IN ITALIA I FIGLI DI GENITORI SEPARATI    SONO TRA I PIÙ INFELICI D’ EUROPA         Luciano Moia, giovedì 18 aprile 2024

UNO STUDIO DI DEMOGRAPHIC RESEARCH,                             mostra che nel nostro Paese  solo il 2,6%                      delle coppie vive un affido congiunto “ equo”

                            

  • SE PER UN FIGLIO DI SEPARATI conservare un rapporto sereno con entrambi i genitori significa vivere in modo positivo ed equilibrato grazie al sostegno che continuano ad assicurare mamma e papà, i figli dei separati italiani sono tra i più infelici in Europa. Si tratta dei risultati di una ricerca europea che prendono come parametro di valutazione un elemento oggettivo, cioè l’affido condiviso “equo”, che in Italia sarebbe vissuto il 5 per cento delle coppie.
  • I GENITORI CHE, IN SEDE DI SEPARAZIONE, richiedono congiuntamente l’affido condiviso o congiunto, hanno sulla carta le migliori intenzioni per continuare ad occuparsi dell’educazione dei figli. Sulla carta, beninteso. Perché capita spesso che, nonostante l’affido condiviso venga deciso dal giudice, LA CORRESPONSABILITÀ educativa NON SI REALIZZI PER TANTI MOTIVI
  • PER TRADURRE l’affido condiviso in prassi educative, non è sufficiente la firma di un giudice, ma servono protocolli d’intesa in cui vengano indicati impegni, compiti da assolvere dall’una e dall’altra    In alcuni tribunali la “carta delle buone pratiche” è un punto fermo, in altri  ci si affida a propositi che ciascuno rispetta come vuole.   L’affido solo se strutturato per assicurare ad entrambi i genitori pari diritti e doveri, funziona. L’AFFIDAMENTO congiunto può essere  “equose i bambini passano 15 notti al mese con un genitore e 15 con l’altro.
  • E QUI ARRIVIAMO ALLA SITUAZIONE DELL’ITALIA che, risulta essere uno dei Paesi in cui la genitorialità condivisa è meno diffusa. Tradotto, vuol dire che il 94,5% dei bambini italiani figli di separati vive in una situazione di affidamento esclusivo sostanziale e trascorre gran parte del tempo con un genitore a discapito dell’altro. Cioè tutte le premesse peggiori per un alto tasso di conflittualità dei genitori e, all’opposto, un basso livello di felicità dei bambini.
  • FINO A VENT’ANNI FA, al momento della separazione, i bambini venivano affidati quasi d’ufficio alle madri. In Italia capitava nel 98 per cento dei casi. Ma anche in altri Paesi europei la percentuale non era molto diversa. L’affido esclusivo alla mamma lasciava ai papà un numero limitato di visite programmate. Poi si è fatta strada l’esigenza di una genitorialità condivisa come soluzione capace di offrire risultati positivi per bambini e genitori. Da una parte una migliore collaborazione genitoriale e una decrescita del conflitto familiare, dall’altra un miglior benessere socio-emotivo e psicologico dei minori, oltre a livelli inferiori di stress. 
  • In Italia questo diritto è assicurato dalla legge 54 del 2006 che garantisce al bambino di mantenere un rapporto equilibrato con ciascun genitore. Ma, come visto, si tratta di un diritto che è rimasto nel grande campo delle buone intenzioni. “In Italia, nonostante qualche segnale di miglioramento, la custodia congiunta dei figli è una strada ancora troppo poco percorsa. Da padre separato, posso confermare che, quando possibile, la genitorialità condivisa è la strada migliore. RICHIEDE TANTO IMPEGNO DA PARTE DEI GENITORI,  MA GARANTISCE LA SERENITÀ DEI FIGLI”.
  • TEMA TANTO DOLOROSO…non vorrei RATTRISTARVI .. ma che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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