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L’invecchiamento attivo e in salute è uno degli obiettivi della legge del 2023. Si tratta di un ambito strategico ma che finora è stato definito in modo generico ***
+++DOPO 40 ANNI DI DISCUSSIONI la recente legge 33/2023, alla cui stesura la Chiesa ha fornito un determinante contributo, rappresenta il primo provvedimento a favore delle persone anziane con importanti limitazioni
+++LA DRAMMATICITÀ DEL PROBLEMA, la natura della legge e i suoi limiti, che necessitano di un progressivo percorso di attuazione, hanno posto in secondo piano l’altro ambito strategico . Si tratta DELL’INVECCHIAMENTO attivo e in salute che interessa almeno 10 MILIONI DI ITALIANI in situazione di ACCETTABILE AUTONOMIA, COME MODELLO DI QUALITÀ DI VITA +++ L’INVECCHIAMENTO ATTIVO risulta preventivo Si noti, che, sul versante “laico-istituzionale” la legge citata recupera i due aspetti (FRAGILITÀ E RISORSE) splendidamente evidenziati da PAPA FRANCESCO nella sua catechesi sulla vecchiaia, ripresi nei temi delle giornate mondiali per NONNI E ANZIANI.
+++NELLA SECONDA EDIZIONE si era parlato di risorse – “nella vecchiaia daranno ancora frutti e nella quarta di fragilità “NELLA VECCHIAIA NON ABBANDONARMI” (Salmo 71,9)
L’invecchiamento attivo è definito dall’Oms come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano” e comporta l’esercizio di VARIE COMPETENZE E ATTIVITÀ: +++ ATTENZIONE ASCOLTO verso tutto ciò che è nuovo e creativo, non rinunciando con questo al passato ma, rifuggendo da qualsiasi forma di nostalgia, valorizzandolo come occasione critica e di insegnamento per il futuro; +++ CURA DEGLI ASPETTI POSITIVI in grado di esprimere apertura, ottimismo continuo adattamento, con meccanismi di compensazione, ai cambiamenti inerenti la persona e il contesto sociale;utilizzo di strategie e ausili che compensano limiti e fragilità.
+++ MA SOPRATTUTTO risulta fondamentale l’orientamento alla partecipazione sociale e il contributo attivo di solidarietà alle persone e di sostegno alla comunità. Mi riferisco, nello specifico di questo ultimo caso, a NONNE E NONNI “EGOISTICAMENTE ALTRUISTI” … UNA “NONNITÀ ATTIVA” verso i propri nipoti aiuto ai loro genitori. Ma anche una “ANZIANITÀ SOLIDALE”, quella dei così detti “NONNI SOCIALI” cioè persone anziane ( parenti, amici, volontari di associazioni e di comunità religiose) impegnate, in relazioni e attività con bambini e ragazzi e/o nel sostegno ai loro genitori, con particolare riferimento alle situazioni di fragilità e nuove povertà, COMPRESE QUELLE EDUCATIVE.
+++FINO ALLA PRIMA DECADE di questo secolo gli interventi di promozione dell’invecchiamento attivo sono stati, in Italia, “a macchia di leopardo”, affidati all’iniziativa di enti locali
La prima iniziativa a a livello nazionale È IL PROGETTO DI COORDINAMENTO partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo (2019-2024). Cerca di costruire un piano nazionale di indirizzi, obiettivi, misure e finanziamenti per l’invecchiamento attivo e in salute coordinando le esperienze nazionali, regionali e locali in modo condiviso e partecipato. Da qui le iniziative da parte di metà delle Regioni. +++QUALI GLI OBIETTIVI?- promozione stili di vita sani attraverso attività fisica, sportiva, turismo lento mantenimento delle capacità fisiche, intellettive e sociali;- educazione e buone pratiche di sanità preventiva; l’invecchiamento attivo rischia di continuare ad essere riservato a quelli che possiedono risorse personali o a territori particolarmente virtuosi e/o fortunati. +++ Risonanze: L’INVECCHIAMENTO ATTIVO …la definizione mi piace ma penso di fare fatica a realizzarlo…e voi che ne dite, amici? Dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it ………………….
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