIA PER ME.
    ( D. Bonhoeffer ) – CHE PACE –

  7. UN GIORNO QUALUNQUE (racconto)

    “Mamma, guarda!” esclamò la bambina di sette anni.
    “Già, già!” mormorò NERVOSAMENTE la donna mentre pensava alle “sue” cose che l’attendevano.
    Poi seguì la cena e arrivò anche l’ora di andare a dormire.
    “Forza, è ora di andare a letto!”.
    “Mamma, ho dimenticato di darti una cosa!”.
    “Me la darai domattina” rispose la mamma stanca morta.
    “Ma poi domattina non avrai tempo!”, esclamò la bambina.
    “Lo troverò, non preoccuparti”, disse la mamma un po’ SULLA DIFENSIVA. “Buona notte”, aggiunse e CHIUSE LA PORTA CON DECISIONE, però…non riusciva a togliersi dalla mente i suoi occhi imploranti.
    Tornò nella stanza della bambina. Vide che stringeva in mano dei pezzetti di carta che la bambina aveva stracciato in mille pezzi.
    Facendo molta attenzione, recuperò tutti i pezzetti e cercò di ricostruire il foglio.
    C’era stracciato un grande cuore rosso con una poesia scritta da lei che scriveva:
    “Anche se hai MILLE COSE DA FARE… TROVI SEMPRE UN PO’ DI TEMPO PER ME.
    Ti voglio bene mamma, SONO LA PARTE PIù IMPORTANTE DEL GIORNO PER TE”.

  8. …A MARIA –
    La PALMA TU sei
    di CADES, MARIA,
    Orto Cintato o Santa Dimora
    carica sempre
    del Frutto TUO SANTO
    ora trasvola Radiosa sul mondo.
    TU CATTEDRALE
    del grande silenzio
    ANELLO D’ORO TRA NOI E L’ETERNO
    gl’invalicabili spazi CONGIUNGI
    UN PONTE INARCHI
    SUL NOSTRO ESILIO.

    MADRE di GLORIA TU sei la FIGURA
    DI COME UN GIORNO SARA’ LA CHIESA:
    SPOSA ORNATA E PRONTA ALLE NOZZE
    LA CITTA’ SANTA
    CHE SCENDE DAL CIELO.

    MA DAL TUO TRONO DISCENDI ANCORA
    E TORNA OVUNQUE
    A DONARCI IL FIGLIO
    PERCHE’ DA SOLI NOI SIAMO PERDUTI
    E NON ABBIAMO PIU’ SENSO DI VIVERE.
    ( Turoldo)

  9. • ANCHE MARIA HA CAMMINATO NELLA PENOMBRA DELLA FEDE… “Maria che per l’eterna volontà dell’Altissimo si è trovata si può dire, al centro stesso di quelle “inaccessibili vie” e di quegli “imperscrutabili giudizi” di Dio, vi si conforma nella penombra della fede, accettando pienamente e con cuore aperto tutto ciò che è disposto nel disegno divino”
    • ANCHE LEI HA FATTO FATICA… una particolare fatica del cuore: “Non è difficile notare in questo inizio una particolare fatica del cuore, unita a una sorte di “notte della fede”- per usare le parole di S. Giovanni della Croce – quasi un “velo” attraverso il quale bisogna accostarsi all’Invisibile e vivere nell’intimità col mistero”

    • DON ORIONE SI RIVOLGEVA A LEI PROPRIO IN CERTI MOMENTI DI DOLORE STRUGGENTE … Nel primo anniversario della morte di Don Gaspare Goggi. “A Te, mia cara Madonna. Sono tanti anni e in questo santo giorno, venivo ai tuoi piedi col primo figlio della divina Provvidenza, e tutti gli anni in questa festa, venivamo qui ai tuoi piedi benedetti, o Vergine Benedetta. Quest’anno quel povero e caro figliolo è morto e sono qua solo. Sono solo, davanti a Te. Ascoltami, o Tu che vedi e sai compatire il cuore che piange. Il mio figliuolo è morto! Io vengo ancora a rinnovarti la consacrazione di me e la mia offerta, ma sono solo. O Maria, cara Madonna mia, ascoltami; guarda le lacrime del mio povero cuore. Vedi quest’anno non so più parlare: perdonami, sono solo. Il mio povero figliuolo è morto! Io piango e mi consolo, pensando che tu sei tanto buona e mi sai compatire. Ma io so che sarà qui anche lui. E’ da anni che questo giorno lo passavamo insieme; eravamo in tre: Tu, cara Madonna, lui ed io. Anche tu hai pianto tanto, anche tu, o cara Madonna. Lasciami piangere; sono solo. Il mio povero figliuolo è morto!” Scr. 61,205

  10. … RINGRAZIAMO INSIEME IL SIGNORE PER AVERCI PERMESSO DI INCONTRARE UN SACERDOTE VERO E TANTO A LUI CARO. CI HA DATO UNA MANO PER RIALZARCI. CI HA CONSOLATO NEI MOMENTI TRISTI . E’ RIUSCITO AD ASCIUGARE TANTE NOSTRE LACRIME. IL BEL CAMMINO FATTO CON LUI SEGUENDO LA STRADA RIPIDA DEL VANGELO, LASCIA NELLA NOSTRA ANIMA “L’IMPRONTA PROFONDA DELLA LUCE DI DIO”. LA GRAZIA CI AIUTERA’ A: COLTIVARLA RINSALDARLA E ARRICCHIRLA. GRAZIE DON VINCENZO PER LA DISPONIBILITA’, ACCOGLIENZA SEMPRE CALOROSA, TI SEI SENTITO… PADRE E FRATELLO DI TUTTI, IL VERO E CONCRETO FIGLIO DI SAN LUIGI ORIONE. SALENDO A S. BIAGIO CI SENTIVAMO COME A CASA. BUON LAVORO APOSTOLICO ACCOMPAGNATO DALLA BENEDIZIONE DEL SIGNORE E LA PROTEZIONE DELLA VERGINE MADRE. TI ACCOMPAGNIAMO CON LA PREGHIERA , TU FALLO PER TUTTI NOI. GRAZIE DI TUTTO, VERAMENTE DI CUORE.!!! CARI SALUTI DA CHI TI VUOLE BENE.

  11. Raccontino del samurai su INFERNO E PARADISO

    Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.

    Un angelo lo accontentò e lo condusse all’inferno.
    Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili.
    Ma i commensali, che sedevano tutt’intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.
    “Com’è possibile?”, chiese il samurai alla sua guida. “Con tutto quel ben di Dio davanti!”.
    “ Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere ri1gorosamente impugnati all’estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca”.

    Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

    Non volle vedere altro e chiese di andare subito in PARADISO. Qui lo attendeva una sorpresa.
    Il Paradiso era un salone assolutamente identico all’infermo. Dentro l’immenso salone c’era l’infinita tavolata di gente; un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarvi il cibo alla bocca. C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.“Ma com’è possibile?”, chiese il samurai. L’angelo sorrise. “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui, al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.

    Paradiso e inferno sono nelle tue mani. Oggi.

  12. CRISTO È LA NOSTRA PACE E LA NOSTRA LUCE
    san Gregorio di Nissa, vescovo
    +++
    «Egli è la nostra pace, colui che ha fatto di due un popolo solo» (Ef 2, 14). Pensando che Cristo è la pace, NOI DIMOSTREREMO DI PORTARE DEGNAMENTE IL NOME DI CRISTIANI SE, PER MEZZO DI QUELLA PACE CHE È IN NOI, ESPRIMEREMO CRISTO CON LA NOSTRA VITA. Egli uccise l’inimicizia (cfr. Ef 2, 16) Non dobbiamo dunque assolutamente permettere CHE ESSA RIPRENDA VITA IN NOI, MA MOSTRARE CHIARAMENTE CHE È DEL TUTTO MORTA. NON RISUSCITIAMOLA DI NUOVO dopo che è stata uccisa da Dio per la nostra salute, NON ADIRIAMOCI a rovina delle nostre anime e NON RICHIAMIAMO ALLA MEMORIA LE INGIURIE SUBITE, non commettiamo l’errore di riportare all’esistenza colei che è fortunatamente estinta. SICCOME POSSEDIAMO CRISTO CHE È LA PACE, COSÌ UCCIDIAMO L’INIMICIZIA PER PRATICARE NELLA NOSTRA VITA LA FEDE IN LUI. Egli abbatté in se stesso il muro che divideva i due uomini, ne fece uno solo, ristabilendo la pace ….Così la carne non potrà avere più desideri contrari allo spirito e lo spirito desideri contrari alla carne, ma la prudenza della carne sarà soggetta alla legge divina. Allora, ricostituiti in un uomo nuovo e amante della pace e, da due, fatti un uomo solo, DIVENTEREMO DIMORA DELLA PACE. La pace è la concordia fra due esseri contrastanti. Quindi, COLTIVIAMO IN NOI LA PACE; ALLORA NOI STESSI DIVERREMO PACE E DIMOSTREREMO CHE QUESTO APPELLATIVO DI CRISTO è vero e autentico anche in noi.
    CRISTO È LA LUCE VERA lontana da ogni menzogna. Impariamo da questo che anche la nostra vita deve essere illuminata dai raggi della vera luce. I raggi del sole di giustizia son le stesse virtù che splendono e ci illuminano perché respingiamo le opere delle tenebre e camminiamo onestamente come alla luce del giorno (cfr. Rm 13, 13). DETESTIAMO L’AGIRE CLANDESTINO E OPERIAMO TUTTO ALLA LUCE DEL GIORNO, e così anche noi diventeremo luce, e, come è proprio della luce, illumineremo gli altri mediante le nostre opere buone. Cristo è la nostra santificazione, perciò asteniamoci dalle azioni e dai pensieri malvagi e impuri. Così ci mostreremo veramente partecipi del suo nome e manifesteremo la forza della santità non solo a parole, ma anche con le opere.

  13. PRIMO MAZZOLARI

    “Si cerca per la Chiesa
    un prete capace di rinascere
    nello Spirito ogni giorno.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    senza paura del domani
    senza paura dell’oggi
    senza complessi del passato.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    che non abbia paura di cambiare
    che non cambi per cambiare
    che non parli per parlare.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    capace di vivere insieme agli altri
    di lavorare insieme
    di piangere insieme
    di ridere insieme
    di amare insieme
    di sognare insieme.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    capace di perdere senza sentirsi distrutto
    di mettere in dubbio senza perdere la fede
    di portare la pace dove c’è inquietudine
    e inquietudine dove c’è pace.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    che sappia usare le mani per benedire
    e indicare la strada da seguire.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    senza molti mezzi,
    ma con molto da fare,
    un uomo che nelle crisi
    non cerchi altro lavoro,
    ma come meglio lavorare.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    che trovi la sua libertà
    nel vivere e nel servire
    e non nel fare quello che vuole.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    che abbia nostalgia di Dio,
    che abbia nostalgia della Chiesa,
    nostalgia della gente,
    nostalgia della povertà di Gesù,
    nostalgia dell’obbedienza di Gesù.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    che non confonda la preghiera
    con le parole dette d’abitudine,
    la spiritualità col sentimentalismo,
    la chiamata con l’interesse,
    il servizio con la sistemazione.

    Si cerca per la Chiesa un uomo
    capace di morire per lei,
    ma ancora più capace di vivere per la Chiesa;
    un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
    profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita.
    Si cerca per la Chiesa un uomo.”
    ————————————————————
    GRAZIE GESù, GRAZIE D. VINCENZO……
    PICCOLO GIGANTE!
    CHE IL SIGNORE TI RICOMPENSI PER TUTTO IL BENE CHE HAI FATTO… E FAI…!

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