«IO, OSTETRICA, HO PERSO TUTTO.   ORA IN ITALIA SOGNO …                             UNA VITA NORMALE»

  • Il racconto in prima persona  di una giovane afghana  profuga in Italia,      dove ha partorito il suo primo figlio.
  • MI CHIAMO  Moqadasa Nikzad, ho 29 anni, sono di Kabul. Sposata da 2 anni, sono madre di un bambino di un anno. Dal 22 dicembre 2021 vivo in Italia ospite della cooperativa sociale “Una Città non Basta” di Marino (Roma)

  • IN AFGHANISTAN AVEVO TUTTO: una casa, la mia famiglia, tante opportunità di lavoro. Ero ostetrica al French Medical Institut for Mothers and Children.Inoltre come volontaria aiutavo circa 30 donne a vendere oggetti artigianali… Poi mi sono sposata con Jawad, progettando un futuro insieme. Era tutto bello, tranquillo. AVEVO SCOPERTO DA POCO DI ASPETTARE UN BAMBINO QUANDO…

  • SONO TORNATI I TALEBAN… ERO IN OSPEDALE e siamo scappati in fretta. Ho visto gente che correva, tanta confusione … Ho impiegato 5 ore per arrivare a casa. Ero stressata, ma soprattutto avevo paura di PERDERE IL BAMBINO. Tutto è cambiato da quel giorno. Scappavamo in posti sempre diversi. Fino a quando ci è arrivata la lettera della Cooperativa “UNA CITTÀ NON BASTA” che era disposta ad ospitarci. Allora ci siamo decisi a oltrepassare la frontiera con il Pakistan: IO CON IL BURQA E MIO MARITO VESTITO COME I TALEBANI. OGNI 100 METRI UN CONTROLLO DEI DOCUMENTI. Volevano sapere dove andavamo. E noi rispondevamo che dovevamo recarci …IN OSPEDALE per un controllo, VISTO CHE ERO INCINTA.

  • AVEVO PAURA CHE TROVASSERO I DOCUMENTI. Una volta in Pakistan è stato tutto più facile. Siamo andati in albergo e ci hanno rilasciato il visto per uscire nello stesso giorno. Mi sono tranquillizzata. Capivo che ero al sicuro. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno AIUTATO A VENIRE QUI IN ITALIA. Con le operatrici della cooperativa è nato un rapporto molto speciale. Il 13 gennaio sono stata ricoverata d’urgenza al Policlinico Casilino dove il 14 gennaio 2022 è venuto alla luce Subhan, con parto cesareo.

  • IO SONO STATA MALE PER 10 GIORNI, avevo difficoltà con la lingua e mi mancava mia madre. Sono molto cambiata e sento che devo essere forte anche per Subhan. Mi mancano i momenti passati con mia madre e perché mi rendo conto che devo ricominciare da zero. Frequenterò il corso di italiano per stranieri. Ho partecipato allo SPETTACOLO IL TUONO DEL DESERTO” per raccontare come vivono le donne in Afghanistan. Mi sono sentita utile e grata per l’opportunità di condividere con gli altri queste storie.

  • PER IL FUTURO SOGNO UNA VITA NORMALE: lavorare e riuscire a far arrivare in Italia il resto della mia famiglia. Ho lasciato mio padre che non ha lavoro, mia madre, 3 fratelli e una sorella 16 anni che non può andare a scuola. Li aiutavo economicamente. Due di loro non hanno il passaporto, ora ci vogliono 2.500 dollariA mio figlio auguro la salute. Spero che cresca con quei VALORI che ORA sta sperimentando. E che da adulto sia una BUONA PERSONA, in grado di essere d’aiuto al popolo AFGANO e a quello ITALIANO

  •  RISONANZE: MI ESCE DALLE LABBRA E DAL CUORE SOLO UNA PAROLA: BELLA… BELLA DAVVERO:  FISICAMENTE E MORALMENTE…che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: www. donvincenzoalesiani.it ………………………………………………………………………………………….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *