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LUCA, UCCISO A UN ANNO DALLA SUA MAMMA !!! CHI CURA LA DEPRESSIONE POST PARTUM? Viviana Daloiso venerdì 14 luglio 2023
- A trovare la donna e il piccolo è stata la nonna, arrivata a casa come ogni mattina per aiutarla. Il marito era uscito per andare a lavorare
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PARE CHE FOSSE COMINCIATA UNA “STAFFETTA”, a casa di Elisa. Il marito, Maurizio, i nonni e persino una zia si davano il cambio per aiutarla col piccolo Luca. Che era un bimbo dolcissimo e tanto era stato desiderato, prima di arrivare a riempire di vagiti e di strilli l’appartamento di via Mezzana, a
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ELISA, 44 ANNI, PERÒ FACEVA FATICA: da qualche tempo aveva paura di guidare, di stare sola in casa. I dottori la chiamano “depressione post partum”, colpisce fino al 15% delle donne nel primo anno di vita dei figli (tra le 50mila e le 100mila donne ogni anno). Elisa: gentile e riservata come sempre, ma un po’ stanca.
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«NELLE ULTIME SETTIMANE le cose erano peggiorate, aveva dei vuoti di testa – ha raccontato suo padre, sconvolto –. Era stata da un paio di dottori, le avevano dato delle medicine». Questa mattina Maurizio è uscito da casa presto per andare al lavoro, sarebbe arrivata la nonna poco dopo. Ed Elisa, nel suo abisso di sofferenza invisibile a gli altri, deve aver incontrato i suoi fantasmi. La madre quand’è arrivata l’ha trovata in stato confusionale, distesa sul lettone, col bambino accanto incosciente. Forse ancora vivo.
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LA NONNA HA CHIESTO AIUTO, ha chiamato i carabinieri. Quando i soccorsi sono arrivati però per il piccolo Luca –avrebbe compiuto un anno tra un paio di settimane – non c’era più nulla da fare: IL SUO CORPICINO giaceva sul letto, esanime. I SEGNI VIOLA AL COLLO. ELISA L’HA STRANGOLATO, forse senza sapere il perché.O forse quel peso che preme sul petto e che non fa respirare quando la depressione diventa crisi d’ansia e di panico: la vista s’annebbia, e una mamma può finire per perdere la ragione.
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È SUCCESSO TANTE VOLTE, in questi anni, nel nostro Paese: 116 negli ultimi 6, secondo i dati di Eures, 535 dal 2003. In 7 casi su 10, a uccidere i figli è stato il padre: per vendetta nei confronti della madre che lo aveva lasciato o che sospettava di tradimento. In 3 casi su 10, invece, il killer spietato era una madre: quasi sempre vittima di problemi psichici o di depressione.
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TROPPI, PER NON ACCORGERSI CHE IL TEMA DEL SOSTEGNO ANCHE DOPO LA GRAVIDANZA ANDREBBE AFFRONTATO CON PIÙ ATTENZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI.Elisa ora si trova al Policlinico San Matteo di Pavia, nel reparto di Psichiatria, in stato di fermo. È sotto choc e piantonata: non appena si sarà ripresa, verrà interrogata.
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VOGHERA È UNA CITTÀ SOTTO CHOC: la sindaca, Paola Garlaschelli, è intervenuta esprimendo il suo cordoglio «rimaniamo attoniti di fronte a un bimbo strappato alla vita da un gesto terribile» I vicini raccontano di una famiglia bellissima, «il ritratto della felicità», anche se qualcuno si era accorto del malessere di Elisa: «Era cambiata, soffriva di una forma di depressione. Ma col bambino era amorevole, lo avevano cercato per 5 anni».
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LA MENTE TORNA AI CASI SIMILI negli ultimi anni, dall’omicidio di SAMUELE A COGNE fino a quello di Loris a S. Croce Camerina (Ragusa) Nel 2014 . Ma in Lombardia in particolare resta una ferita aperta quella della piccola Diana, lasciata morire di stenti a 18 mesi nel lettino di casa dalla madre. Era rimasta sola a casa, mentre la donna aveva trascorso una settimana col suo amante. Per lei, quella figlia, ERA «UN PESO».
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RISONANZE Voglio Credere che davvero siano casi rari… ma questa ultima frase mi fa tanto male. “Per lei, quella figlia, era …«un peso” PERDONACI, SIGNORE! Che ne dite, amici? DV
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