COSI’  BENEDETTO  XVI     SI PREPARA ALLA  “BUONA MORTE”                    “IL PAPA EMERITO «si prepara a morire da molti anni»   (mons. Georg Gänswein)

  •   LETTERA DI CORDOGLIO PER L’AMICO:Caro padre Abate, la notizia della morte di padre Gerhard Winkler, mi ha profondamente toccato. Tra tutti i colleghi e amici egli era il più vicino al mio cuore. La sua gioia e la sua fede profonda mi hanno sempre attratto. Adesso egli ha raggiunto l’aldilà, dove numerosi amici già lo attendono …SPERO DI POTERLI RAGGIUNGERE PRESTO ANCHE IO.  (Benedetto XVI )
  • L’ARTE DI MORIRE FA PARTE DELLA VITA CRISTIANA.   Il Papa Emerito vi si dedica da numerosi anni, eppure è assolutamente pieno di gioia di vivere. È stabile, nella sua debolezza fisica, lucido nel pensiero e dotato del suo humour tipicamente bavarese
  • «CI SI PUÒ PREPARARE ALLA MORTE ?”  La risposta fu: ANZI, BISOGNA PREPARARCISI... nel senso che uno mentre vive, tiene presente di dover sostenere UN ULTIMO ESAME DAVANTI A DIO. Di doversi trovare davanti a Lui e di fronte ai santi, e di fronte agli amici e a quanti amici non sono. Diciamo che si accetta LA FINITUDINE DI QUESTA VITA e internamente ci si dispone a giungere DAVANTI AL VOLTO DI DIO. 
  •   «E LEI… COME LO FA?»... Semplicemente nella mia meditazione: TORNO SEMPRE A PENSARCI, al fatto che si va verso la fine. Cerco sempre di predispormici. La cosa importante  è che IO viva nella coscienza che tutta la vita si raccoglie VERSO UN INCONTRO
  •   « SEMPLICI PENSIERI SULLA REALTÀ DELLA MORTE»  Da sempre l’uomo si è preoccupato dei morti e ha cercato di dare loro una sorta di seconda vita attraverso l’attenzione, la cura, l’affetto. In un certo modo si vuole conservare la loro esperienza di vita;   PERCHÉ? Perché, nonostante la morte sia spesso un tema quasi proibito nella nostra società… essa riguarda ciascuno di noi, riguarda l’uomo di ogni tempo. Davanti a questo mistero Tutti cerchiamo qualcosa che inviti a sperare, un segnale che dia consolazione. La strada della morte, è la via della SPERANZA che  percorre i nostri cimiteri.
  • PERCHÉ PROVIAMO TIMORE DAVANTI ALLA MORTE? Abbiamo timore davanti alla morte perché abbiamo paura del nulla, di questo partire verso qualcosa che ci è igno­to. E allora c’è in noi un senso di rifiuto perché non possiamo accettare che tutto ciò che di bello e di grande è stato realizzato durante un’intera esistenza, venga cancellato, cada nell’abisso del nulla. Soprattutto sentiamo che L’AMORE CHIEDE ETERNITÀ e non è possibile accettare che esso venga distrutto dalla morte in un solo momento.
  • ABBIAMO TIMORE DAVANTI ALLA MORTE perché, quando ci troviamo verso la fine dell’esistenza, c’è la percezione che vi sia un giudizio sulle nostre azioni, su quei punti d’ombra che sappiamo spesso rimuovere dalla nostra coscienza.
  • LA QUESTIONE DEL GIUDIZIO è spesso sottesa alla cura dell’uomo di tutti i tempi per i defunti, all’attenzione verso le persone che sono state significative per lui. In un certo senso i gesti di amore che circondano il defunto, sono un modo per proteggerlo nella convinzione che essi non rimangano senza effetto sul giudizio.
  • OGGI IL MONDO È DIVENTATO, molto più razionale, si è diffusa la tendenza a pensare che anche alla questione della morte si debba rispondere non tanto con la fede, ma partendo da conoscenze sperimentabili. Non ci si rende conto che proprio in questo modo si è finiti per cadere in forme di spiritismo, per avere un qualche contatto con il mondo al di là della morte
  • LA SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI e la commemorazione di tutti i fedeli defunti ci dicono che Se noi riduciamo l’uomo esclusivamente alla sua dimensione orizzontale,  la stessa vita perde il suo senso profondo. L’uomo ha bisogno di eternità ed ogni altra speranza per lui è troppo breve, è troppo limitata.
  • L’UOMO È SPIEGABILE SOLAMENTE SE C’È DIO. E noi sappiamo che DIO  si è fatto vicino, è entrato nella nostra vita e ci dice: «IO SO­NO LA RISURREZIONE E LA VITA; chiunque vive e crede in me NON MORIRÀ IN ETERNO» (Gv 11,25-26).
  • PENSIAMO  ALLA SCENA DEL CALVARIO e riascoltiamo le parole che Gesù rivolge al malfattore crocifisso: «IN VERITÀ IO TI DICO: OGGI CON ME SARAI NEL PARADISO» (Lc 23,43).
  • PENSIAMO AI DUE DISCEPOLI DI EMMAUS, quando, dopo aver percorso un tratto di strada con Gesù Risorto, lo riconoscono e partono senza indugio verso Gerusalemme per annunciare la Risurrezione del Signore (Lc 24,13-35).
  • ALLA MENTE RITORNANO LE PAROLE DEL MAESTRO: «NON SIA TURBATO IL VOSTRO CUORE : “VADO A PREPARARVI UN POSTO”?» (Gv 14,1-2). Dio ha tanto amato il mondo «da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, MA ABBIA LA VITA ETERNA» (Gv 3,16)
  • CRISTO CI SOSTIENE attraverso la notte della morte che Egli stesso ha at­traversato; È IL BUON PASTORE, a cui ci si può affidare sen­za paura, poiché EGLI CONOSCE BENE LA STRADA, anche attra­verso l’oscurità.
  • INSOMMA COME  STA  BENEDETTO XVI?
    Pare che abbia avuto il “fuoco di Sant’Antonio” e che lo abbia superato. Qualche foto lo mostra certo indebolito ma non in fin di vita. È anche vero che alla sua età la morte si accontenta di un pretesto qualsiasi, per arrivare… (ma chi di noi può scommettere al mattino di arrivare a sera e a sera di svegliarsi al mattino?). Dunque è vero che sta morendo? È vero, verissimo che si sta PREPARANDO A MORIRE.
  • RISONANZE: questi pensieri che effetto ci fanno? Ci rattristano, ci fanno pensare? Ci fanno diventare più saggi? Ci fanno desiderare L’INCONTRO CON IL SIGNORE?
  • ————————————donalesiani@gmail.com

One comment

  1. Buongiorno don, che dire, molte delle problematiche esistenziali degli uomini e delle donne oggi, stanno proprio nel rifiuto della morte, del non accettare qualcosa che è ineludibile; il rifiuto di ogni valore del passato, visto come vecchio e sorpassato appunto ci ha resi “ immortali “, dei di noi stessi, in preda a deliri di onnipotenza di cui paghiamo alla lunga le conseguenze. In questo senso Ratzinger rappresenta per chi vuole un esempio di fede, bontà, umiltà e amore senza pari! Un faro che illumina, un esempio per tutti. Grazie don, un forte abbraccio, vi voglio bene! Baci, Carlo!

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