“SE PER NOSTRO FIGLIO GAY … LA VITA È UNA VIA CRUCIS»      TROFrancesco Savino venerdì 26 aprile 2024     La volontà di credere nell’amore di Cristo   diventa preghiera nelle parole di un ragazzo omosessuale …Un libro che interroga.*** 

  • È L‘INIZIO DELLA VIA CRUCIS DI UN RAGAZZO GAY ,  libro  di Luigi Testa che interroga  i temi della FEDE e dell’OMOSESSUALITÀ  L’autore, non fa mistero della sua   ferma volontà di credere, una volontà tormentata dalla sua condizione esistenziale che suscita tanti pregiudizi nella società e nella Chiesa, ma mostra che L’INSEGNAMENTO DELL’AMORE DI CRISTO INCLUDE TUTTI
  • LA LETTURA DI QUESTO TESTO che non è autobiografia ma preghiera – appare quanto mai opportuno per quei genitori che, sorpresi dal coming out del figlio/a, si interrogano anche sulla qualità della sua vita di fede.“Potrà rimanere  CREDENTE, potrà essere accolto dalla CHIESA?”.
  • UNA RISPOSTA può arrivare dalla prefazione del vescovo Francesco Savino.               Il cristianesimo è un incontro col mistero, possibile a chi si sporca di terra e di sangue. Il soffio dello Spirito, il respiro di Dio, da cui le pagine di questo libro sono rese vive , non porta altrove la nostra umanità, perché Dio ha tanto amato il mondo DA DARE A NOI IL SUO FIGLIO.
  • SIAMO DISCEPOLI DI CARNE E SANGUE; siamo animati da una brezza leggera, che talvolta diviene vento impetuoso, per dare continuità al grande amore che ci si è fatto incontro. L’ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS, nella religiosità popolare, È un cammino che fa diventare OGNI LUOGO… TERRA SANTA.
  • RICOLLOCANDOCI sulla strada percorsa dal FIGLIO nell’ora della salvezza, unisce al suo dolore tanti nostri dolori. PER QUESTO è una preghiera compresa dagli umili.     Tenere fisso lo sguardo su Gesù aiuta a comprendere che non si è necessariamente sbagliato strada. Occorre entrare nel mistero del seme che solo sepolto nella terra muore e porta frutto.
  • DI QUESTO LIBRO MI COLPISCE IL TITOLO. Unisce quanto di più tradizionale le nostre comunità ecclesiali sanno offrire con ciò che a lungo hanno emarginato e crocifisso; una devozione che lega i cattolici alla passione di Cristo. Ho immaginato di trovare in queste pagine un cammino simile alla via crucis  percorsa da tanti omosessuali credenti che il ministero pastorale mi ha consentito di conoscere e accompagnare.  Ho scoperto come la fede abbia liberato l’autore  da una concentrazione su di sé, rendendo il suo scritto una commovente meditazione del MISTERO PASQUALEMOLTE ISTANZE di rinnovamento sono frenate dall’insinuazione che vengano da agende estranee alla missione evangelizzatrice.  
  • ANCHE GUARDARE NEGLI OCCHI LE PERSONE con un orientamento sessuale diverso da quello maggioritario, vedere in essi lo sguardo di figli di Dio, comprendere il loro desiderio di amare e la bellezza dei legami che sanno costruire è liquidato da alcuni come un debole ripiegamento sullo spirito del tempo.
  • NOI CONFESSIAMO, PERÒ, CHE LO SPIRITO ci accompagni, che la Rivelazione sia da ogni generazione e da ogni creatura sempre da accogliere nuovamente: solo così cresce la nostra comprensione della larghezza, della lunghezza, dell’altezza e della profondità dell’amore di Cristo. La via crucis di molti nostri contemporanei è legata alle ferite nei loro affetti fondamentali.
  • LA RIFLESSIONE sinodale sulla famiglia di Papa Francesco, ha sospinto la Chiesa a Suscire più coraggiosamente da se stessa  per abbracciare la realtà: carne e sangue di vite chiamate alIOla gioia dell’amore. Si tratta di una delle gioie più incarnate dell’esistenza e ognuno ha il proprio meraviglioso e tormentato cammino con cui esporsi all’intimità di altre vite. Abbiamo una comprensione della sessualità in profonda evoluzione, molto più ricca, libera e aperta di quanto fosse dato    nelle società tradizionali. Spesso come comunità ecclesiale  corriamo il rischio più di temere che accogliere quanto di buono possa emergere dai rapporti tra le persone …
  • È incalcolabile il numero di persone che hanno abbandonato la Chiesa perché dal suo insegnamento si sono avvertite più condannate che accompagnate. La cura di Gesù per le singole coscienze e il loro faticoso cammino  sono tratti che la comunità ecclesiale non può dimenticare! Questo libro ci porta a gustare la fede di coloro che spesso la Chiesa ha liquidato come pubblici peccatori, cui negare sacramenti, ministeri e soprattutto voce, nome, visibilità. In quante comunità, in quante case abbiamo fatto sentire sbagliati dei figli amati da Dio?
  • L’INVITO DI  Papa Francesco a fare della Chiesa un ospedale da campo, trova in queste pagine una esemplificazione formidabile.. Sì, cari lettori: Dio ci supera da ogni parte, ci dona questo tempo come kairos in cui aprirci alla sua vita.
  • RICORDO  il mio maestro, il vescovo Don Tonino Bello, che diceva: «Al Golgota si va in corteo, come ci andò Gesù. Non da soli. Pregando, lottando, soffrendo con gli altri. Non con arrampicate solitarie, ma solidarizzando con gli altri che, proprio per avanzare insieme, si danno delle norme, dei progetti, delle regole precise, a cui bisogna sottostare da parte di tutti.
  • LA CHIESA o è inclusiva o non è! Il processo sinodale in corso ci faccia crescere in questa inclusività nella misura in cui siamo disposti a curare molte lacerazioni. Esse riguardano spesso la sfera più intima dei battezzati, cioè la dimensione affettiva. Nessuno, dunque, si scandalizzi di questa via crucis: è la via di Gesù che volendo amare ciascuno radicalmente e definitivamente ha pronunciato la meno compresa delle beatitudini:            «Beato colui che non si scandalizza di me».
  •  RISONANZE: Tema veramente delicato ma tanto attuale…  sento di dovermi complimentare con gli autori   per la  delicatezza  e l’equilibrio con cui viene trattato…   e voi, che ne dite, amici?  dv 3338890862 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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