Cari amici, il vostro interesse per questa creatura, mi ha spinto a ricercare ancora qualcosa e a proporvelo… Può farci del bene.

CARLOTTA  NOBILE                    HANNO DETTO DI LEI…

  • Nell’ottobre 2011, a 22 anni, le viene diagnosticato un melanoma: la reazione iniziale è la rabbia per quello che viene percepito come un irrazionale ed ingiusto errore del destino, a fronte di una vita sempre dedita allo studio e alla disciplina di sé. In poche settimane, il suo stato d’animo passa però dalla rabbiosa domanda del “Perché a me?” a quella del “Perché non a me?!, davanti alla constatazione della sofferenza altrui, soprattutto dei bambini col suo stesso male. Affronta le cure possibili pur proseguendo parallelamente la sua carriera musicale, spesso alternandosi tra ospedali e concerti.
  • Sandro Cappelletto dirà su La Stampa: «Più le cure la sfibravano,  più la musica diventava la sua vera vita». Nel 2012 apre Il sito:  com… Ad un’amica diceva «…non voglio che il cancro mi fermi. In nessun modo. Voglio solo che mi faccia crescere, voglio che mi formi» 
  • «AMO COMUNICARELo faccio da quando avevo 4 anni con il violino,  poi ho cominciato a farlo anche con le parole»  Con il sito dà vita ad una comunità di migliaia di persone segnate come lei dalla fragilità fisica..La sua “lettura” della malattia è particolare: il suo è un “percorso” interiore di  “cura” di sé, «Io non so quanti centimetri di cicatrici chirurgiche Ma li amo tutti, uno per uno… Sono questi i punti di innesto DELLE MIE ALI.»
  • «PERCHÉ SI PUÒ AVERE UN MELANOMA eppure VIVERE, con tutto ciò che questa parola vuol dire. Vivere tutte le gioie, i progetti, i dolori, le lacrime che la vita  ti regala ogni giorno.  Non smetterai mai di combattere, perché nessuno può toglierti l’assoluta certezza che  c’è una gioia immensa che ti aspetta. Perché tutto quello che stai vivendo ti verrà un giorno riscattato. «IL CANCRO È UNA LOTTA CHE COMBATTIAMO DA SOLI, armati del nostro coraggio, delle nostre cicatrici. Una lotta che si affronta con le lacrime, con le paure… la lotta della solitudine che resta anche fra mille persone, è la lotta per la dignità.
  • IL CANCRO, LE METASTASI E LE TERAPIE non hanno cambiato il mio aspetto. Ho continuato ad avere i miei capelli biondi, le mie guance rosa. Ho continuato ad essere, per gli sguardi estranei, la stessa che ero sempre stata…».
  • DURANTE LA MALATTIA ADERISCE COME MUSICISTA, suonando in duo con il pianista americano di fama internazionale Martin Berkofsky, ai “Donatori di Musica”, rete di solidarietà impegnata nel portare la musica nei reparti oncologici italiani.
  • LA PERSONALITÀ E LA NATURA DI CARLOTTA sono sempre state complesse, sin da quando era piccola. Da tutti i suoi scritti traspare una visione drammatica della vita e del suo esistere; La consapevolezza del coraggio e della lotta nasce dapprima come costrutto “laico”, forgiato dall’educazione e dalla cultura, e poi – a tre mesi dalla morte – diviene “recupero” religioso nell’ottica di un abbandono totale alla Fede.
  • Fino al marzo 2013 la sua religiosità è ancora poco caratterizzata; Dal 4 marzo in poi Carlotta -improvvisamente, al risveglio da una crisi cerebrale- riceve la Grazia ed il dono della Fede, una Fede intensissima in Nostro Signore Gesù Cristo.È come se le sia stato concesso un premio, per un modo di affrontare un destino tremendo con dignità e coraggio, aprendosi agli altri e regalando sempre -in tutte le condizioni- sorriso, amore, speranza e fiducia; è come se quel risultato di altissima accettazione della Croce, sia stato all’improvviso benedetto dal miracolo della Grazia e da essa trasformato in  una gioiosa sublimazione del dolore.
  • E sarà “GIOIOSA SUBLIMAZIONE DEL DOLORE” fino alla fineNegli ultimi mesi della sua vita, Carlotta vive infatti una profonda esperienza di Fede, originata improvvisamente il 4 marzo 2013, al risveglio da una crisi che la vede ricoverata a Milano per qualche giorno. «Io sono guarita nell’anima. In un istante, in un giorno qualunque, al risveglio da una crisi. Ho riaperto gli occhi ed ero un’altra. E questo è un miracolo.»
  • «E IN UN ATTIMO CAPISCI CHE È STATO PROPRIO QUEL CANCRO A GUARIRTI L’ANIMA, a ridarti la Fede, la speranza, la fiducia, l’abbandono, la consapevolezza di essere finalmente diventata una donna SERENA! CAPISCI CHE È STATO IL CANCRO a permetterti finalmente di amare te stessa in un modo incondizionato, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi limiti, ad assaporare ogni attimo, ogni odore, ogni parola, ogni condivisione, ogni più piccolo frammento di infinito condensato in un banalissimo e preziosissimo istante. Capisci che è stato il cancro, con il suo tormento, con le sue aggressività, con le sue asprezze A PORTARTI INFINE LA LUCE.»
  • e noi diciamo grazie a lei, splendida ragazza, per LA LUCE CHE ORA ESSA DONA…A NOI!!!

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