–  APOCALISSE:  MESSAGGIO DI PAURA O  DI  SPERANZA?

–  ESERCIZI SERALI PER TUTTI:  ASCOLTIAMO I… NOSTRI DEFUNTI

–  CIO’  CHE LO SPIRITO DICE ALLA CHIESA: ESERCIZI SPIRITUALI PER PRETI

Cari amici, Il mese di Novembre, tradizionalmente dedicato al ricordo dei defunti,  ci offre  l’opportunità di riflettere sulla speranza cristiana. Essa, in vita e in morte, è tutta fondata su Gesù morto e Risorto. Qualche spunto di riflessione per acquistare la “sapienza del cuore” e  dare senso cristiano alla visita al cimitero che certamente faremo in questi giorni…

LA SITUAZIONE UMANA:

  1.  Costatazione  del Salmista: Gli anni della nostra vita sono settanta,  ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore;  passano presto e noi ci dileguiamo. Sl.89
  2. Ungaretti descrive così la nostra umana realtà:  Si sta / come d’autunno / sugli alberi / le foglie
  3. Non  resta che piangere? Io piangevo molto perché non si  trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. (Ap. 5,1ss)
  4. E se ci fosse Qualcuno che può darci una mano? E liberare quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù  per  tutta la vita. (Eb. 2,15)

 SE MI AMI, NON PIANGERE !

  • Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo,  questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio, nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l’amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno  saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore infinito. NON PIANGERE, SE  MI AMI…(S. AGOSTINO)
    • GRANDI TEMI  OGGETTO DI MEDITAZIONE  IN  2  INCONTRI FORMATIVI

    1) – PER TUTTI: 27-28-29 OTTOBRE 2010 (21-22.30)

    L’APOCALISSE, MESSAGGIO DI SPERANZA – TRE SERE IN ASCOLTO DELLA PAROLA E DEI…NOSTRI DEFUNTI – Ore 21: in ascolto della Parola – preghiera personale – 0re 22: Rosario meditato per i nostri defunti   scarica file: + EESSERALI APOCALISSE OTT 2010

    2) – PER PRETI, RELIGIOSI E  DIACONI: 7 – 13 NOVEMBRE

    – ESERCIZI SPIRITUALI: Ciò che lo Spirito dice alla Chiesa.   EESS DEF APOCALISSE NOV. 2010

    Per pensare e pregare:

    •  LA SPERANZA CRISTIANA È GESÙ. Che ci ama e… dopo morte ci vuole accanto a sé per sempre “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e  abbiate fede anche in me. Io vado a  prepararvi un posto;  quando sarò andato e vi avrò preparato un  posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove  sono io. Gv 14,1ss
    • S. PAOLO CI AIUTA A CAPIRE: (1Ts 4,14s) Noi crediamo che Gesù è morto e poi è risuscitato. Allo stesso modo, crediamo che Dio riporterà alla vita, insieme con Gesù, quelli che sono morti credendo in lui.  E da quel momento saremo sempre con il Signore.
    • S. GIOVANNI CI OFFRE UN’ANTICIPAZIONE “Colui che  siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.  Non avranno più fame,   né avranno più sete,   né li colpirà il sole,   né arsura di sorta ,  perché l’Agnello che sta in mezzo al trono  sarà il loro pastore   e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima  dai loro occhi”. Ap. 7,13ss
    • IN CONCLUSIONE: SIAMO FOGLIE  O  SEMI? Se il seme di frumento non muore, non porta frutto. Se muore, invece, porta molto frutto (Gv 12,24)

    Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia  voce e mi apre la porta,

    io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.

    (Ap. 3,20)

    • L’AMICO che possa con noi oltrepassare la soglia… “Voglia il Signore concederci la grazia di non morire senza il Viatico,  di entrare nel mistero della morte col solo Amico che possa con noi oltrepassare la soglia!  Che Egli senta il nostro impercettibile singhiozzo, l’ultimo; che egli riceva sulla sua faccia adorabile l’ultimo respiro e così addormentati in Cristo, seppelliti nell’Eucarestia, possiamo risvegliarci ai piedi di Cristo re, vincitore del mondo;  e che Egli sia benedetto per l’immensa speranza nostra di non morire soli.” (F. Mauriac,  “Giovedì Santo” p.61)
    •  DON  ORIONE DI FRONTE ALLA MORTE: Consapevolezza e abbandono: Tortona, 1 marzo 1940 Grazie al Signore va meglio, ma non sarò più come prima. Fiat!  Certo è stato un avvertimento e un grande atto di divina misericordia, perché mi metta a posto su parecchie cose, e mi tenga preparato. Confido nelle tue sante orazioni, sì che possa rimediare e fare ciò che Dio volesse ancora, e poi addormentarmi nel Signore, ai piedi e tra le braccia della santa Chiesa, nostra madre. Giovedì vado a Sanremo; nel desiderio di far piacere a tanti. Sac. G. Luigi Orione  Scr.  9,74
    • PARLIAMONE TRA NOI
    1. Quali sentimenti suscita in te il ricordo dei defunti ?
    2. Il pensiero della morte ci spaventa o ci… guida nelle scelte della vita?
    3. Impieghiamo bene o sciupiamo in sciocchezze il tempo ( poco e prezioso…)  che ci è dato?
    4. Chi è il Dio della tua vita? Quali sono gli idoli più frequenti della società oggi?
    5. Tu in chi riponi la tua speranza e a chi obbedisci?

    d.alesiani@virgilio.it . www.donvincenzoalesiani.it

    3 comments

    1. Per lungo tempo sono stata adirata con Dio, il Suo silenzio mi ha avvolta e accompagnata. Non ha avuto fretta di scusarsi, di spiegarsi, ha lasciato che la mia vita si dipanasse con i suoi dolori e le sue gioie, ha lasciato io imparassi. Un giorno voltandomi ho incontrato i suoi occhi. Guardando in dietro mi sono accorta che era stato sempre accanto a me, anche quando ero adirata, quando cercavo risposte e non rispondeva. Come può un Padre lasciare i bambini soffrire? Non riuscivo a perdonarlo, i miei fratellini ;Mariella di 3 anni ed Eugenio di 5, erano morti, morti nel dolore, con strazio, senza pietà. Ingiusto, questo Dio che strappa le vite come fossero nulla, mi spaventava. Non avevo risposte, nella mia famiglia c’era solo disperazione, non risposte di fede, poichè non abitava tra noi. Grande dono la fede, non smetto di ringraziarlo per questo, per la pazienza con cui mi ha cresciuta ed ammaestrata nelle cose buone. Mi ha insegnato il dolore come dono d’amore, non mero masochismo, ma risposta ad un preciso atto d’amore. Gesù mi ha insegnato il valore della vita, del dolore, della morte, dell’attesa del compiersi del tempo per essere sempre con Lui. E’ questo ciò che vivo, e questa unione è un dialogo che accompagna i giorni e che mi fa desiderare Colui che amo, non paura, ma speranza di essere trovata degna del cielo.

    2. Ogni volta che ascoltiamo veramente
      lo facciamo con l’intenzione di imparare qualcosa di nuovo.

      Facciamo un po’ gli scienziati dell’anima,
      perché la realtà che viviamo
      non ci basta,
      non placa le richieste della nostra sensibilità.

      Così ascoltiamo con il cuore
      e penso non sia sbagliato dire nel cercare noi stessi
      cerchiamo Dio.

      E’ vero, la realtà spesso è moto diversa
      e a tratti le situazioni a volte sembrano paradossali

      ma noi non dobbiamo stancarci di ascoltare quel mal di vita,
      non dobbiamo stancarci di parlare coi defunti
      non dobbiamo stancarci di confidare in Tutti i Santi
      non dobbiamo rassegnarci alle crude usanze del nostro mondo terreno.

    3. Ho scaricato le vostra riflessioni sull’Aposcalisse. Molto , molto interessante. Se diffondete mail informative vi prego di tenere presente anche il mio indirizzo. Grazie. Dradi Vanna

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