• GIULIA, IL PICCOLO THIAGO E NOI:       perché le vittime di violenza sono invisibili?                                                     
  • DEL TERRIBILE OMICIDIO DELLA  giovane resta il (solito) rammarico di non essere arrivati prima:                            «Questo è l’epilogo di una lunga storia di abusi.  Nessuno la conosceva»
  •  DI GIULIA RESTA UNA BELLA FOTOGRAFIA su cui piangere e lasciar fiori e dediche, ma il suo omicidio è solo la punta dell’iceberg e all’Italia deve parlare d’altro per non essere l’inutile spettacolo di qualche giorno, coi suoi particolari pruriginosi che già vengono romanzati…È l’appello che arriva da chi con le donne vittime di violenza e i loro bambini, lavora ogni giorno come ILARIA BALDINI, Storica Operatrice Volontaria Del Cadmi Di Milano
  • «CIÒ CHE DOBBIAMO CHIEDERCI davanti a questo scempio, ancora una volta, è cosa sia venuto prima che esplodesse. Quando e come sia iniziato il ciclo della violenza di cui senz’altro Giulia deve essere stata protagonista, chissà da quanto tempo, senza che nessuno se ne accorgesse Non abbiamo bisogno di leggere nelle carte che il suo compagno fosse ossessionato dal controllo…

  • I DATI CERTIFICATI DALL’ISTAT parlano chiaro proprio durante la gravidanza, quando cioè una donna diventa più fragile e dovrebbe essere più seguita e rispettata, la violenza non solo non diminuisce, ma per quasi il 12% delle donne AUMENTA…Fisicamente, con schiaffi e botte e abusi. Tutto, la donna, i figli, diventa oggetto. Tutto esiste in funzione del far sentire un uomo come tale, nell’ottica di un maschile che si qualifica come controllo.

  • COSÌ GIULIA, da bellezza ostentata con gli amici dell’ hotel dove lui lavorava, è diventata per Alessandro PROPRIETÀ custodita gelosamente, poi FARDELLO  ingombrante di cui liberarsi, portato giù per le scale, BUTTATO tra le foglie. Tutti passaggi ricostruiti SENZA SEGNI DI PENTIMENTO…

  • «È LA SOLITUDINE DELLE DONNE COME GIULIA che fa più male – ragiona sconfortata Ilaria Baldini –. È il fatto che non ci si sia accorti di quello che le stava accadendo, che ci deve far capire il pezzo di strada da compiere per sconfiggere la violenza e non lasciare le donne sole. A loro, alle donne, ripetiamo ancora una volta che RIVOLGERSI A QUALCUNO PER CHIEDERE AIUTO non significa dover fare delle cose che non vogliono, o che hanno paura di fare, ma diventare libere di scegliere per se stesse e per i propri figli».

  • L’HASHTAG #LOSAPEVAMOTUTTE Intanto è proprio sui social che si solleva l’indignazione per quanto accaduto: LOSAPEVAMOTUTTE è l’hashtag in queste ore su Twitter per l’ennesimo femminicidio.I pensieri, la rabbia, il dolore, l’amarezza espressi in quasi 5mila tweet A spiegare il senso della mobilitazione una delle tante utenti: «Avevamo capito che: non si era allontanata da sola, era stato lui, era già morta. Lui aveva simulato la fuga con messaggi, soldi, passaporto. Questa splendida ragazza ed il suo bimbo non avranno giustizia. Sappiamo anche questo».

  • TRA COLORO CHE SCRIVONO c’è anche chi Giulia forse l’aveva incrociata: «Aveva frequentato la mia stessa università, l’Orientale di Napoli. Adesso quando percorrerò quei corridoi un mio pensiero andrà a te e al tuo bambino. Due vite strappate. Cara Giulia, RIPOSA IN PACE ACCANTO AL TUO BIMBO».

***SI, GIULIA, RIPOSA IN PACE ACCANTO AL TUO BIMBO». DOMATTINA CELEBRO LA SANTA MESSA per voi e per tutte le donne che si trovano nelle stesse situazioni tue e del tuo bambino. Caramente dv 3338890862  SITO : www.donvincenzoalesiani.it

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