«MAMMA   CHE   NOIA» !!!… COME RIDARE LA CARICA             AI FIGLI SVOGLIATI

Troppi impegni e aspettative dei genitori generano stress e sofferenze peggiori.  I consigli della psicologa Ellen Braaten

  • UN’ ORA  A JUDO, POI LA LEZIONE DI VIOLINO. Ma in fretta, senza perdere tempo, che alle 16 c’è catechismo. Alle 18 collegamento on line per fare insieme i compiti di matematica. RISULTATO? Alla sera i nostri ragazzi hanno lo sguardo spento e la lingua bloccata.   Inutile rivolgere loro la parola. NON RISPONDONO… L’unica parte del corpo in attività sono LE DITA CHE CONTINUANO A CORRERE SUL TELEFONINO.
  • NON C’È DA STUPIRSI se, di fronte a programmi più fitti di quelli di un supermanager, siano sempre di più quelli che si tirano da parte.. All’inizio sembrano svogliati e apatici. Poi succede che decidano di non andare a scuola, mandare al diavolo i vari programmi e corsi di allenamento. E alla fine si chiudono in camera… FINE DELLE TRASMISSIONI.

  • I GENITORI SBOTTANO: “MA COME? Faceva sport, andava bene a scuola. Ora sembra non ci sia più nulla che possa interessarlo. È DIVENTATO SVOGLIATO, PIGRO”. Una condizione comune in tutto l’Occidente. I ragazzi, dicono gli esperti, hanno perso la motivazione. Tante le ragioni.. Schiacciati dalle aspettative talvolta esagerate dei genitori, preferiscono alzare BANDIERA BIANCA

  • UNA “NON SCELTA” che finisce per confinare ragazzi e, in misura minore, ragazze nel recinto del virtuale, con tutti i rischi ben noti: isolamento psicologico, perdita di autostima, confusione tra digitale e reale. Per aiutare questi adolescenti, occorre avere idee chiare. E osservare regole per EVITARE DI FARE PIÙ DANNI CHE BENEFICI.

  • LO SPIEGA BENE Ellen Braaten, docente di psicologia in un libro: “Ragazzi brillanti ma senza interessi. Come risvegliare la motivazione di vostro figlioLa studiosa, accompagna i genitori a individuare i motivi che potrebbero aver contribuito a spegnere l’interruttore della voglia di fare. È venuto meno il desiderio? La forza di volontà?  L’autostima? O ci sono ragioni più complesse, legate ai rapporti con i coetanei? Proprio pensando alla vita di impegni dei nostri ragazzi, Braaten sottolinea che una delle “maggiori fonti di stress è la sensazione  di non avere IL CONTROLLO DELLA PROPRIA VITA.

  • LA PREOCCUPAZIONE di non riuscire a fare bene i compiti può diventare una fonte di stress cronico… Se poi allo stress dei ragazzi si somma quello dei genitoriLA FRITTATA È FATTA.

  • INUTILE ARRABBIARSI, SBRAITARE, INVEIRE. CALMA. Un bel respiro e Per esempio, individuando e valorizzando I PUNTI DI FORZA DEI FIGLIE quali sono questi punti di forza? Un aiuto potrebbe arrivare da insegnanti, allenatori sportivi, ma anche nonni e zii. Ci possono essere abilità sportiveL’esperta suggerisce di esaminare le attitudini in ambito scolastico, ma anche nella musica, nell’arte e in altre attività. Spesso basta una piccola PERLA per riconquistare AUTOSTIMA E VOGLIA DI FARE.

  • DOPO LE COMPETENZE, un’altra strada opportuna per aiutare un figlio, è quella di mettere a fuoco COSA LO RENDE FELICE. In ogni situazione esistono attività capaci di scuotere l’apatia e di sciogliere la noia. In questi casi, si tratta di mettere in discussione schemi familiari che si ritengono consolidati. FORSE NON PASSIAMO ABBASTANZA TEMPO CON NOSTRO FIGLIO, forse occorre assicurarsi che nella nostra famiglia l’abnegazione e il sacrificio non siano gli unici valori considerati tali”.

  • COSA FARE IN CONCRETO? Dipende dall’età del ragazzo/a. Per un enne le indicazioni sono diverse rispetto a quelle opportune per un bambino di 8-10 anni. In generale si possono tenere presenti due puntifissare obiettivi raggiungibili… occorre mettere da parte la “MENTALITA’ FISSA”, e aprirsi alle opportunità della “MENTALITA’ DI CRESCITA” che considera la possibilità di CAMBIARE E MIGLIORARE le nostre qualità attraverso i nostri sforzi. Anche per capire quando si può fare da soli e quando occorre un aiuto è possibile trovare una via d’uscita e offrire ai ragazzi lo spunto vincente per ritrovare la motivazione giusta. SENZA FRETTA, SENZA URLARE, SENZA ARRABBIARSI.

  • RISONANZE: A me piace tanto quest’ultima riga… E voi che ne dite, amici? DV 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it ………………………………………………………………………………………….

One comment

  1. PIENAMENTE… D’ACCORDO CON TE!
    La FRETTA: (secondo me) non “conduce” a niente, mi dà come una sensazione di “disinteresse” da parte dell’altro.
    Le URLA: come una mancanza di DOLCEZZA di ARMONIA che INGENTILISCE animo e dà SICUREZZA.
    ARRABBIARSI: sempre secondo me, è come un VENTO GELIDO CHE PENETRA e spegne il CALORE dell’AMORE.

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