IL PROFESSORE  UNIVERSITARIO:                                                                            «Ora devo proteggere i bimbi dell’asilo»

Fiammetta Martegani, Tel Avv venerdì 17 novembre 2023

OREN  insegna filosofia e si è offerto volontario nell’esercito. «Boicottare le accademie?   È il peggior modo per isolarci e fermare             il dialogo necessario per la pace»

  • OREN BADEN, PADRE DI TRE FIGLI, si è offerto come volontario nell’esercito ed è stato assegnato alla protezione degli asili «Sono passato dall’insegnare all’università a proteggere i nostri bambini fuori dall’asilo», racconta Oren Bader, padre di tre figli, docente di Filosofia all’Università di Tel Aviv. Indossa, come tutti i riservisti impiegati nella difesa del Paese, divisa e fucile. E all’uscita dell’asilo, da quando è ricominciata la scuola, i bimbi lo salutano e lo ringraziano con affetto «CIAO OREN, SHABBAT SHALOM».

  • Dal 7 ottobre, il ministero dell’Istruzione ha già posticipato due volte l’inizio delle lezioni, ora previsto, per il 24 dicembre. Negli atenei mancano sia studenti che professori impegnati nel conflitto. Anche BADEN doveva essere tra loro, ma ha trascorso molti anni all’estero non ha potuto addestrarsi più volte come richiesto ai riservisti. E ora ha superato i 41 anni , ma non potendo insegnare voleva comunque contribuire alla difesa. Si è offerto volontario e l’esercito gli ha proposto di fare da guardia armata a un asilo pubblico di Tel Aviv

  • «FACCIO QUELLO CHE POSSO per garantire l’istruzione», racconta il professore. Spiega che fin dal 7 ottobre molti suoi colleghi, studiosi che ha conosciuto durante i convegni in tutto il mondo, si sono stretti a lui dimostrando come l’internazionalizzazione della ricerca sia un circolo virtuoso non solo per l’innovazione, ma anche per fare da ponte tra culture. «Quelli con cui ho lavorato all’estero, sono coloro che hanno collaborato con le nostre università. Chi è stato in Israele, capisce che boicottare l’accademia è il peggior modo per non stimolare il dialogo, necessario, per portare avanti il processo di pace».

  • E SPIEGA IL MOTIVO DELLA SUA DECISIONE di non lasciare Israele, in un momento così difficile: «Fin dall’inizio del conflitto ho ricevuto messaggi da colleghi che, mi offrivano ospitalità a casa loro.Potrei partire quando voglio. MA IL MIO POSTO ORA È QUA. Nonostante l’ultimo anno, a causa della delicata situazione politica dovuta alla promulgazione della riforma giudiziaria promossa da un governo estremista, avessi pensato più volte di trasferirmi, con tutta la famiglia, all’estero, oggi sento che il nostro dovere è quello di RESTARE QUA E RESTARE UNITI». Perché «appena questa guerra finirà, TUTTI ASSIEME, DOVREMO RICOSTRUIRE ISRAELE. Non solo i suoi kibbutz, distrutti da Hamas, MA ANCHE LE FONDAMENTA DEL PAESE.     A PARTIRE PROPRIO DALLA CULTURA».

  •  RISONANZE: bella questa figura di professore che sa dialogare anche con I BAMBINI ed è disposto a impegnarsi a ricostruire le fondamenta del paese… cominciando dalla cultura… Che ne dite, amici? dv 3338890862.  SITO: donvincenzoalesiani.it 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *