CARI AMICI, oggi festa di S. Lorenzo volendo fare gli auguri a molti che  portano questo bel nome… e a tutti VOI, non trovo  NULLA DI MEGLIO DI  QUESTA BELLA PAGINA DI S. AGOSTINO... GODIAMOCELA e impariamo da S. LORENZO ad AMARE IL SIGNORE E I POVERI COME HA FATTO LUI 

S. LORENZO, DIACONO E MARTIRE

  • “San Lorenzo era diacono della chiesa di Roma. Ivi era MINISTRO DEL SANGUE DI CRISTO E LÀ, PER IL NOME DI CRISTO, VERSÒ IL SUO SANGUE.    Il beato apostolo Giovanni espose chiaramente il mistero della Cena del Signore, dicendo: «Come Cristo HA DATO LA SUA VITA PER NOI, così anche noi dobbiamo DARE LA VITA PER I FRATELLI» (1 Gv 3, 16). Lorenzo, fratelli, ha compreso tutto questo. L’ha compreso e messo in pratica. E davvero contraccambiò quanto aveva ricevuto in tale mensa. AMÒ CRISTO NELLA SUA VITA, LO IMITÒ NELLA SUA MORTE.  Anche noi, fratelli, se davvero amiamo, imitiamo. Non potremmo, infatti, dare in cambio un frutto più squisito del nostro amore di quello consistente nell’imitazione del Cristo, che «PATÌ PER NOI, LASCIANDOCI UN ESEMPIO, PERCHÉ NE SEGUIAMO LE ORME» (1 Pt 2, 21).
  • I santi martiri lo hanno seguito fino all’effusione del sangue, fino a rassomigliargli nella passione. Lo hanno seguito i martiri, ma non essi soli. IL BEL GIARDINO DEL SIGNORE, o fratelli, possiede non solo LE ROSE DEI MARTIRI, ma anche I GIGLI DEI VERGINI, L’EDERA di quelli che vivono nel matrimonio, LE VIOLE DELLE VEDOVE: Cristo ha sofferto per tutti. Con tutta verità fu scritto di lui:
  • «EGLI VUOLE CHE TUTTI GLI UOMINI SIANO SALVATI, E ARRIVINO ALLA CONOSCENZA DELLA VERITÀ» (1 Tm 2, 4).    Dunque cerchiamo di capire in che modo, oltre all’effusione del sangue, il cristiano debba seguire il Maestro. L’Apostolo, parlando di Cristo Signore, dice: «Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso» (Fil 2,7-8). QUALE ABBASSAMENTO!  Cristo si è umiliato: eccoti, o cristiano l’esempio da imitare. Cristo si è fatto ubbidiente: PERCHÉ TU TI INSUPERBISCI? Ascoltiamo l’Apostolo che dice: «SE SIETE RISORTI CON CRISTO, CERCATE LE COSE DI LASSÙ, DOVE SI TROVA CRISTO ASSISO ALLA DESTRA DI DIO» (COL 3, 1).
  • SAN LORENZO fu arcidiacono.  I PERSECUTORI GLI RICHIEDEVANO  LE RICCHEZZE DELLA CHIESA;  Lorenzo disse: “VENGANO AVANTI CON ME VEICOLI PER CARICARVI  LE RICCHEZZE DELLA CHIESA”. Vennero mandati dei carri che  riempì di poveri e comandò che tornassero indietro, affermando: QUESTE SONO LE RICCHEZZE DELLA CHIESA. Ed è vero, fratelli, che le NECESSITÀ DEI BISOGNOSI  SONO LE GRANDI RICCHEZZE DEI CRISTIANI, se riusciamo a comprendere dove dobbiamo mettere in serbo quanto possediamo. SE AFFIDEREMO LORO I NOSTRI TESORI,  NON LI PERDEREMO” Sant’Agostino
  • RISONANZE: AMORE A CRISTO FINO AL MARTIRIO E AMORE AI POVERI… COSA POSSIAMO AUGURARCI DI MEGLIO?_______________________donalesiani@gmail.com

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  1. RACCONTO: Martin, IL CALZOLAIO CHE ASPETTAVA GESù

    Martin, avvicinandosi il Natale desiderava preparare qualcosa per Gesù.
    Gli preparò un paio di scarpe, una torta, e mise da parte dei risparmi che potevano servire a Gesù per i suoi poveri.
    Quando era tutto pronto si mise ad aspettarlo. Improvvisamente qualcuno fuori gridò: “Al ladro, al ladro…”. Una donna afferrava un bambino che le aveva rubato una mela. Martin, si addolorò e pensò: “Adesso, se arriva la polizia o lo prende, come passerà il Natale?”. Prese i risparmi che aveva messo da parte per Gesù e li diede alla donna, pregandola di lasciar andare il bambino.

    -Nuovamente incominciò ad aspettare Gesù e per la finestra si accorse di un paio di piedi che camminavano scalzi sulla neve. “Chi sarà?”, si domandò. E uscì a cercare il proprietario di quei piedi. Era un giovane: “Vieni, entra in casa mia, riscaldati un poco”, gli disse. Afferrò le scarpe che aveva fatto per Gesù e gliele diede.
    Si disse felice: “Per Gesù mi rimane ancora la torta”.
    -Già il sole tramontava e vide un anziano che camminava curvo sulla strada. “Povero vecchietto, forse non avrà mangiato niente tutto il giorno”.
    Lo invitò ad entrare nella sua casa, non gli restava che la torta, pazienza, pensò tra sé, offrendo la torta al povero, accoglierò Gesù un’altra volta. Dopo che anche l’anziano se ne andò, il povero Martin, si sentiva felice e nello stesso tempo triste, aveva preparato tutto per Gesù, ma lui non era arrivato: pazienza!

    Durante la notte fece un sogno: nel sogno gli si presentò Gesù e gli disse:
    “Martin, mi stavi aspettando?”.
    “Sì, ti ho atteso tutto il giorno…”
    “MA IO SONO VENUTO A VISITARTI PER BEN TRE VOLTE”
    E Martin vide che Gesù aveva nelle sue mani i risparmi e la torta, ai suoi piedi le scarpe.
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    S. AMBROGIO
    Quanto dai al bisognoso, è un guadagno anche per te stesso.
    Quanto riduce il tuo capitale, accresce in realtà il tuo profitto.
    Il pane che dai ai poveri, è esso ad alimentarti.
    Perché chi prova compassione per il bisognoso, coltiva se stesso con i frutti della propria umanità.

  2. I martiri di ieri e i martiri di oggi come padre Maire, ucciso da questo povero in cui lui serviva Cristo! Che dire di più dei fatti, essi parlano un linguaggio sublime, ci dicono che è possibile amare fino a morire. Certo non a tutti viene chiesto l’effusione del sangue ma questo non toglie che la disposizione è questa, amare fino a metter in conto anche il dono totale della vita. Penso che l’esempio di Cristo non ci chiama a cose mediocri ma a cose che umanamente sono inconcepibile, alte, preziose. In Lui noi siamo versati per il bene del mondo.

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