GIUSEPPE IN LINEA …

                    PER PREPARARCI AL NATALE … QUELLO VERO !!!                       (Libera rielaborazione di Luca  e Matteo cc. 1-2)

  • Quando sento parlare delle vostre feste natalizie, mi viene un poco da sorridere. Perché davvero non mi ci ritrovo molto, io che ho  vissuto quel primo unico Natale di 2000 anni fa. Vincendo la mia naturale ritrosia a parlare, voglio raccontarvi come andarono veramente le cose. Del resto raccontare di me, significa parlare di Maria e di Gesù. La mia vita è stata legata alla loro. Fin dal principio. Ero un giovane poco più che ventenne, ma già avevo un lavoro. Mio padre mi aveva insegnato l’arte del falegname. Mi piaceva. Potevo ormai pensare a formarmi una famiglia. Da tempo avevo messo gli occhi su Maria, una ragazza di qualche anno più giovane di me. Era bella, Maria. Soprattutto era molto buona.
  • Mi era bastato vederla una volta per sentire che la mia vita sarebbe stata legata alla sua. Per sempre. Per questo un giorno mi feci coraggio e andai da suo padre Gioachino, a manifestargli le mie serie intenzioni. Egli acconsentì a darmela in sposa. Maria, in un angolo della piccola stanza, abbozzò un sorriso. Felice. Ci incontravamo di rado. Poche parole e tanti piccoli progetti per poter presto andare a vivere insieme. Ma una mattina Maria  venne di corsa a trovarmi sul  lavoro. Mi prese le mani tra le sue e con  voce tremante mi raccontò di una  visione angelica: L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,  a una vergine,  promessa sposa di  un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.  Mi disse del suo turbamento per uno strano  saluto: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te” Ma l’Angelo l’aveva rassicurata: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.” “Credimi, Giuseppe, mi sono sentita come invasa dalla potenza dell’Altissimo: Ho dato la mia disponibilità” Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
  • Mi confidò che  dopo quel colloquio aveva avvertito  una grande pace nel cuore. E  un fremito di Vita nuova nella sua carne verginale.  Maria,  prima che andassero a vivere  insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, mi supplicò, cerca di capire. Se puoi. Non voglio toglierti  nulla, ma sento che Dio ha bisogno di me. E anche di te, sai. Ha bisogno di noi due, insieme.” Se ne andò, lasciandomi solo. Stordito da una confidenza che mi ribaltava la vita. Che fare? Neanche mi passava per la mente il pensiero che Maria avesse potuto raccontarmi una storia per nascondere… un tradimento. La conoscevo troppo bene.  Cominciavo invece a capire che quella ragazza così cara a me, era ancor più cara agli occhi di Dio che l’aveva scelta per qualcosa di misterioso e di grande. La mia dolcissima Maria cominciò a farmi “paura”.  Per la sua grandezza. Io, povero falegname di Nazareth, in una “cosa” così non volevo entrarci. Non ne ero degno. Mi prese un sacro timore. Conoscevo bene dalle  Scritture che con Dio non si scherza. Mi venne un’idea: Giuseppe suo  sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in  segreto. Credevo di aver risolto elegantemente il problema. Quella sera mi coricai sereno.
  • Ma nella notte fui destato da uno strano chiarore. Una voce risuonò nella stanzetta:Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è  generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo  chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”Ma allora aveva ragione Maria nel pensare che il Signore aveva bisogno di noi due, insieme. Cominciavo a capire che avevo  un compito preciso anch’io. Dovevo assicurare la discendenza davidica a quel Bambino nato da Maria. Egli non veniva per separarci ma per stringerci ancora di più fra noiDa quel momento lo sentii anche “mio”. E lo amai. Disposto a dargli tutta la vita. Insieme a Maria.  Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come  gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Da quel giorno il tempo passò in fretta. Maria si preparava all’Evento e io l’aiutavo come potevo, non perdendola d’occhio un istante. Ma un giorno in paese si sparse una notizia che ci colse tutti  di sorpresa:
  • In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si  facesse il censimento di tutta la terra. Abituati ad obbedire, partimmo.   Giuseppe, salì in Giudea alla città di Davide, chiamata   Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era  incinta.   Furono giorni di cammino faticoso,  soprattutto per Maria  in quello stato. Giunti a Betlemme, quando  con uno sguardo,  Ella mi fece capire che il momento del parto si avvicinava,  mi sentii perduto. Dove trovarle un rifugio idoneo? Ci affacciammo al caravanserraglio del paese,  rifugio notturno per animali e pellegrini di passaggio. Non mi sembrò il caso…“Non c’era posto per  loro nell’albergo”  Uscimmo verso la campagna in cerca di un riparo. Intravvidi una grotta naturale, riparo di  animali al pascolo. Maria annuì. Entrammo. Un bue ruminava in un angolo. L’asinello che ci aveva accompagnati in tutto il viaggio,  gli si sdraiò accanto. Con paglia  e fieno, preparai un giaciglio. Maria vi si adagiò dolcemente. La vidi estrarre dal suo fagotto fasce e pannolini… Uscii fuori all’aperto. Fuochi di pastori all’intorno. Le stelle chiare sopra di noi. Piansi e pregai    Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei  i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse  in fasce e lo depose in una mangiatoia. Il cielo si riempì di luce arcana. Un canto  si diffuse nella notte “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Alle prime luci dell’alba, alcuni pastori vennero a trovarci.  I  pastori andarono senz’indugio e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che  giaceva nella mangiatoia.
  • Toccava a me accoglierli e fare gli onori di casa (si fa per dire!). Feci del mio meglio. Nella loro povertà,  ci portarono ogni ben di Dio. Maria ringraziava e sorrideva a tutti. Senza togliere un attimo lo sguardo da quel  Figlio, carne della sua carne. Maria, serbava tutte  queste cose meditandole nel suo cuore.
Qualche giorno dopo mi recai  al villaggio in cerca di una sistemazione  più decorosa. Per noi e per quanti continuavano a venirci a trovare. Fra gli altri alcuni Magi che venivano, dall’Oriente. Entrati nella casa, videro il  bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi  aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.  Una vera  manna dal cielo. Potete capire.  Poveri eravamo.  Lontani da casa, con tutte quelle spese straordinarie. Anche perché le peregrinazioni non erano finite. Una notte fui svegliato all’improvviso Alzati, prendi con te il bambino e  sua madre e fuggi in Egitto: Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Ormai ero abituato agli “scherzi” di Dio.  Obbedimmo, incamminandoci silenziosi,  nel buio della notte.  E nella penombra della fede! Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella  notte e fuggì in Egitto E il Signore ci guidò come sempre. Aiutandoci a trovare una sistemazione e qualche lavoretto. Ma fu una questione di pochi mesi. Ben presto quella voce che ormai distinguevo fra mille,  si rifece viva:Alzati, prendi con te il bambino e  sua madre e va’ nel paese d’IsraeleAncora una volta la forza di Dio ci dava il coraggio di ricominciare:  Egli, alzatosi, prese con sé il  bambino e sua madre, ed entrò nel paese d’Israele Dando uno sguardo alla situazione politica poco rassicurante, concordammo  di fare l’ultimo sforzo e tornare al nostro villaggio natio:  Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni  della Galilea  e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata  Nazaret … Riprendemmo la vita del borgo. Tutto come prima. E tutto tanto diverso. Perché ora c’era Lui con noi. Illuminava le nostre giornate. E quando la sera, le nostre mani  si sfioravano nel muto linguaggio di una tenerezza sponsale, incontravano le Sue, congiunte in preghiera.

Tutti ce lo invidiavano, un Bambino così. Gesù  cresceva  in sapienza, età  e grazia  davanti a Dio e agli uomini  Ho voluto rompere il mio abituale silenzio per ricordarvi che ogni giorno è Natale se viviamo con Lui e per Lui.                                Buon Natale, così.  Giuseppe, lo sposo di Maria                                                                                 ——————————-.donalesiani@gmail.com

 PATRIS CORDE – PAPA FRANCESCO                                                                               “IL MONDO HA BISOGNO DI PADRI                     ANNO DI  S. GIUSEPPE:  2020 – 2021

  • PADRE NELLA TENEREZZA: COME?  Giuseppe vide crescere Gesù «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52) GLI ha insegnato a camminare, tenendolo per mano: era per lui come il padre che solleva un bimbo alla sua guancia, si chinava su  di lui per dargli da mangiare” (Os 11,3)
  • GESU’ HA VISTO LA TENEREZZA DI DIO IN GIUSEPPE: «Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero con quelli che lo temono» (Sal 103,13). «la sua tenerezza si espande su tutte le creature» (Sal 145,9) 
  • L’EVANGELISTA LUCA: DETTAGLI STORICI…Luca, riferisce che Giuseppe affrontò il lungo viaggio da Nazaret a Betlemme, secondo la legge di CESARE AUGUSTO per farsi registrare nella sua città di origine. E in questa circostanza nacque Gesù e fu iscritto all’anagrafe dell’IMPERO
  • GIUSEPPE HA DETTO IL SUO FIAT? In ogni circostanza della sua vita, Giuseppe seppe pronunciare IL SUO“FIAT” come MARIA nell’annunciazione e GESÙ nel Getsemani.
  • GIUSEPPE  PADRE DAL CORAGGIO CREATIVO!? Giuseppe è l’uomo mediante il quale DIO si prende cura degli inizi della storia della redenzione. EGLI È IL “MIRACOLO” con cui DIO SALVA IL BAMBINO E SUA MADRE. Il Cielo interviene fidandosi del CORAGGIO CREATIVO di quest’uomo, che giunto  a Betlemme e non trovando un alloggio dove Maria possa partorire,SISTEMA UNA STALLA affinché diventi quanto più possibile un luogo accogliente per il Figlio di Dio che viene nel mondo (Lc 2,6-7)
  • DAVANTI AL PERICOLO DI ERODE, che vuole uccidere il Bambino, Giuseppe viene allertato per difendere il Bambino, e nel cuore della notte ORGANIZZA LA FUGA IN EGITTO (Mt 2,13)
  • TRASFORMARE UN PROBLEMA IN…OPPORTUNITÀ!?  La “buona notizia” del Vangelo sta nel far vedere come Dio trovi sempre il modo per realizzare il suo piano di salvezza: a condizione che usiamo lo stesso CORAGGIO CREATIVO del carpentiere di Nazaret, che sa trasformare un problema in un’opportunità.
  • GIUSEPPE E LA S. FAMIGLIA, COME I MIGRANTI OGGI? Maria e Giuseppe e il Bambino avranno dovuto mangiare, trovare una casa, un lavoro. La santa Famiglia dovette affrontare problemi concreti come molti nostri fratelli migranti che oggi rischiano la vita. Giuseppe protagonista, il Vangelo nota che EGLI SI ALZA, prende con sé il Bambino e sua madre, e fa ciò che Dio gli ha ordinato (Mt 1,24). Così ogni bisognoso, ogni povero,  ogni forestiero,  sonoil Bambino”che Giuseppe continua a custodire.
  • .. NELL’OMBRA. La suggestiva immagine dell’ombra definisce la figura di Giuseppe, che nei confronti di Gesù è l’ombra sulla terra del Padre Celeste:lo custodisce, lo protegge, non si stacca mai da Lui per seguire i suoi passi.   Non resta che implorare da S. Giuseppe la grazia delle grazie: la nostra conversione.
  • RISONANZE PERSONALI: stiamo terminando un anno dedicato a contemplare  la dolce e forte  figura di GIUSEPPE… Cosa possiamo dire di aver imparato da Lui in questo anno?  ————————–———————donalesiani@gmail.com
  • ABBIAMO BISOGNO DI TE, DI TE SOLO.
    Tu solo conosci il bisogno che c’è di Te, in questo mondo, in quest’ora del mondo. Gesù, tutti hanno bisogno di te anche quelli che non lo sanno. E quelli che non lo sanno assai più di quelli che sanno. L’affamato si immagina di cercare il pane E HA FAME DI TE. L’assetato crede di volere l’acqua  E HA SETE DI TE.
    Il malato s’illude di cercare la salute E IL SUO MALE È L’ASSENZA DI TE. Tu sai quanto sia grande per me e per tutti noi il bisogno del tuo sguardo e della tua parola. Tu che fosti tormentato  per amore nostro        ED ORA CI TORMENTI CON TUTTA LA POTENZA
    DEL TUO IMPLACABILE AMORE
         (Giovanni Papini)

  • LUIGI ORIONE:  PENSIERI E…  GESTI NATALIZI  Mi fermo qui a far NataleMi fermo qui a fare Natale … non perché stia male, ché anzi sto molto bene, ma per non lasciare in questo santo giorno 60 poveri bambini, che non vanno a Casa, o perché lontani o perché non hanno più nessuno. Mi parrebbe di non agire da buon padre nel Signore . I loro compagni se ne vanno oggi, – chi resta con essi a far meno sentire che sono orfani? E quindi vengo subito dopo Natale. Certo che voi altri, al mio posto, fareste così! Buon Natale! D.Orione
  • SINGOLARE GESTO DI CARITÀ NASCOSTA “Avevo circa vent’anni e facevo il giornalista in un periodico molto avversato quindi vivevo miseramente alla insaputa di tutti. Il giorno di Natale andai in una trattoria, cercando di stare in una cifra modestissima, ma alla fine il conto superò la cifra in mio possesso. L’oste volle il mio consunto impermeabile come pegno per il resto della somma. Pioveva. Uscito, ricordai che pochi giorni prima avevo visto Don Orione passare in carrozzella. Decisi di recarmi a cercarlo a Sant’Anna. Il portiere non voleva farmi entrare. Insistetti e mentre confabulavo con il portiere, Don Orione scese e dopo avermi salutato ficcò una mano in tasca e poi mise in mano a me una somma di poco superiore a quanto dovevo pagare. (IGNAZIO SILONE)

La

bontà

vince sempre

l’amore vince l’odio;

il  bene vince il male;

la luce vince le tenebre!

Tutto l’odio,  tutto il male,

tutte le tenebre di questo mondo,

che sono mai davanti alla luce di questa

notte di Natale?  Nulla! Davanti a Gesù

e a Gesù Bambino, sono proprio un nulla!

Confortiamoci  ed  esultiamo  nel Signore!

E l’ultimo a vincere è Lui,  sarà  il Signore !

E il Signore vince sempre nella misericordia!

Tutto passa: solo Cristo resta!  E’ Dio e resta!

Resta per illuminarci,  resta per consolarci,

resta per dare a noi,

nella  sua  vita,  la

sua misericordia!

Gesù  resta  e  vince,

ma nella misericordia

(S. Luigi  Orione)

    • COSA È PER TE NATALE?    Risonanze spirituali:  cosa sottolineeresti di questi pensieri?                                                                        ———————————-donalesiani@gmail.com  

One comment

  1. ” VIENI DI NOTTE,
    ma nel nostro cuore
    è sempre notte:
    e dunque vieni sempre, SIGNORE.

    VIENI IN SILENZIO
    noi non sappiamo più
    cosa dirci:
    e dunque vieni sempre, SIGNORE.

    VIENI IN SOLITUDINE
    ma ognuno di noi
    è sempre più solo:
    e dunque vieni sempre, SIGNORE.

    VIENI, FIGLIO DELLA PACE,
    noi ignoriamo
    cosa sia la pace:
    e dunque vieni sempre, SIGNORE.

    VIENI A LIBERARCI,
    noi siamo sempre più schiavi:
    e dunque vieni sempre, SIGNORE “.
    ( M. Turoldo.)

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