POSSEDIAMO SOLTANTO CIÒ CHE    DONIAMO   AGLI ALTRI ”                                     

 XIII Domenica Tempo ordinario – Anno A    Ermes Ronchi                                                                                                         

  • IN QUEL TEMPO, Gesù̀ disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più̀ di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più̀ di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà̀ tenuto per sè́ la propria vita, la perderà̀, e chi avrà̀ perduto la propria vita per causa mia, la troverà (…)». Chi ama la propria famiglia più di me, non è degno di me. Ma allora chi è degno di te, Signore, della tua altissima pretesa?
  • PADRE, MADRE… FRATELLO… FIGLIA… sono le persone A ME PIU’ CARE, indispensabili per vivere davvero. Sono loro che ogni giorno mi spingono ad essere vero, autentico, a diventare il meglio di ciò che posso diventare. Eppure lo sappiamo che nessuno coincide…CON IL CERCHIO DELLA   SUA FAMIGLIA. Anche già per unirsi a colei che ama, l’uomo lascerà il padre e la madre! Il Vangelo, croce e pasqua, un’eternità di luce, non si spiegano interessandosi SOLO DELLA FAMIGLIA, e neppure una storia di giustizia, un mondo in pace. Bisogna rompere il piccolo perimetro e FAR ENTRARE VOLTI E NOMI nel cerchio del proprio sangue, GENERARE  DIVERSAMENTE VITA E FUTURO;
  • CHI AVRA PERDUTO…TROVERA’. Perdere la vita, non significa farsi uccidere: una vita  SI PERDE SOLO COME SI PERDE UN TESORO, DONANDOLA. Noi POSSEDIAMO, veramente, SOLO CIO’ CHE ABBIAMO DONATO AD ALTRI. Come la donna di Sunem della prima lettura, che d’impulso dona al profeta Eliseo piccole PORZIONI DI VITA, piccole cose: un letto, un tavolo, una sedia, una lampada, e RICEVERA’ IN CAMBIO UNA VITA  INTERA, un figlio, insieme al coraggio del futuro. Risento l’eco delle parole di Gesù:
  • CHI AVRA’ PERDUTO LA SUA VITA per causa mia la troverà. Gesù parla di UNA CAUSA PER CUI VIVERE, che vale più della stessa vita. E LUI CHE, L’HA PERDUTA per la causa dell’uomo, l’ha ritrovata. Infatti il vero dramma dei viventi è non avere niente e nessuno per cui valga la pena METTERE IN GIOCO E SPENDERE LA PROPRIA VITA. E a noi, spaventati dall’impegno di dare vita… Gesù aggiunge una frase dolcissima: chi avrà dato anche solo UN BICCHIERE D’ACQUA FRESCA… CROCE E ACQUA, il dare tutto e il dare quasi niente. Un gesto vivo, significato da quell’aggettivo: fresca! L’ACQUA , FRESCA DEVE ESSERE! Vale a dire conservata con cura, L’ACQUA MIGLIORE CHE HAI, con dentro  L’ECO DEL  CUORE.
  • STUPENDA PEDAGOGIA DI CRISTO, secondo cui non c’è nulla di troppo piccolo per chi vuol bene. Dove amare non equivale ad emozionarsi o a tremare per una creatura, ma si traduce con l’altro verbo sempre di corsa, semplice e concreto, fattivo, urgente di mani limpide e allegre come acqua fresca: IL VERBO DARE.
  • UNA “FOTO” DELLA MIA VITA…UN RI-COR-DO:       POTEVO AVERE 8-9 ANNI     MIA MAMMA … MI DIEDE UN BEL PEZZO DI PANE E UN BICCHIERE DI VINO DA PORTARE A UN POVERO … E IO MI RIVEDO  SCENDERE QUELLE SCALE DI CASA TREMANTE E FELICE … E   dare TUTTO A QUEL POVERETTO… CHE MI SORRISE…  CHE NE DITE, AMICI?     dv 3338890862 SITO www.donvincenzoalesiani.it—————————————————————————————–—————-

 

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