DON ORIONE CI DAI UNA MANO ARIACCENDERE IL FUOCO?  

Caro Don Orione,  

Ho speso gli anni più belli della mia vita in un paese di “missione”. Sono tornato da poco in Italia, per motivi di salute. Abituato in questi 40 anni a vivere con  persone poverissime ma  capaci di  entusiasmarsi per niente, rimango PERPLESSO NEL  VEDERE QUI GENTE SAZIA E SCONTENTA.  E, mi pare che anche noi preti, spesso non brilliamo per entusiasmo apostolico. Corriamo dietro a mille cose da fare. MA IL CUORE SPESSO  È FREDDO. A VOLTE DELUSO E FERITO.  L’EUROPA DA CUI PARTIRONO TANTI MISSIONARI, È DIVENTATA ESSA STESSA “ TERRA DI MISSIONE”.“ IN VARIE PARTI D’EUROPA C’È BISOGNO DI UN PRIMO ANNUNCIO DEL VANGELO. MOLTI BATTEZZATI VIVONO COME SE CRISTO NON ESISTESSE”.  Caro Don Orione, mi chiedo se è possibile ritrovare, oggi, l’entusiasmo della vita e della fede. A cominciare da noi stessi.  Come abbiamo  potuto far affievolire quel fuoco che divorava la tua esistenza e quella di tutti i santi? COME CREDERE ANCORA CHE LA VITA, POSSA ESSERE  VISSUTA COME VOCAZIONE E  MISSIONE? INSOMMA, COME RIACCENDERE …IL FUOCO?  (D. Giuseppe, missionario in pensione)

  • DON ORIONE RISPONDE Caro Don Giuseppe ,  Grazie, innanzitutto, della tua lettera che rivela il tuo cuore “giovane”. E NON DEFINIRTI “MISSIONARIO IN PENSIONE” PERCHÉ UN MISSIONARIO NON VA MAI IN PENSIONE. Troverà sempre modo di annunciare Gesù in ogni luogo e situazione di vita. L’importante è conservare un cuore innamorato. E così ho pensato di rileggere insieme a te qualche riga di una lettera di S. Paolo ai Corinti. Neanche a lui mancavano le difficoltà di ogni genere: DA OGNI PARTE SIAMO TRIBOLATI:  BATTAGLIE  ALL’ESTERNO, TIMORI AL DI DENTRO” (2COR 7,5)  Ma non si abbatte. Sente di aver trovato il segreto per  riaccendere il fuoco apostolico: “L’amore di Cristo ci spinge… Ecco il “motore” interiore, la sorgente a cui attingere quando… perdiamo colpi!
  • ATTINGENDO ALLA SORGENTE…2CORINZI – S. PAOLO     

+ DOVE TROVARE LA FORZA PER CONFORTARE I FRATELLI?                         “Dio Padre ha compassione di noi.  Egli ci consola in tutte le nostre sofferenze, perché anche noi possiamo consolare tutti quelli che soffrono, portando quelle stesse consolazioni che egli ci dà. (1,3s)

+ UN SI TOTALE AL SIGNORE. SI PUÒ DIRE ANCORA? “Dio, per mezzo di Gesù Cristo, suo figlio… non ha detto “sì” e “no”, ma soltanto “si”. E così, in Cristo, ha compiuto tutte le sue promesse. Perciò, per mezzo di Gesù Cristo, noi lodiamo Dio dicendogli “Amen. (1,18s)

+ QUALE ATTEGGIAMENTO AVERE CON LE PERSONE?  “Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi.”

+ E QUANDO SORGONO CONTRASTI?  “Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l’affetto immenso che ho per voi… A chi voi perdonate, perdono anch’io”(2,4s)

+ BELLE PAROLE O ESEMPI DI VITA? “Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con fermezza nelle tribolazioni, con purezza, pazienza, benevolenza, amore sincero, parole di verità, con la potenza di Dio”(6,3ss)                                                                    

+ QUALE È IL “MOTORE” SEGRETO DI UN APOSTOLO? “L’AMORE DI CRISTO CI SPINGE…Egli è morto, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi ma per colui che è morto e risuscitato per Loro” (5,14)                                                                                           

+RISPARMIARSI O  METTERCELA TUTTA FINO ALLA FINE?                          “Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nelle città, pericoli sul mare, pericoli da parte dei falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità…” (11,21ss)                +COINVOLGERSI O NO COI PROBLEMI DELLA GENTE? “E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole che anch’io non  lo sia? Chi riceve scandalo che io non ne frema?”(11,28ss)                                                                             

+E QUANDO GLI ACCIACCHI COMINCIANO A FARSI SENTIRE? “Perchè non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne. Per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed Egli mi ha detto: ”Ti basta la mia grazia, la mia potenza infatti, si manifesta pienamente nella debolezza”. QUANDO SONO DEBOLE, È ALLORA CHE SONO FORTE (12,7-10)  

 LA MIA  ESPERIENZA

  • L’AMORE DI CRISTO  CI SPINGE     “Ultimamente sono andato in Cile, a volo, più di 5000 metri sulle Ande…  Noi siamo dei servi inutili, ma è l’amore  di Cristo e dei fratelli che ci anima, che ci spinge e ci incalza”  (Lett.I,178)   
  •  DIABOLICO INGANNO? Preservatemi, o mio Dio, dal diabolico inganno che io prete debba occuparmi solo di chi viene in chiesa. Certo, il mio ministero riuscirebbe più facile, ma io non vivrei di quello spirito di apostolica carità verso le pecorelle smarrite, che risplende in tutto il Vangelo (Scr.44,107)                                                                                             
  •  – COL PANE DEL CORPO, IL DIVINO BALSAMO DELLA FEDE    Ho evangelizzato i piccoli, gli umili, il popolo, il povero popolo, che, avvelenato da teorie perverse, è strappato a Dio e alla Chiesa.   Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, col PANE DEL CORPO, IL DIVINO BALSAMO DELLA FEDE,  SPECIALMENTE AI NOSTRI FRATELLI PIÙ SOFFERENTI E ABBANDONATI.

E NOI COME RIACCENDIAMO IL …FUOCO?

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donalesiani@gmail.com

One comment

  1. Viviamo tempi difficili, abbiamo perso il fuoco, ma il fuoco lo possiede solo il Signore, allora bisogna chiedergli di soffiare sulla brace che intristisce affinché, la fiamma riacquisti vigore. Io posso parlare della mia esperienza personale, della mia missione. Sono sposata da48 anni e sono insieme a mio marito da 53 anni. Anni pieni di entusiasmo, di fatica, di sofferenza, di fuoco si può dire. Poi i figli crescono, si sposano, vanno via, ci si ritrova a pensare:e ora cosa faccio? La nostra vita è stata sempre piena di interessi per fortuna e il Signore ci ha come riciclati ogni volta. Questo fuoco iniziale pieno di vigore non è cambiato, si è trasformato, in ogni tempo della vita ci è stato concesso di amarci e di amare, i figli, i nipoti. È un fuoco che evolve quello che ci dona il Signore, in ogni tempo ha un suo particolare senso, ma il segreto è lasciare che appunto evolva altrimenti si rischia di trasformarsi in tronchi secchi o in braci fumiganti. Il cuore sempre desto a cogliere il nuovo, mai rimpianti, intristiscono e ci offuscano gli occhi così che, non vediamo il Signore che ci chiama a evolvere a guardare avanti al nostro presente. Sempre si lavora nella Vigna del Signore! Se abbiamo bisogno di rinvigorire lo spirito, niente paura, Lui è prodigo nel concederci il bene per poter essere sempre utili ai fratelli. Chiediamo, bussiamo, il Padre nostro c’è lo concedera’, perché in Gesù noi siamo diventati figli e se un padre terreno dona cose buone al figlio, molto più quello Celeste darà lo Spirito Santo/Fuoco a chi glielo chiede.

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