PICCOLA KOBRA CHE GUARDI “FUORI”:   

ANCORA NON SAI…                                                   

TRE DONNE, tre destini nello scatto di Laura Salvinelli.     E un mare sconosciuto che è un miraggio di libertà.   Ma percorrerlo e arrivare a un nuovo approdo   può essere una fuga mortale.

  • KOBRA 3 anni, e dietro sua zia Nasima, che non sa quanti anni ha. Con questa e decine di testimonianze, storie, interviste e lettere, le giornaliste di Avvenire danno voce alle bambine, ragazze e donne afghane.

  • I TALEBAN hanno vietato loro di studiare , persino uscire a passeggiare e praticare sport. Noi vogliamo tornare a puntare i riflettori su di loro, per non dimenticarle. La donna ti guarda… Ha uno sguardo dritto ma spento.

  • LA BAMBINA si chiama Kobra, ha 3 anni. Visetto paffutello e occhi vispi che puntano all’altrove. La donna, è sua zia. Il velo che le incornicia il viso, una figlia piccola in braccio. Quanti anni ha? Mah, lei risponde che non lo sa. Perché qui, quando nasce una donna, non si usa registrarla È solo una donna, cioè niente.

  • FOTORITRATTO di Laura Salvinelli: tre donne. Lo scatto le riprende nella cucina di casa. QUELLE DONNE mi sono rimaste dentro. Non posso dimenticare una scena in strada: lei chiusa nel suo burqua, trascinata con una corda, come un cane, dall’uomo marito che cammina avanti. Difficile vedere le donne in strada. Quando escono accompagnate dal marito: lui più avanti, per… tenere la distanza.

  • LA CAMERATA DELLE DONNE BRUCIATE. Ogni ospedale ha il suo reparto “donne bruciate” File di lettini e dietro le ragazze con i segni orrendi che rimarranno sulla faccia, sul corpo SONO LE RAGAZZINE, che si cospargono di benzina e si incendiano. Giovani disperate e bellissime. Spesso le più belle le più “pretese”. Allora rischiano la vita pur di non subire il matrimonio combinato. Doversi sposare magari con un uomo che ha soldi per comprarti e ti vuole. Allora mi do fuoco. Meglio morire,  piuttosto che

  • TUTTO QUESTO LA PICCOLA KOBRA ancora non lo sa. Ma sua zia, Nasima, si. Kabul città piena di negozietti e di piccoli alberghi; Questo prima dei Taleban che vietano alle donne l’istruzione, la vita. Torniamo a quegli sguardi, alle tre donne.  Per Nasima la vita è dura: tutto sulle sue spalle. Il marito invalido, i figli, la casa, la terra da coltivare…

  • IL SUO SGUARDO È STANCO. QUELLO DI KOBRA invece è ancora vispo. Non felice ma acceso e curioso. Kobra ancora non sa…E così diventa “icona”: Bambina afghana che guarda fuori. Chissà cosa l’aspetta.. Soprattutto le donne, represse, schiacciate, mortificate …Carcerate a vita.

  • E QUEL MARE SCONOSCIUTO, che qualcuno ogni tanto ci prova… Il mare che può essere una strada, un canale per la libertà. Per rifarsi una vita. Quell’altrove possibile a cui forse guarda Kobra, senza saperlo. Il mare che può essere strada per la libertà. Ci hanno provato Mariam, 17 anni, con la sorellina Niyayesh, 7 anni, scappate da Kabul con la famiglia e finite a galleggiare in mare, davanti alle coste calabresi di Cutro, nel naufragio di domenica 26 febbraio. Erano arrivate a 100 metri dalla salvezza ma il barcone si è andato a schiantare sulla secca e in quel mare sono annegate. Era un barcone di legno pieno di Afghani e Pakistani. Sono arrivati quasi a riva ma poi lo schianto. La strage. C’erano tante donne e bambine. Come Kr14f9 (il nome non lo sappiamo, solo la sigla) Il corpicino sulla spiaggia con la bocca piena di sabbia.Accanto una bamboletta…Forse la sua. MA QUESTO KOBRA …NON LO SA.

  • ...E io resto SENZA PAROLE... Solo una segreta intima preghiera mi risuona nel cuore: PERDONACI, SIGNORE. E voi che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO.www.donvincenzoalesiani.it –——————————————————————————————————————————————

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