LA DONNA DI SARAJEVO CHE…                                                                                    HA IMPARATO A NON ODIARE                                           

  Marco Erba martedì 19 marzo 2024

“UN IMAM LE DISSE: 

«SE IMPARERAI AD AMARE… DIO TI PARLERÀ                                              

  • IN UNO DEI MIEI VIAGGI IN BOSNIA ho conosciuto una donna piena di luce. Quella donna, ha vissuto dentro l’assedio di SARAJEVO, con il marito a combattere al fronte e un bambino molto piccolo da accudire. Ho passeggiato con lei per la città. Mi ha indicato dove si metteva a vendere i suoi regali di nozze, per procurare cibo A SUO FIGLIO.

  • MI HA PORTATO AL TUNNEL DI SARAJEVO nel quale si deve stare chini per camminare. La donna, suo figlio e sua suocera lo hanno percorso rischiando la vita. Dopo un viaggio pazzesco, quella donna è arrivata in Germania e poi in Italia, dove è stata accolta e il marito l’ha raggiunta  finita la guerra.

  • LA GUERRA PER LEI È UN INCUBO. Ha perso molte persone. Un giorno mi ha indicato un ponte sul fiume di Sarajevo. Una sera, su quel ponte, una sua amica si è data appuntamento COL FIDANZATO: dovevano sposarsi pochi giorni dopo. Ma proprio quella sera, una bomba ha spazzato via le loro vite. Nonostante ciò, la donna è tornata a vivere a Sarajevo con suo marito.

  • «A VOLTE MI CHIEDONO…chi me lo ha fatto fare» «Molti, da Sarajevo se ne sono andati PER NON TORNARE. Ma io mi guardo intorno. Vedo il locale dove siamo stati io e mio marito la prima volta. Vedo la stradina dove abbiamo passeggiato, tenendoci per mano. QUESTA È LA NOSTRA CITTÀ. SE NON LA FACCIAMO VIVERE NOI, A CHI DOVREBBE TOCCARE?»

  • CIÒ CHE DI QUELLA DONNA mi ha più colpito è stata la totale ASSENZA DI ODIO nelle sue parole. “Io in guerra ho perso amici e parenti. MA NON ODIO NESSUNO».  L’HO GUARDATA STUPITO.

  • «E COME CI RIESCI?». Lei mi ha indicato LE MONTAGNE intorno a SARAJEVO: «Io ho vissuto in un assedio, so cosa vuol dire stare in una prigione a cielo aperto. Per questo, adesso, non consento più a nessuno DI IMPRIGIONARMI. Neanche al mio DOLORE PERCHÉ È LA GABBIA  PEGGIORE». Mi sono chiesto quale percorso AVESSE                                ALLE SPALLE PER ESSERE....ARRIVATA FINO A LÌ.

  • CHIACCHIERANDO, ho scoperto che è figlia di una donna MUSULMANA e di un uomo di ETNIA CROATA e di religione  CRISTIANA… LA BOSNIA è un Paese multietnico: nel centro di Sarajevo LA MOSCHEA più importante dista pochi minuti dalla basilica ORTODOSSA e dalla CATTEDRALE CATTOLICA

  • I MATRIMONI TRA ETNIE E RELIGIONI DIVERSE, prima della guerra, erano all’ordine del giorno. La donna che in quel momento mi parlava era stata UNA BAMBINA figlia di un matrimonio così: I DUE GENITORI pregavano ciascuno UN DIO DIVERSO. A QUEI TEMPI, quella bambina e la sua famiglia abitavano un paese tra le montagne. LA BAMBINA, curiosa e piena di domande come tutti alla sua età, cominciò a interrogarsi su quelle DIFFERENTI RELIGIONI che erano presenti nella sua famiglia

  • COSI, UN GIORNO, decise di ANDARE DALL’IMAM del suo paese. «SENTI, SIGNOR IMAM, devo farti una domanda». «DIMMI». «SIGNOR IMAM, io ho un dubbio….MI PAPÀ crede in DIO, in suo Figlio GESÙ CRISTO e nello SPIRITO SANTO. MIA MAMMA invece dice che l’unico vero Dio è ALLAH, e MAOMETTO è il suo profeta. Tu cosa ne pensi?   DOVE DOVREI PREGARE? IN CHIESA OPPURE IN MOSCHEA?».

  • L’IMAM SORRISE BENEVOLO. Le rispose con un’altra domanda, come fanno le persone sagge. «Nella tua classe, non c’è qualcuno che gli altri prendono in giro, le chiese «SÌ. UNA MIA COMPAGNA SE NE STA SPESSO DA SOLA». «Allora tu domani VAI DA LEI, PARLACI, state un pò INSIEME, E, nella tua classe NON C’È QUALCUNO  CHE FA FATICA IN QUALCHE MATERIA?».

  • «SÌ. IL MIO COMPAGNO DI BANCO fa fatica in matematica e dice  che ci capisce poco». «Allora invitalo a studiare CON TE. E quando sei a casa, non litigare con i tuoi fratelli. E dai una mano a tuo papà e a tua mamma, quando ti chiedono aiuto» «VA BENE, SIGNOR IMAM».

  • «TI LANCIO UNA SFIDA. IMPARA AD AMARE. non con le parole, con le azioni: ama con la vita. Amare è una palestra. SE IMPARERAI  AD AMARE, DIO TI PARLERÀ:   SARA’ LUI a dirti se pregare in una CHIESA O IN UNA MOSCHEA».

  • ASCOLTANDO QUESTO RACCONTO, ho capito il segreto di quella donna. Ho pensato a quanto è viziata la comunicazione in cui siamo immersi.

  • L’11 SETTEMBRE DEL 2001 AVEVO 20 ANNI : L’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE ha segnato tutta l’epoca successiva. Mi sono reso conto, immaginando il dialogo tra QUELL’IMAM E QUELLA BAMBINA curiosa, di quanti messaggi che riceviamo descrivono LE IDENTITA’ RELIGIOSE più come fonte di DIVISIONE che come strumento di DIALOGO:

  • L’ISLAM CONTRO L’OCCIDENTE, i cattolici contro i laici. Ma, in generale, quanto spesso la propria identità viene AFFERMATA CONTRO L’ALTRO? Quanto spesso abbiamo bisogno di CREARE UN NEMICO per affermare IDENTITA’ FRAGILI, SENZA RADICI?

  • QUELLA BAMBINA E IL SUI IMAM ella bambina e il suo imam mi hanno insegnato che l’identità è una ricchezza, ma che un’identità consapevole e ben sviluppata NON HA MAI PAURA DELLE ALTRE IDENTITA’, non si chiude al CONFRONTO anzi, ne esce ARRICCHITA. Un’identità sana non esclude altre identità. COSTRUISCE PONTI, ABBATTE MURI

  • È UN GIARDINO ACCOGLIENTE che si espande e ospita germogli sempre nuovi. Io mi sento MILANESE: amo il mio dialetto, amo la mia cucina… MA sono anche ORGOGLIOSAMENTE ITALIANO, CONCITTADINO DI DANTE, FALCONE E BORSELLINO.

  • MA SONO ANCHE fieramente EUROPEO: tedeschi, francesi, spagnoli, SONO MIEI FRATELLI. Ma mi sento anche cittadino DEL MONDO: in AFRICA E IN SUDAMERICA MI SONO SENTITO A CASA, ho incontrato persone con tradizioni diversissime dalle mie, MA CHE SENTIVO PROFONDAMENTE LEGATE A ME.

  • POI, CERTO, C’È CHI GIOCA A DIVIDERE …i terroristi, gli estremisti. In mezzo però CI SONO PAPA FRANCESCO, che afferma che un uomo può guardare un altro uomo dall’alto in basso solo quando lo aiuta a rialzarsi, E QUELL’IMAM, che lascia le risposte a Dio .

  • PAPA FRANCESCO E QUEL IMAM, se si conoscessero, sarebbero …AMICI!  NE SONO CONVINTO. QUELL’IMAM è stato un grande EDUCATORE, Un grande educatore non dà risposte preconfezionate,. Un grande educatore preferisce tenere APERTE LE DISCUSSIONI.

  • UN PO’ COME FACEVA IL FILOSOFO SOCRATE, CHE SPINGEVA LE PERSONE A TROVARE AUTONOMAMENTE LA VERITÀ attraverso le sue domandeLa verità è dentro di noi: NON CI SERVONO INSEGNANTI NARCISI CHE LA CALINO DALL’ALTO, MA… INSEGNANTI LEVATRICI CHE CI AIUTINO A PARTORIRLA.  

  • RISONANZE: mi rendo conto della complessità di questo articolo…ma penso davvero preziose queste considerazioni…soprattutto questa immagine finale di …INSEGNANTI-LEVATRICI…che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it

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