«AMARE L’ALTRO…                                                   SENZA RIDURLO A SE STESSI»               L’ABBRACCIO CHE SERVE AL MONDO     

 MONS. BATURI, SEGRETARIO CEI,                                                                               è intervenuto con una lettura dell’amicizia,                                               citando S. Bernardo e S. G. Crisostomo,                                                    Florenskij, S. Tommaso e S. Agostino

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  • IL MEETING DI RIMINI «HA UN GRANDE FUTURO»  in questo mondo di guerre, perché è «un luogo in cui sperimentare un’amicizia che non altera le diversità  MA LE ABBRACCIA, UNA PRATICA DI PACE                    DI CUI IL MONDO HA BISOGNO»

  • IL SEGRETARIO DELLA CEI, si è concentrato su una lettura dell’amicizia, citando Bernardo e S. G. Crisostomo, Giussani e Florenskij, S. Tommaso e S. Agostino. Alla base del ragionamento, l’idea che L’UOMO NON POSSA NON AMARE in quanto immagine di Dio e che le amicizie altro non sono che il riflesso dell’amicizia del SIGNORE.

  • PER FILOSOFI E TEOLOGI, L’AMICIZIA È UNA FORMA D’AMORE, che si qualifica per essere una «comunione di affetti ma è una comunione che non si confonde con L’UNIFORMITÀ E NON VUOLE RIDURRE L’ALTRO ALLA IDEA CHE HO DI LUI

  •  AMORE E MUTUA BENEVOLENZA: volere il destino dell’altro superando la tentazione dell’autosufficienza, è un insegnamento di Giussani che credeva in una amicizia inesauribile come inesauribile è l’amore. «Se il contenuto dell’amore ha un limite non è amore, è interesse»

  • RIPERCORRENDO IL PENSIERO DI FLORENSKIJ, Baturi ha sottolineato che l’amicizia è generata dalla carità e per riuscire a trattare gli altri come se stessi, cioè riconoscervi dei fratelli, bisogna avvertire se stessi almeno in uno di loro, cioè avere un amico con il quale la vittoria sulla solitudine si è già compiuta e che ci permette di creare una corrispondenza d’amore con tutti i fratelli.

  • NON SI AMA IL PROSSIMO SE NON CI SI LASCIA AMARE da un amico. E non si concepisce l’amicizia se non si accetta se stessi e la vita come un dono del mistero di Dio: «Solo se accettiamo noi stessi e la vita come data da Dio, possiamo perdonarci e accogliere tutti. Diversamente si è soli e rabbiosi».

  • OGGI, «NUTRIAMO UNA TERRIBILE DIFFICOLTÀ a lasciarci amare e a lasciarci perdonare: è la tentazione di salvarsi da sé, mentre una buona dipendenza rende più dolce la vita. La verità dell’amicizia è accettare di farsi amare e vivere l’amicizia come una mendicanza».

  • RIPERCORRENDO IL PENSIERO DI S. TOMMASO, ha parlato delle 4 possibilità di esser amici. «LA PRIMA FORMA È LA FAMIGLIA: il rapporto tra uomo e donna è culmine di gratuità e Tommaso la chiamava  l’amicizia coniugale e parlava del rapporto tra MARITO E MOGLIE come di un UTERO SPIRITUALE IN CUI I FIGLI CRESCONO».

  •  RISONANZE: l’articolo continua ma mi fermo qui a contemplare la straordinaria bellezza di questo pensiero MEDITIAMOLO e facciamolo conoscere. IL RAPPORTO TRA MARITO E MOGLIE… UTERO SPIRITUALE IN CUI I FIGLI CRESCONO». UNA MERAVIGLIACHE NE DITE, AMICI? DV 3338890862  SITO: www. donvincenzoalesiani.it ………………………………………………………………………………………………………….

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