L’ADOZIONE DI   GIOVANNINO   

IL BIMBO   CHE NON DOVEVA SOPRAVVIVERE        

  • IL BAMBINO  che «sarebbe meglio che non sopravvivesse» – come alla nascita qualcuno diceva – sgambetta furioso per tutta la casa a cavalcioni di una macchinina dei pompieriI fratelli controllano i bigliettini per la festa del quinto compleanno. I compagni dell’asilo sono tutti invitati; mamma Emanuela aspetta quel sabato per vedere quanti davvero saranno presenti.

  • TALVOLTA CAPITA che incrociando Giovannino per strada, qualche passante si soffermi un pò troppo sul suo volto imperfetto, sulla manina destra con un paio di dita in meno… Sebbene il piccolo sia il beniamino della  classe, è lo sguardo dei genitori, non certo quello dei bambini, a impensierire Emanuela e Luca.      Dopo 5 anni di affidamento, sono diventati madre e  padre adottivi di Giovannino e con quella sentenza in mano, responsabili in tutto e per tutto del piccolo, hanno deciso di raccontare chi è quel bambino imperfetto che «qualunque genitore che avesse saputo della sua condizione avrebbe abortito»...Chi è Giovannino    ora e quanto amore  ha portato nella vita della famiglia.     

  •  .NATO nel luglio 2019 da una fecondazione assistita, strenuamente voluto da una coppia piemontese che però non resse alla spietata diagnosi: il piccolo è portatore di una gravissima malattia genetica, LA ITTIOSI ARLECCHINO…Nell’utero materno il feto è ricoperto da una specieEcorazza, alla nascita la pelle   si secca a squame e si stacca, lASCIANDO FERITE PROFONDE.   È UNA MALATTIA RARA, NE È COLPITO UN NEONATO SU UN MILIONE,   E QUELL’UNO DIFFICILMENTE SOPRAVVIVE.

  • PER quanto riguarda le cure necessarie, è un altro discorso. In ogni caso, i genitori biologici di Giovannino pensano di non essere in grado di crescerlo. Il piccolo resta solo, accudito per 4 mesi dai sanitari dell’ospedale torinese in cui è nato. Al Sant’Anna di Torino arrivano diverse telefonate. E avviene l’impensabile:    un medico del Sant’Anna,  scrive parole dure su Facebook: la gara di solidarietà «è una cosa penosa», «chiunque di noi,       potendo conoscere la diagnosi durante la gravidanza,ABORTIREBBE»,    «C’è da sperare che NON SOPRAVVIVA». Parole che sono costate al professionista l’apertura di un procedimento disciplinare.

  • SONO LE PAROLE che ronzano nella testa di Luca ed  Emanuela,  che sul finire del 2019 portano a casa Giovannino, LO ACCOLGONO    nella loro grande famiglia che già conta 4 figli naturali…

  • «UN GIORNO ANDRÒ A TROVARE QUEL MEDICO – riflette sereno Luca – gli presenterò Giovannino e gli racconterò che ventata di gioia e di amore ha portato tra noi. La sua è una storia di fragilità, certo, MA SOPRATTUTTO DI INFINITA VOGLIA DI VIVERE».

  • IL BAMBINO CHE IN CASA ora salta sulla rete elastica frequenta il penultimo anno della scuola materna, è un po’ più colmetabolico superiore al normale e c’è un dispendio eccessivo di energia; In classe ha un’insegnante di sostegno e ha problemi di vista. Al mattino deve essere deterso con speciali soluzioni e la sua epidermide deve essere idratata con creme speciali.

  • DURANTE  la giornata si alternano diverse figure di assistenza e sostegno anche per seguire Maria Vittoria, la bambina con disabilità in affidamento familiare a casa di Luca ed Emanuela.

 +RISONANZE:  rattristati ogni giorno da tante brutte notizie … davanti  a …”MIRACOLI” di questo genere,  RESPIRIAMO…  che ne dite, amici? dv 3338890862  sito: www.donvincenzoalesiani.it …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

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