CARI AMICI, non voglio approfittare della vostra …pazienza. In questi giorni vi sto “bombardando” di troppe cose…Ma oggi festa di S. Ignazio di Antiochia, sento il bisogno di farvi dono di una sua pagina…
- MA DICIAMO prima una parola sulla sua vita… NACQUE VERSO IL 35 E MORI NELL’ANNO 107 D.C. dunque contemporaneo degli Apostoli…Crebbe in ambiente pagano; PENSATE…fu convertito in età adulta da SAN GIOVANNI EVANGELISTA. Nel 69 fu nominato successore di PIETRO, alla sede episcopale di Antiochia. CONDANNATO AD BESTIAS (!!!) fu imprigionato e condotto da ANTIOCHIA A ROMA sotto la scorta di una pattuglia di soldati per esservi divorato dalle fiere.
- NEL CORSO DEL VIAGGIO DA ANTIOCHIA A ROMA scrisse sette lettere alle chiese che incontrava sul suo cammino…Esse ci sono rimaste e sono una testimonianza unica DELLA VITA DELLA CHIESA dell’inizio del II secolo. Le sue lettere esprimono calde parole d’amore a Cristo e alla Chiesa. Appare per la prima volta l’espressione “CHIESA CATTOLICA“, RAGGIUNTA ROMA dopo il faticoso viaggio, IGNAZIO subì il martirio nell’urbe nel decimo anno del regno di TRAIANO (107).
- UNA SUA PAGINA IN PARTICOLARE MI COLPISCE OGNI ANNO… ECCOLA…E’ anche questa una preparazione alla Messa di Domani… UN OTTIMO APERITIVO DOMENICALE che ci interroga:
NON VOGLIO SOLO CHIAMARMI CRISTIANO, MA ESSERLO REALMENTE S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA “È meglio per me MORIRE PER GESÙ CRISTO che estendere il mio impero fino ai confini della terra. Io cerco colui che È MORTO PER NOI, voglio colui che per noi è RISORTO. È VICINO IL MOMENTO DELLA MIA NASCITA. Lasciate che io imiti la passione del mio Dio. Non siate di quelli che PROFESSANO GESÙ CRISTO E AMANO IL MONDO. anche se vi supplicassi, quando sarò tra voi, non datemi ascolto. credete piuttosto a quel che vi scrivo ora, nel pieno possesso della mia vita. vi scrivo che desidero morire. OGNI MIO DESIDERIO TERRENO È CROCIFISSO … UN’ACQUA VIVA mormora dentro di me e mi dice: VIENI AL PADRE. Non mi diletto più di un cibo corruttibile, né dei piaceri di questa vita. VOGLIO IL PANE DI DIO, CHE È LA CARNE DI GESÙ CRISTO. Ricordatevi nelle vostre preghiere della CHIESA DI SIRIA, che ha Dio come pastore al posto mio. SOLO GESÙ CRISTO la governerà come vescovo. Io mi vergogno di dirmi membro di quella comunità. Non ne sono degno, perché sono l’ultimo di tutti e come un aborto. Ma otterrò per misericordia d’essere qualcuno se RAGGIUNGERÒ DIO. Scrivo a tutte le chiese, e annunzio che morrò volentieri per Dio, se voi non me lo impedirete. Vi scongiuro, non dimostratemi una benevolenza che sarebbe inopportuna. Sono frumento di Dio macinato dai denti delle fiere per divenire pane puro di Cristo. Supplicate Cristo per me, perché per opera di queste belve io divenga ostia per Dio. Io non vi do ordini, come Pietro e Paolo. Essi erano apostoli, io sono un condannato; Ma se soffrirò il martirio, diventerò un liberto di Gesù Cristo. DALLA SIRIA FINO A ROMA, per terra e per mare, lotto. Ora incomincio ad essere un vero discepolo. NESSUNA DELLE COSE VISIBILI MI TRATTENGA DAL RAGGIUNGERE GESÙ CRISTO…
- CARI AMICI…Ma dove prendevano la forza questi martiri per dire e comportarsi in questo modo? E OGGI NOI dove la possiamo prendere se non PRINCIPALMENTE NELLA SANTA MESSA?!
- …e ALLORA AUGURI A CHI SI CHIAMA IGNAZIO E … BUONA DOMENICA A TUTTI VOI! dv