S G U A R D O          di Roberta Conte:                       «ENTRO IN CLASSE PER RISPONDERE A OCCHI CHE CHIEDONO DI ESSERE AMATI»

  •  UNA GIOVANE INSEGNANTE ha scritto questa «gemma» prima che la quarantena imponesse la chiusura delle scuole; ancora più puntuale, allora, è questa nostalgia per un rapporto vivo non basato su voti e compiti, MA SU UNO SGUARDO CHE ABBRACCIA IL BENE CHE CIASCUNO È.
  • CON TANTA GRATITUDINE abbiamo accolto la proposta che ci è arrivata da Roberta Conte, siciliana di origine e ora trasferita a Milano. La conoscevamo già bene …. Ora ne ascoltiamo la voce di giovane donna che ha scelto la PROFESSIONE DI INSEGNANTE. La sfida educativa è sempre una scommessa coraggiosa,…Questo contributo ci fa desiderare con più forza quello che ci pareva scontato e che ritroveremo dopo questo periodo di grande sacrificio.
  • HO CAPITO PER LA PRIMA VOLTA il vero significato della parola SGUARDO DOPO AVER CONCLUSO IL MIO PRIMO GIORNO IN CLASSE DA INSEGNANTE. Fino a due mesi prima dall’inizio del mio incarico a scuola ero semplicemente una studentessa appassionata di musica, arte e poesia. Pensavo che lo sguardo fosse un gesto che gli altri dovevano porre su di me… In fondo è ciò che ogni studente (anzi ognuno di noi) vuole, sia lo studente cosiddetto modello, sia lo studente menefreghista. Entrambi vogliono sentire quella parola (“BRAVISSIMO”), perché entrambi sono facce di una stessa medaglia. Non conta il risultato del proprio impegno o del proprio qualunquismo. 
  • OGNI STUDENTE VUOLE ESSERE VISTO, definito, vuole sentire su di sé lo sguardo di chi ha promesso di guidarlo: l’adulto. IL PASSAGGIO DA STUDENTE A INSEGNANTE HA COINCISO NEL MIO CAMMINO CON QUELLO DA RAGAZZA A DONNA ADULTA. Quando studiavo pensavo giustamente ai miei traguardi, a raggiungere i miei successi e conservavo stretto uno sguardo concentrato su me stessa. Se ci riflettiamo, è ciò che ognuno fa, almeno fino a quando continua il suo percorso di studi o finché non si è realizzato in qualche modo. La propria prospettiva tocca soltanto l’orizzonte dell’autorealizzazione. L’ARRIVO DEL LAVORO CI TRASFORMA. Nell’insegnamento, come in altre professioni che toccano l’umano nella sua essenza, ancora di più. La responsabilità che adesso appare così strettamente legata a ogni nostra singola azione ci fa percepire il peso e l’importanza delle nostre scelte: CI FA ESSERE.  
  • ENTRATA IN CLASSE, AVEVO NELLE MANI, PER LA PRIMA VOLTA, LA VITA DI QUALCUN ALTRO. DI UNA VENTINA DI BAMBINI che dipendevano in tutto da me in quelle ore trascorse insieme, la cui crescita scolastica sarebbe dipesa da me, I CUI SCONFORTI E LE CUI SODDISFAZIONI SAREBBERO DIPESI DA ME. Come potevo reggere questo peso? Ho trovato il segreto nello sguardo. 
  • SE IL BAMBINO SI SENTE AMATO E APPREZZATO ALLORA PRENDE IL VOLO. Se percepisce il rispetto da parte dell’adulto, e attraverso il confronto con lui si conosce e si riconosce, al fine di evidenziare la propria unicità e le proprie diversità, ALLORA IL BAMBINO IMPARA. TUTTO QUESTO AVVIENE SOLO TRAMITE LO SGUARDO, CHE NON DEVE ESSERE UN SEMPLICE GUARDARE, MA DEVE TRAMUTARSI IN UNO SGUARDO AMANTE CHE GUARISCE E PURIFICA.
  • MA QUANDO PUO’ L’ANIMO INNAMORARSI? Quando ancor prima l’insegnante è innamorato del lavoro che fa e delle persone a cui insegna. Ho intuito nella relazione fra le mura di una classe che anche quando UN RAGAZZO TI SFIDA e sembra voler mettere in discussione la tua autorità, in realtà STA LASCIANDO NELLE TUE MANI IL SUO CUORE. Ti sta chiedendo: «TU CHE HAI CAPITO COME SI FA, AMAMI PER QUELLO CHE SONO».
  • L’ACCETTAZIONE NEI PREGI E NEI DIFETTI È TUTTO  ciò che a conti fatti chiediamo a chi amiamo. LO SGUARDO PERMETTE DI SENTIRCI AMATI E IMPARARE AD AMARE A NOSTRA VOLTA. Come ancor da principio lo sguardo del Padre su di noi ci permette di leggere in noi stessi e poi accogliere l’altro. QUANTO SONO DOLCI GLI SGUARDI FRA DUE AMANTI. QUANTO SONO SEVERI GLI SGUARDI NEGLI OCCHI DI CHI SI ODIA. La prima cosa che si perde tra due persone che non si stimano più e che NON CONDIVIDONO PIÙ UN AFFETTO È PROPRIO LO SGUARDO. IL CONTATTO VISIVO SVELA LA NOSTRA ANIMA E SIAMO IN GRADO DI FARLO SOLO CON LE PERSONE CHE AMIAMO.
  • IL BAMBINO, IL RAGAZZO, CHE SI SENTE AMATO CRESCE e impara PERCHÉ PERCEPISCE IL SUO VALORE, SI SENTE DEGNO DI UNA RELAZIONE. Con questa costruisce il suo sé e la sua storia, se è vero che l’uomo è davvero uomo solo nella relazione con l’altro. LO SGUARDO DELL’ADULTO POSTO SUL GIOVANE aiuta infine quest’ultimo a orientare il suo di sguardo al di fuori di sé. E così avviene l’educazione che è il fine ultimo del mio lavoro. PER DIRLA CON PLUTARCO, LO SCOPO PRIMARIO DELL’INSEGNANTE NON È QUELLO, ISTRUENDO, DI RIEMPIRE VASI VUOTI, MA DI ACCENDERE FUOCHILA MENTE NON È UN VASO DA RIEMPIRE, MA UN FUOCO DA ACCENDERE»).
  • EDUCANDO, DOPO ESSERE STATA EDUCATA, e dimentica di me stessa, ho capito che il vero amore è lo sguardo fisso sull’altro. Grazie a Chi ha posto su di me il primo sguardo amante e a chi ha scelto di guardarmi così come sono, ho scoperto la gioia preziosa nascosta nell’amare, più che nell’essere amata. «DIO HA VOLUTO CHE LO SGUARDO DELL’UOMO FOSSE LA SOLA COSA CHE NON PUÒ NASCONDERE»(A. Dumas), perché è attraverso di esso che noi davvero amiamo e davvero costruiamo per la nostra realizzazione, ma prima di tutto per quella DI CHI È STATO POSTO LUNGO IL NOSTRO CAMMINO.
  • RISONANZE: oggi milioni di ragazzi tornano a scuola…ad essi sono dedicate queste semplici essenziali UTILISSIME riflessioni….  TUTTI NOI AVREMMO VOLUTO UNA INSEGNANTE COSI’... ma nella vita di tutti i giorni come è IL NOSTRO SGUARDO VERSO LE PERSONE? DI PENDE DAI NOSTRI … OCCHIALI  O DAL NOSTRO …CUORE?
  • ——————————————-donalesiani@gmail.com

2 comments

  1. mia figlia è insegnante e conosco bene questo modo di fare di cui parla Roberta. molte volte parliamo di questo suo impegno e quando parla dei suoi bambini i suoi occhi brillano, da questo capisco che la sua è una missione, una missione d’amore. mi dice: mamma c’è bisogno di insegnanti che amino, c’è molto vuoto, c’è molta superficialità, noi dobbiamo lasciare un segno di bene che, li aiuti ad avere fiducia nelle loro capacità, nel futuro. sono grata al Signore per questo suo impegno!

  2. A VOLTE UNO SGUARDO BUONO PUO’ VALERE MOLTO DI PIU’ DI MILLE PAROLE. LO SGUARDO PENETRA FINO IN FONDO AL CUORE LASCIANDO UN SEGNO INDELEBILE. LO SGUARDO BUONO RIESCE A CONQUISTARE IL CUORE DELLA PERSONA CHE LO RICEVE. ESSERE PRIVATI DI UNO SGUARDO BUONO A FATICA SI RIESCE A CAMMINARE. PIETRO DOPO AVER RINNEGATO GESU’ GLI FU SUFFICIENTE LO “SUARDO” BUONO DI PERDONO DEL MAESTRO PER CAPIRE IN QUALE SITUAZIONE SI TROVAVA. SE E’ VERO CHE GLI OCCHI SONO …” LO SPECCHIO DELL’ANIMA” LO SGUARDO BUONO PU0′ CAMBIARE RADICALMENTE LA NOSTRA VITA.

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