“IO, PRETE CACCIATO DAI RUSSI”                                                                           LA MIA VITA DI SFOLLATO FRA GLI SFOLLATI                                               Giacomo Gambassi, mercoledì 1 marzo 2023                             Padre Oleksandr 34 anni, è stato costretto  a lasciare le zone conquistate.A Zaporizhzhia…    la sua pastorale  fra i condomini e online.

  • ANCORA SI RIMUOVONO LE MACERIE, anche se sono passati quasi 5 mesi dall’attacco. Padre Oleksandr si ferma davanti al tavolino che qualcuno ha sistemato al portone d’ingresso divelto e che è stato trasformato in un piccolo altare della memoria e dell’orrore. Ci sono i peluche, le foto di due bambini uccisi, un mazzo di garofani freschi che una mano anonima ha lasciato. Il cratere che dal tetto alle fondamenta divide in due il condominio di nove piani colpito il 9 ottobre è lì dietro, accanto ai tubi d’acciaio che sorreggono i muri pericolanti.

  • IL SACERDOTE GRECO-CATTOLICO si fa il segno della croce e inizia a recitare sottovoce una preghiera. «Qui sono morti in 16»,Anche lui abita in un palazzone sovietico identico a quello devastato da uno dei missili russi che continuano a piovere su Zaporizhzhia. Padre Oleksandr è un rifugiato. «E avevo bisogno di un tetto dove stare» 

  • SFOLLATO FRA GLI SFOLLATI che sono diventati i suoi A cominciare da quelli di Melitopol, occupata dall’esercito russo… È la città che il prete di 34 anni non avrebbe mai voluto lasciarenonostante il clima di terrore, i blitz nelle chiese, gli interrogatori in caserma…Ma è stato costretto. Espulso a dicembre con una sentenza costruita a tavolino dall’amministrazione provvisoria che fa capo al Cremlino. La sua colpa? Essere un giovane sacerdote cattolico in una terra che Putin ritiene annessa.

  • È STATO IL PENULTIMO PRETE in comunione con Roma a essere cacciato. Dopo di lui è toccato a un parroco «amico», come lo definisce padre Oleksandr, a cui è stato dato un ultimatum: o passi al patriarcato di Mosca O TE NE VAI. «Lui non ha rinnegato l’appartenenza alla Chiesa greco-cattolica. E adesso non ci sono più sacerdoti cattolici nelle quattro regioni occupate dai russi».

  • PADRE OLEKSANDR all’ingresso del condominio di Zaporizhzhia vive da sfollato Nell’appartamento al sesto piano la luce va e viene per i black-out elettrici dovuti ai continui raid sulle infrastrutture energetiche. «Per sopravvivere è essenziale un fornellino a gas», sorride mentre cucina la tipica zuppa rossa a base di barbabietole. Nel letto a castello il suo materasso è quello più in basso. Sopra dorme un seminarista.

  • LA BRANDINA DI LATO È PER UNO STUDENTE; la camera singola per una ragazza. «Vivevano tutti in canonica con me a Melitopol. Sarebbero potuti restare quando gli uomini dei servizi segreti mi hanno trascinato fino al posto di frontiera intimandomi che la chiesa cattolica era stata messa al bando. HANNO PREFERITO SEGUIRMI».

  • A PRANZO E A CENA È UN SUSSEGUIRSI DI GENTE: evacuati, militari, famiglie. «SONO UN PRETE E LA CASA DEVE ESSERE SEMPRE APERTA anche se è in un condominio», DICE CON UN’ENERGIA CHE CATTURA E UNO SGUARDO MAGNETICO CHE ATTRAE.

  • RISONANZE: fra tanta tristezza… L’ENERGIA DI QUESTO PRETE DALLO SGUARDO MAGNETICO CHE ATTRAELASCIA SPAZIO ALLA SPERANZACHE VE NE PARE, AMICI?

  • DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it

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