“COSA AVETE FATTO

STAMATTINA A SCUOLA? ” “N I E N T E”                                                

Se davvero vi interessa  che i vostri figli vi rendano partecipi                         delle loro avventure mattutine, NON CHIEDETE LORO NULLA…               Paola Belletti

  • CIAO MARTY! CIAO ISA! CIAO MARGHE! Parole, rumori e gesti che si ripetono ogni giorno, intorno alle 10. Nel parcheggio della scuola elementare mi apposto, solo per 30 secondi e col motore acceso pronta a ripartire, per raccogliere le due figlie più grandi, che frequentano le medie  e scendono a piedi per ben 400 metri lungo la strada

  • ARRIVO SEMPRE COL CUORE IN GOLA. Le ho incoraggiate io a fare quel tratto di percorso a piedi. Eppure non riesco a stare Cosa potrà mai succedere nei 4 minuti in cui sono lì, senza la mia sorveglianza? Vi risparmio le scene che si accampano nella mia mente. Fatto sta che, con un lieve sospiro di sollievo, ogni giorno riesco a caricare tutti i miei figli, usciti da scuola. Li guardo, li conto e sono proprio felice di averli con me in auto. Sì, più che un auto è un mini pullman: 9 posti divisi per 3 file.  Abbiamo usato spesso questa felice circostanza per ripassare la tabellina del 3.

  • “MAMMA, BASTA!!” Tra me e me penso: come possono ricordarsi nomi, soprannomi, età, nomi dei fidanzati delle attrici delle loro sitcompreferite e non riuscire a incasellare nei loro testolini una sequenza di moltiplicazioni col loro risultato?

  • ALTRO MISTERO che tra adulti liquideremmo come domanda di cortesia:“Com’è andata stamattina? o “cosa hai fatto oggi?” Ora, ditemi voi se la risposta che avete ottenuto più spesso non è “NIENTE”. Oppure la formula più irritante: BOH”. O NON MI RICORDO”

  • HO CAMBIATO TONO, ho atteso di essere a casa senza più zaini sulle spalle; ho cominciato offrendo loro una carota o un grissino nella fase di approccio. Occhi al cielo, mezze frasi. La più grandina ci aggiunge quel pizzico di pepe tipico dell’età adolescenziale. Eppure la soluzione era vicinissima…Ce l’avevo addosso e non la trovavo.Come quando cerchi per casa gli occhiali che porti sulla testa.

  • “COSA HAI FATTO TU, MAMMA, mentre noi eravamo a scuola”? Accidenti, è vero! A loro interessa, anche a loro, sì!, interessa sapere cosa faccio mentre non mi vedono. Nemmeno a me, piace,  dover produrre un elenco barboso di attività Invece mi appassiona, gratifica me e anche loro raccontare curiosità e piccole scoperte. Cose buffe o qualche piccola arrabbiature Raccontare gli incontri. Aggiungere cosa stavo pensando mentre andavo al supermercato.

  • DIRE LORO CHE LE UOVA le ho prese, come Margherita aveva segnato sulla lista. “E il burro mamma?” Burro ne abbiamo, tranquilla. E spiegare che finalmente ho ritrovato quella maglia blu che cercavo e per la quale avevo stressato tutti i membri della famiglia, insinuando sospetti a destra e a manca su possibili sottrattori… Mi sono accorta che se faccio così SE RACCONTO PRIMA DI ME …SE CONDISCO  con le emozioni, i momenti divertentise faccio vedere l’intreccio che continuo a tessere anche mentre loro non mi vedono ma nel quale sono sempre impigliate, allora, OCCHI E INTERESSE SI ACCENDONO. Non è un trucco. Non è uno stratagemma per “fregare” le figlie e costringerle a fare la loro deposizione.

  •  RISONANZE: piccoli segreti di MAMME per COMUNICARE CON I FIGLI... che ne dite, mamme e voi tutti, amici?…DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it————————————————————————————————————————

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