• DOMENICA 14  NOVEMBRE 2021

«I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI» (Mc 14,7) MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO                                        PER LA V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

 

  • I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre… Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro.
  • Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole “i poveri li avete sempre con voi” stanno a indicare anche questo: L’elemosina, è occasionale; la condivisione invece è duratura.  Insomma, i credenti, quando vogliono vedere di persona Gesù e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui.
  • I PADRI DELLA CHIESA? Il pane che a voi sopravanza, è il pane dell’affamato;  il vestito appeso al vostro armadio, è il vestito di colui che è nudo;  il denaro che voi tenete nascosto, è il denaro del povero;  le opere di carità che non compite, sono altrettante ingiustizie che commettete  (S. Basilio)

  • PAPA FRANCESCO: DIO HA DELLE PREFERENZE? Nel cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i poveri. Il Salvatore è nato in un presepe, tra gli animali; è cresciuto in una casa di lavoratori e ha lavorato con le sue mani per guadagnarsi il pane. Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno di Dio» (Lc 6,20);

  • LA CHIESA ALLORA HA UNA SCELTA… OBBLIGATA? Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di tutti i cristiani, chiamati ad avere «gli stessi sentimenti di Gesù » (Fil 2,5). Ispirata da essa, la Chiesa ha fatto una opzione per i poveri. Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri. 

  • DON ORIONE  LA GRAZIA D’ESSER NATO POVERO. Fra le grazie che il Signor mi ha fatto, ho avuto quella di essere nato povero. I miei hanno sempre lavorato per poter mangiare. Non ci mancò mai il pane: ma si faceva, una volta al giorno, la polenta; (1938)                                                                                                 
  • QUANDO I RAGAZZI MI PORTAVANO DEI TOZZI DI PANEQuei tempi erano veramente eroici, tempi di fame e di estrema miseria; tanto che i ragazzi dell’Oratorio portavano qualche tozzo di pane per sfamare quel povero chierico. Allora era fiamma la vita del cuore, ed erano giorni grandi, giorni di fame, giorni di fede, e la fede era fiamma di carità e di amore a Dio. Mai più come quei giorni, mai più; giorni eroici quando i ragazzi dell’Oratorio, vedendo che si pativa la fame, mi portavano dei tozzi di pane da mangiare    XI, 165

RISONANZE: cosa possiamo e dovremmo cambiare nel modo di trattare i poveri? _____________________donalesiani@gmail.com

One comment

  1. IL LEBBROSO

    Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: “Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!”.
    E lei rispose: “Neppure io.
    La grandezza della nostra vocazione sta nel fatto che siamo chiamate a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del POVERO e del SOFFERENTE.
    Siamo chiamate tutti i giorni, COME IL PRETE DURANTE LA MESSA,
    A TOCCARE CON MANOIL CORPO DI CRISTO SOTTO FORMA DELL’UMANITA’ SOFFERENTE,
    e DARE GESU’… A TUTTI coloro con i quali veniamo in contatto,
    DIFFONDENDO LA FRAGRANZA DEL SUO AMORE ovunque noi andiamo.

    Possa ognuno di noi VEDERE GESU’ CRISTO NELLA PERSONA DEL POVERO. Più il lavoro o le persone sono ripugnanti, tanto più grandi devono essere la nostra fede, il nostro amore il nostro gioioso e devoto servizio al Signore NELLE DOLOROSE SEMBIANZE DEL POVERO.

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