LA FIGLIA FRANCESCA:                         «RIVIVE NEI GIOVANI  MIO PAPÀ GIORGIO AMBROSOLI»                    «PARLO DI LUI A SCUOLA  E …                   mi commuove che ispiri percorsi di vita»

  • RICORDI RICOSTRUITI DA UNA BAMBINA 11.NNE che si chiede disperata ‘PERCHÉ? quando in una notte d’estate, mentre è in vacanza a La Spezia con la madre e i due fratelli più piccoli, arriva la telefonata che li informa della tragica morte del papà, ucciso a colpi di pistola da un sicario.

  • L’AVVOCATO 45.ENNE GIORGIO AMBROSOLI, muore in ambulanza, lontano dalla sua famiglia. «Non capisco come si possa volergli male», racconta Francesca, primogenita, nata nel ’68 sposata e madre di tre figli…”

  • DAL 2006 VA NELLE SCUOLE DI TUTTA ITALIA per parlare di «una persona perbene, onesta, nel suo lavoro », ammazzata per la fedeltà allo Stato. «Il vuoto incolmabile che lasciano certe morti  frutto di violenza e ingiustizia – è difficile da immaginare per chi non l’ha sperimentato

  • FRANCESCA DESCRIVE QUEL VUOTO con parole pacate... lasciate maturare nella coscienza prima di imboccare la via della scrittura», Francesca ricorda quel periodo come il più faticoso della sua vita: «Ancora oggi, quando ripercorro quei momenti, mi vengono le lacrime agli occhi». Ma quella sofferenza non ha avuto l’ultima parola.”

  • DOLORE, ORGOGLIO, MEMORIA È il sottotitolo. perché? Dal dolore all’orgoglio: dopo oltre 40 anni dalla morte di papà definirei così il percorso che mi separa da lui, nel tempo e nello spazio. E poi la memoria ancora viva: A me capita di parlarne nelle scuole dove sono invitata ma anche per la strada. Attraverso l’associazione ‘Libera’ ho condiviso momenti di memoria legati anche ad altri familiari di vittime innocenti.

  • COSA L’HA SPINTA A SCRIVERE una biografia di suo padre? Mi sono sposata 25 anni fa e, quando sono nati i miei figli, ho iniziato a raccontare loro chi era nonno Giorgio, cosa gli è successo e perché lo si ricorda ancora oggi. MI PIACE testimoniare AI RAGAZZI NELLE SCUOLE,  quello che papà ha fatto per il Paese, quali erano I VALORI IN CUI CREDEVA e l’insegnamento che ci ha lasciato.

  • A CHI È DEDICATO IL VOLUME? Ai miei tre figli, chiamati a convivere con questa storia, a conoscere il nonno attraverso le mie parole. Il libro è dedicato anche ai ragazzi incontrati negli anni, perché hanno bisogno di conoscere storie simili e avere VALORI A CUI ISPIRARSI:  In tanti mi confidano che aver conosciuto la figura di mio padre è stato un punto di riferimento determinante negli studi o nel lavoro: parole che mi commuovono.

  • IN CHE MODO LA FEDE L’HA SOSTENUTA? La nostra è una famiglia credente e la fede ci sostiene molto. Ultimamente con alcuni familiari di vittime, anche loro aderenti a ‘Libera’, CI CONFRONTIAMO SUL TEMA DEL PERDONO incontrando i detenuti, che raccontano le loro storie. I REI E LE PERSONE che hanno subito un reato, INSIEME, per vincere pregiudizi.  IL PERDONO, COME PUNTO DI PARTENZA, FA SÌ CHE I MURI NON CI SIANO….

  • RISONANZE: questa ultima frase sul PERDONO mi…” blocca”e mi fa fare L’ESAME DI  COSCIENZA… Per Noi tutti, amici, il punto da cui RIPARTIRE E’ SEMPRE … IL PERDONO? ………………………………………………………donalesiani@gmail.com

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