IL MEDICO ITALIANO:                            “IO, COSTRETTO  AD AMPUTARE…”    La drammatica testimonianza del Dr LEY:                         «Curiamo ferite da schegge e ustioni provocate    dalle esplosioni».                 I bambini prime vittime,                       CON FERITE TERRIBILI

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  • Sul tetto dell’ospedale hanno dispiegato una bandiera di 6 metri per 6: c’è il simbolo della Croce Rossa. «Impossibile che aerei, droni e satelliti non la vedano», dice il dr. Paul Ley, che a Gaza deve ricomporre le ossa rotte dei civili a cui spesso tocca dire: «DOBBIAMO AMPUTARE».

  • E mentre ce lo racconta, dal telefono sentiamo uno di quei colpi ravvicinati che fanno imprecare. «Questo non ci è caduto addosso – esclama il medico–, qualche giorno fa un mio collega è stato investito dalle schegge di vetro».

  • Di famiglia francese ma cresciuto nel Varesotto, Ley non ha fatto altro che stare in guerra. Prima con i missionari comboniani, poi 14 anni con Gino Strada negli ospedali di Emergency, e dal 2014 con il Comitato internazionale della Croce Rossa. Timbro vocale grave, e la rassicurante calma del medico che vorresti incontrare quando finisci in guai seri, Non c’è niente che stia andando come dovrebbe. La fuga dall’ospedale di al-Shifa è ancora una corsa per non morire. Le ambulanze sono a terra, e c’è chi si sposta lasciandosi trainare da un bue morto di fame e paura, come la famiglia con un bambino Avvolto in un sudario, che sembrava esanime, il ragazzino si salverà. Ma non era così che doveva essere evacuato.

  • O COME QUELL’UOMO giunto con UNA GAMBA SOLA. ed è venuto a piedi, in quelle condizioni   In corsia è l’infernoUNA BAMBINA triamputata, gli arti di un adulto gettati nel secchio dei rifiuti speciali, o QUELLA MADRE a cui non è stato difficile dire che dopo l’anestesia si sarebbe svegliata senza più le gambe. Il difficile è stato ascoltare la sua risposta: «HANNO BOMBARDATO LA NOSTRA CASA  Sono morti mio marito e tutti i miei figli. SONO RIMASTA SOLO IO. INTERA O A PEZZI…   IO SONO GIÀ UNA PERSONA MORTA».

  • LE IMMAGINI CHE CI MANDA PAUL LEY tolgono il sonno. Una bambina è stata schiaffeggiata da una scheggia: il naso non c’è più, l’occhio destro è cucito. Non si riaprirà più. Quante ne ha viste questo chirurgo  «Ma mai come questa volta  Dall’Africa all’Afghanistan non so neanche in quante guerre sono stato, ma una cosa così, CON TANTI BAMBINI MORTI E FERITI, MAI».

  • «LA MAGGIOR PARTE dei nostri pazienti sono ustionati, ma soprattutto il 40% sono ragazzi e bambini al di sotto dei 15 anni, nessuno di loro può essere    considerato in età da combattimento»

  • «UNA DONNA PALESTINESE vuole che la chiamiamo “Wonder Woman”», «Ci ha detto che la guerra le ha fatto scoprire di avere È stata sbalzata da terra al secondo piano, per ripiombare di nuovo al terreno». Viva e con le ossa rotte. «In un istante sono andata a salutare la mia vicina del secondo piano e sono tornata giù».

  • MA IN GUERRA NON C’È MAI LIETO FINE. Prima di chiudere con l’ultima chiamata chiediamo a Paul come sta la RAGAZZINA CHE RISCHIA LA VISTA.    Il dottore dice che se la caverà, ma lei ha capito che la    SUA VITA NON SARÀ COME AVREBBE DESIDERATO.                      PERCIÒ PIANGE…«QUELLA CHE VEDI NELLA FOTO   NON È UNA EMORRAGIA. SONO LE… SUE LACRIME   E SONO …ROSSO SANGUE» !!!

  • RISONANZE.. solo una domanda a me stesso e… a voi, amici: ma quando impareremo a vivere e a… morire?  dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it…………………………. …………………………………………………………………………………………..

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