PREPARIAMOCI ALLA PASQUA COSI’:  WEEK-END DELLO SPIRITO”

 

Cari amici,  c’è aria di Primavera a Villa S. Biagio.  Sia perché sembra  passato l’inverno (sono già spuntate le prime margherite…), sia perché sono stati fatti lavori di manutenzione che rendono più bella e accogliente la Chiesa e la Casa (vedi foto in allegato)   Ma soprattutto perché iniziamo  la Quaresima, tempo propizio per rinnovarci spiritualmente e prepararci alla Pasqua. E allora…FOTOSBNOTTE

  • Nel 40.mo anniversario di “Casa di spiritualità” VILLA S. BIAGIO  PROPONE  MINI-RITIRI SPIRITUALI APERTI A TUTTI  in ascolto di PERSONAGGI BIBLICI E DI PAPA FRANCESCO. Concediamoci una pausa di pace e di riflessione  su temi di grande attualità…
  • Roba vecchia?  Forse no.  Provare per credere. Vi aspettiamo. Dv. gesù buon pastore

 

I ritiri iniziano il pomeriggio del sabato (h.16)  e terminano col pranzo della Domenica (h.13)

QUANDO ?

M A R Z O   2017 

  • 4-5:  E tu la vorresti una… Ferrari? AMOS
  • 11-12: Amore io voglio… Ma quale?    – OSEA
  • 18-19: Fare carriera …a tutti i costi?  – QOELET
  • 25-26: Gli immigrati: tutta gente pericolosa? – RUT  

A P R I L E  2017

  • 1-2: Curare piante e animali. Più dei bambini…?    – GIONA
  • 8-9: Il dolore degli innocenti…Perché ? -IL SERVO DI DIO
  • 15-16: Gesù, quando siamo tristi, Tu dove sei?  – EMMAUS

P R O G R A M M A  cappellina1

  • SABATO ore 16: Accoglienza … sistemazione 
  • 16.30: Presentazione dei partecipanti.  Meditazione – preghiera
  • 18.30: Celebrazione di vespri e S. Messa
  • 19.30: Cena fraterna… momento contemplativo nel parco.
  • 21.00: Risonanze spirituali – turni di adorazione notturna
  • DOMENICA h.7.00: sveglia “musicale” -Footing mariano (chi vuole)
  • 9.00: Lectio divina –  riflessione  e preghiera personale…
  • 10.30: SANTA MESSA DOMENICALE
  • 12.00: Momento di verifica e impegni di vita…
  • 12.45: foto di gruppo – pranzo – saluti… arrivederci

Info e prenotazioni: donalesiani@gmail.com   tel. 0721.823.175 – 3338890862 – sito: www.donvincenzoalesiani.it 

L’ESEMPIO DI S. LUIGI ORIONE: 

DON-ORIONE-3

VORRESTI UNIRTI A ME

 IN QUESTO RITIRO MINIMO?

A pochi mesi dalla sua morte, Don Orione   inventa i Ritiri minimi per i giovani.  Iniziativa d’avanguardia e organizzata con grande  tatto psicologico… confida che personalmente  sente il bisogno di ritirarsi qualche giorno, per ascoltare meglio la voce di Dio.  Se qualcuno vorrà unirsi a lui…  lo troverà alla stazione a riceverlo                                                                                                                  Tortona, 9 Novembre 1939

  • Carissimo nel Signore,  la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi! La Divina Provvidenza mi ha offerto,  ai margini di Genova, in posizione tranquilla, un’umile casa di campagna, che mi pare assai adatta al raccoglimento.
  • Nell’Evangelo si legge che Gesù Cristo  era solito raccogliere ogni tanto i suoi discepoli nella quiete della solitudine, poiché la solitudine è atta a far conoscere la vanità di tutte le cose e il proprio nulla, a far meglio sentire la voce del Signore, a distaccarci dal mondo e ad elevarci a Dio con l’orazione. Vorrei togliermi anch’io almeno per qualche giorno, dalle troppe esterne occupazioni e raccogliermi nel silenzio e nella pace di quell’umile casetta,  per sentire meglio la voce di Dio e parlare con Cristo quasi cuore a cuore.
  •  Vorresti unirti a me in questo ritiro minimo …  che va dal pomeriggio di Sabato, 11 corr., al pomeriggio di lunedi 13?  Bisognerebbe ti trovassi alle 15 di Sabato a Genova, nell’atrio della stazione Principe dove sarò a riceverti, o dove troverai un mio sacerdote, che ti sarà facile distinguere, poiché porterà un libro in mano.  
  • Saremo sei o sette, non più, ché la casa e la cappella sono veramente piccole.   Se tu vieni dalla Lombardia, vedi che c’è un diretto con terza classe che parte da Milano alle 12,15 e giunge a Genova alle 14,35. Nella speranza di averti con me,  ti dò un bell’arrivederci, e invoco sui tuoi passi la benedizione del Signore. Tuo aff.mo in Cristo, D. Orione  Scritti 47, 271                                                                                     

GESU-NEL-DESERTO

“Venite in disparte in un luogo solitario  

e riposatevi un po’ (Mc 6,31)

DOMENICA 26 FEBBRAIO 2017

FIORI RAMO

UN VANGELO DA… “IMPAZZIRE” 

Mt 6,24-34 In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 
 
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Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena». Parola del Signore

COMMENTO DI P. RONCHI

  • NON PREOCCUPATEVI. Per tre volte Gesù ribadisce il suo invito pressante: non abbiate quell’affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c’è tempo di fermarsi a guardare negli occhi la vita, a parlare con chi si ama.
  • Non lasciatevi rubare la serenità e salvate la capacità di godere delle cose belle che ogni giorno il Padre mette sulla vostra strada. Ma soprattutto, per quale motivo non essere in ansia? Perché Dio non si dimentica: può una madre dimenticarsi del suo figliolo? Se anche una madre si dimenticasse, io non mi dimenticherò di te, mai (Isaia 49).
  • Guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo. Gesù osserva la vita e nascono parabole. Il Vangelo oggi ci pone la questione della fiducia. Dove metti la tua fiducia? La risposta è chiara: in Dio, prima di tutto, perché Lui non abbandona e ha un sogno da consegnarti.
  • NON METTERE LA SICUREZZA NEL TUO CONTO IN BANCA. Gesù sceglie gli uccelli, esseri liberi, che sono una nota di canto e di libertà nell’azzurro. Lasciatevi attirare come loro dal cielo, volate alto e liberi! La fede ha tre passi: HO BISOGNO, MI FIDO, MI AFFIDO. Affidatevi e non preoccupatevi.
  • Non un invito al fatalismo, in attesa che Qualcuno risolva i problemi: se Dio nutre creature che non seminano e non mietono, quanto più voi che seminate e mietete. Non preoccupatevi, il Padre sa. Tra le cose che uniscono le tre grandi religioni, c’è la certezza che Dio si prende cura, che Dio provvede.
  • Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, non riesce ad arrivare a fine mese, non vede futuro per i figli?  «Se uno è senza vestiti e cibo quotidiano e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua fede?» (Gc. 2,16).
  • DIO HA BISOGNO DELLE MIE MANI PER ESSERE PROVVIDENZA NEL MONDO. Sono io, siamo noi, i suoi amici, il mezzo con cui Dio interviene. Io mi occupo di qualcuno e Lui, che veste di bellezza i fiori del campo, si occuperà di me.  Fìdati e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire! 

CRISTO NON HA MANI

 ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro. 

CRISTO NON HA LABBRA

  ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi     

  NOI SIAMO L’UNICA BIBBIA

  che i popoli leggono ancora, l’ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole.

DON ORIONE TERREMOTODON ORIONE AL GIOVANE BALDASSARRE –  22 giugno 1917

Caro Baldassarre,  Leggo la tua lettera.   Non ho nessuna difficoltà di prenderti qui e di farti preparare per la 3ª Ginnasiale. Anzi questo sarebbe il mio piacere: averti qui un po’ di mesi con me, e vederti crescere buono e studioso, e tutto impegnato guadagnarti un anno.    Del resto tu sai bene, o caro Baldassarre, che cosa ti ho detto quando ti ho parlato a Sanremo da solo. Ebbene, verrai qui da me, e ti farò aiutare, e Dio spero che ti aiuterà.   Però mi devi fare una promessa. Senti, caro Baldassarre,    LEGGI TUTTO IN COMMENTI….

L’UMANITA’ HA BISOGNO DI TE (Michel Quoist) ppt

E DIO CONTA SU DI TE…. PPT DIO CONTA SU DI TE PPT

 
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  • “La preghiera che avevo dimenticato” Paulo Coelho – Signore, proteggi i nostri dubbi, perché il “dubbio” è una maniera di pregare. Esso ci fa crescere, perché ci obbliga a guardare senza paura le tante risposte a una stessa domanda. E affinché ciò sia possibile…
  • Signore, proteggi le nostre decisioni, perché la Decisione è una maniera di pregare. Dacci il coraggio, dopo il dubbio, di essere capaci di scegliere tra un cammino e l’altro. Che il nostro sì sia sempre un sì, e il nostro no sia sempre un no. Fa’ che una volta scelto il cammino, non guardiamo giammai indietro, né lasciamo che la nostra anima sia rosa dal rimorso. E affinché ciò sia possibile…
  • VEDI PPT. la_preghiera_che_avevo_dimenticato

23 FEBBRAIO S. POLICARPO

S. POLICARPO

Condannato e condotto nell’anfiteatro, udì una voce che dal cielo diceva: « Coraggio, Policarpo, sii costante ». Quadrato. il proconsole a cui venne presentato il Santo, dopo avergli domandato il nome, cercò di persuaderlo di aver compassione della sua vecchiaia dicendogli: « Pensa che non potrai sopportare i tormenti, alla vista dei quali gli animi più robusti tremano. … Ma Policarpo, con volto celestiale, rinvigorito di novella forza, gli rispose: « Sono ottantasei anni che servo il mio Signore: Egli non mi fece alcun male, anzi, ogni giorno ho ricevuto nuove grazie: come dunque posso io dir male del mio Creatore, Benefattore e Conservatore? Come posso offendere il mio Salvatore, il mio Dio, che è il Supremo Giudice, che deve punire i malvagi e premiare i buoni? ».  In così dire una luce di Paradiso gli irradiò la fronte: il feroce proconsole comandò che fosse arso vivo. Policarpo si preparò al martirio annunciatogli con continua e fervorosa preghiera. VEDI IN COMMENTI  GLI ATTI DEL MARTIRIO…

20 comments

  1. “I miei aforismi e le mie immagini sono dissociate, come dissociato è il mio pensiero:
    LE IMMAGINI SI “LEGGONO”,e LE PAROLE SI “OSSERVANO”.
    La mia cognizione del tempo ha una resistenza subacquea di qualche secondo.
    La frase: “Ci vediamo DOMANI” mi CONFONDE!
    Non riesco ad essere presente NEL DOPO di un domani.
    Il mio cervello, è un otturatore che viaggia alla velocità di un millesimo di secondo.
    La mia mente, un fotogramma sovraesposto.
    La luce, invade il territorio cerebrale.
    I dettagli, si sovrappongono.
    Le parole, distorsioni per i timpani.
    I volti, paesaggi di un “istante asperger”.
    Invisibile …a se stessa, la sindrome di Asperger ASSORBE il mio cammino.”

    (Stefano Cavallo)

    Io non sono colui che ha composto questa poesia, ma sono una persona che ha quella sindrome… e SUBISCO TANTE VOLTE IL “LENTO OMICIDIO” quando le persone calpestano il “diverso”, come me.

  2. DISCERNERE LA VOLONTA’ DI DIO: QUALE È IL CRITERIO? CIÒ CHE È PIÙ GRADITO A DIO. NON SI VIVE MEGLIO FUGGENDO DAGLI ALTRI…CIÒ NON È ALTRO CHE UN LENTO SUICIDIO.
    So che LUI mi vuole bene, legge nel mio cuore, vede l’impegno che metto nell’amarlo negli altri, molte volte non ci riesco, ma con tanto allenamento forse chissà un giorno sarò una figlia della luce anche io.

  3. “…[Gesù] se parlava con qualcuno, guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore: “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò”. Affascinati da TALE MODELLO, condividiamo la vita con TUTTI,”CI RALLEGRIAMO CON COLORO CHE SONO NELLA GIOIA, PIANGIAMO CON QUELLI CHE PIANGONO.”

    Alcuni dei piccoli GRANDI spunti che ho sottolineato oggi alla SCUOLA DI PREGHIERA, DONO INFINITO!
    Dammi Gesù un cuore grande e puro per bucare quel velo denso che ottenebra la luce della verità.

  4. TI AIUTERO’ COME SE FOSSI TUA MADRE…DON ORIONE AL GIOVANE BALDASSARRE – 22 giugno 1917

    Caro Baldassarre, Leggo la tua lettera. Non ho nessuna difficoltà di prenderti qui e di farti preparare per la 3ª Ginnasiale. Anzi questo sarebbe il mio piacere: averti qui un po’ di mesi con me, e vederti crescere buono e studioso, e tutto impegnato guadagnarti un anno. Del resto tu sai bene, o caro Baldassarre, che cosa ti ho detto quando ti ho parlato a Sanremo da solo. Ebbene, verrai qui da me, e ti farò aiutare, e Dio spero che ti aiuterà. Però mi devi fare una promessa. Senti, caro Baldassarre, per venire qui tu devi cambiare condotta: devi assolutamente metterti a coltivare in te di più la virtù, la vita cristiana, la pietà, lo studio, – e frequentare i Sacramenti. Io non voglio fare di te, né un prete né un frate poiché non ho visto in te questa vocazione; ma un bravo giovane, onesto, virtuoso, fervoroso nella vita dello spirito cristiano, pieno di forza morale e di energie sane e di buona volontà di essere un giorno degno figlio del suo Paese e degno figlio della Chiesa di Gesù Cristo. Ogni miglior avvenire ti sarà serbato, se tu, che oggi cominci a comprendere, ti metterai con generosità di animo per questa via, e lascerai che, come ti ho accolto e riparato un giorno dai geli e dalle nevi nelle prime baracche di piazza Torlonia, così ti guidi e di difenda ora da altri venti e da altre tempeste, o caro mio Baldassarre! Sentirai tu la voce di un amico che ti ha dato prove non dubbie di volere il tuo vero bene, e di amarti di vero amore in Gesù Cristo, e di pensare in modo serio e con amore di padre al tuo avvenire? Ti aiuterò come se fossi tua madre! Guardati attorno, caro Baldassarre: non vedi che non hai più nessuno? Ma la Divina Provvidenza e Don Orione ci sono ancora per te, e ci saranno sempre, se tu lo vuoi. Tu dovrai lottare per diventare buono, ma io ti aiuterò come se fossi tua madre, e Dio ti aiuterà! Tuo aff.mo come padre, Don Orione V042P138

  5. …ho letto la pagina riguardante il martirio di S. Policarpo. Tu scrivi: …MA DOVE TROVAVANO TANTA FORZA QUESTI NOSTRI FRATELLI NELLA FEDE!?
    …io penso (e lo ripete spesso anche il Papa) che anche oggi ci sono tanti e forse…più martiri di ieri. In forme diverse, quando c’è il VERO AMORE, si accetta il martirio. Quanti cristiani OGGI vengono torturati ed uccisi per la loro fede in Cristo? Tanti, tantissimi. E per me , è martirio, anche quello di una MAMMA che accetta di sacrificarsi per dare la vita ad un figlio….
    Il racconto IL FILO INUTILE che non conoscevo e che ho letto sul sito – nei commenti- e che mi è piaciuto tanto METTE in evidenza l’importanza che ha la vita di ognuno per il bene di tutti. Il filo che si sentiva inutile ACCETTA DI ESSERE BRUCIATO E DISTRUTTO quando la cera gli propone di fare insieme un lumino per poter diventare…LUCE E CALORE PER GLI ALTRI.

  6. UNA “CURIOSA” RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI

    San Giacomo di Saroug (ca 449-521), monaco e vescovo siriano « I DUE SARANNO UNA CARNE SOLA»

    « Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza » dice Dio (Gen 1,26). Un semplice comandamento aveva fatto sorgere gli altri esseri della creazione: « Sia la luce! » o « Sia il firmamento! » Questa volta invece, Dio non dice « Siano gli uomini », ma dice: « FACCIAMO L’UOMO». Infatti riteneva conveniente che fosse plasmata dalle proprie mani questa sua immagine, superiore ad ogni altra creatura. Questa opera gli era particolarmente vicina; L’AMAVA DI UN GRANDE AMORE…
    In certo modo, Adamo è stato creato allo stesso tempo uno e duplice; Eva si trovava nascosta in lui. Prima ancora che esistessero, l’umanità era destinata al matrimonio, che li avrebbe ricondotti, uomo e donna, a un solo corpo, come era in principio. NESSUN LITIGIO NESSUNA DISCORDIA doveva sorgere fra loro. Avrebbero avuto un solo pensiero, una sola volontà… Il Signore ha plasmato Adamo con polvere e acqua; DALLA CARNE, DALLE OSSA E DAL SANGUE DI ADAMO ha tratto Eva. Il torpore del primo uomo anticipava i misteri della crocifissione. Il costato aperto, era il colpo di lancia portato al Figlio Unigenito; il sonno, la morte di croce; il sangue e l’acqua, la fecondità del battesimo (Gv 19,34)… Adamo non ha sofferto per il prelievo fatto nella sua carne; ciò che gli era stato rubato, GLI E’ STATO RESO TRASFIGURATO DALLA BELLEZZA. Il soffio dei venti, il mormorio degli alberi, il canto degli uccelli chiamavano i fidanzati: « ALZATEVI, AVETE DORMITO ABBASTANZA. VI ASPETTA LA FESTA NUZIALE » … Accanto a lui, Adamo vide Eva, che era sua carne e sue ossa, sua figlia, sua sorella, sua sposa. SI ALZARONO, AVVOLTI DI UN VESTITO DI LUCE NEL GIORNO CHE SORRIDEVA LORO. ERANO NEL PARADISO.

  7. …la splendida pagina che descrive il martirio di S. Policarpo, oggi 23 febbraio, mi ha portato a fare questa riflessione: La conoscenza, direi di più , la penetrazione nel mistero del Figlio di Dio , conduce piano piano l’anima a un rapporto con LUI molto profondo, bello,intimo attraverso il quale avviene una grande purificazione, di conseguenza l’ attrazione cresce a dismisura, fino a dire: NON NE POSSO FARE PIU’ A MENO . Io credo che questo rapporto spesso anche sofferto, dà all’anima la possibilità di FIDARSI CIECAMENTE DI LUI PERCHE’ SA CHE E’ L’ESSENZA DELLA SUA VITA , I SANTI, CREDO, L’ ABBIANO AVUTO QUESTO GRANDE INTUITO, ALTRIMENTI NON AVREBBERO POTUTO AFFRONTARE IL MARTIRIO. Sono del parere che non è sufficiente solo ” credere” , occorre far crescere in noi l’idea e la consapevolezza DI QUESTO AMORE GRANDE DI DIO IN GESU’ CHE HA PER CIASCUNO DI NOI. BEATI NOI SE RIUSCIAMO AD ACCOGLIERLO FINO IN FONDO ! RICONOSCIAMO ANCHE… NON E’ SEMPRE FACILE!!!

  8. …MA DOVE TROVAVANO TANTA FORZA QUESTI NOSTRI FRATELLI NELLA FEDE!!!???

    COME SACRIFICIO GRADEVOLE E ACCETTO

    DALLA «LETTERA DELLA CHIESA DI SMIRNE
    SUL MARTIRIO DI SAN POLICARPO»

    Quando il rogo fu pronto, Policarpo si spogliò di tutte le vesti… Ma quando stavano per configgerlo con i chiodi disse: «Lasciatemi così: PERCHÉ COLUI CHE MI DÀ LA GRAZIA DI SOPPORTARE IL FUOCO MI CONCEDERÀ ANCHE DI RIMANERE IMMOBILE SUL ROGO SENZA LA VOSTRA PRECAUZIONE DEI CHIODI». Quelli allora non lo confissero con i chiodi, ma lo legarono.
    Egli dunque, con le mani dietro la schiena e legato, come un bell’ariete scelto da un gregge numeroso, quale vittima accetta a Dio preparata per il sacrificio, levando gli occhi al cielo disse: «SIGNORE, DIO ONNIPOTENTE, PADRE DEL TUO DILETTO E BENEDETTO FIGLIO GESÙ CRISTO, PER MEZZO DEL QUALE TI ABBIAMO CONOSCIUTO; IO TI BENEDICO PERCHÉ MI HAI STIMATO DEGNO IN QUESTO GIORNO E IN QUEST’ORA DI PARTECIPARE, CON TUTTI I MARTIRI, AL CALICE DEL TUO CRISTO, PER LA RISURREZIONE DELL’ANIMA E DEL CORPO NELLA VITA ETERNA…POSSA IO OGGI ESSERE ACCOLTO CON ESSI AL TUO COSPETTO QUALE SACRIFICIO RICCO E GRADITO, COSÌ COME TU, DIO SENZA INGANNO E VERACE, LO HAI PREPARATO E ME L’HAI FATTO VEDERE IN ANTICIPO E ORA L’HAI ADEMPIUTO. Per questo e per tutte le cose io ti lodo, ti benedico, ti glorifico insieme con l’eterno e celeste sacerdote Gesù Cristo, tuo diletto Figlio, per mezzo del quale a te e allo Spirito Santo sia gloria ora e nei secoli futuri. Amen».
    Dopo che ebbe pronunciato l’Amen e finito di pregare, gli addetti al rogo accesero il fuoco. LEVATASI UNA GRANDE FIAMMATA, NOI, A CUI FU DATO DI SCORGERLO PERFETTAMENTE, VEDEMMO ALLORA UN MIRACOLO E SIAMO STATI CONSERVATI IN VITA PER ANNUNZIARE AGLI ALTRI LE COSE CHE ACCADDERO. Il fuoco si dispose a forma di arco a volta come la vela di una nave gonfiata dal vento e avvolse il corpo del martire come una parete. Il corpo stava al centro di essa, ma non sembrava carne che bruciasse, bensì pane cotto oppure oro e argento reso incandescente. E NOI SENTIMMO TANTA SOAVITÀ DI PROFUMO, COME DI INCENSO O DI QUALCHE ALTRO AROMA PREZIOSO.

  9. …l’idea di programmare i mini ritiri proprio in un periodo FORTE DELL’ANNO LITURGICO LA”QUARESIMA” L’ho trovata molto interessante. NON E’ AFFATTO “ROBA VECCHIA”.Per l’anima bisognosa di DIO, ogni mezzo può essere utile per entrare in contatto con LUI. Nel silenzio DIO si rivela; nella solitudine parla al nostro cuore e riesce a capovolgere la nostra vita se siamo capaci di farci penetrare dalla SUA GRAZIA. Ritengo fortunato chi se li potrà permettere. E’ un DONO da non farselo sfuggire. GRAZIE.

  10. TEMPO DI NASCERE E TEMPO DI MORIRE
    san Gregorio di Nissa, vescovo

    «C’è un tempo per nascere», dice, «e un tempo per morire» (Qo 3, 2). Voglia il cielo che sia concesso anche a me di nascere al tempo giusto e di morire al momento più opportuno.
    NOI INFATTI SIAMO IN CERTO MODO PADRI DI NOI STESSI, QUANDO PER MEZZO DELLE BUONE DISPOSIZIONI DI ANIMO E DEL LIBERO ARBITRIO, FORMIAMO, GENERIAMO, DIAMO ALLA LUCE NOI STESSI.
    Questo poi lo realizziamo quando accogliamo Dio in noi stessi e diveniamo figli suoi, figli della virtù e figli dell’Altissimo. È NECESSARIO PERÒ CHE L’UOMO DI DIO SIA INTEGRO E PERFETTO. ECCO LA VERA NASCITA NOSTRA.
    «C’è un tempo per morire». Per san Paolo ogni tempo era adatto per una buona morte. È chiaro poi in che modo Paolo muoia ogni giorno, egli che non vive per il peccato, MA MORTIFICA IL SUO CORPO E PORTA SEMPRE IN SE STESSO LA MORTIFICAZIONE DEL CORPO DI CRISTO, ED È SEMPRE CROCIFISSO CON CRISTO, LUI CHE NON VIVE MAI PER SE STESSO, MA PORTA IN SÉ IL CRISTO VIVENTE. Questa, secondo me, è stata la morte opportuna che ha dato la vera vita. LA PAROLA DI DIO, INFATTI, PROMETTE LA VITA PROPRIO COME EFFETTO DELLA MORTE.

  11. “C’era una volta un filo di cotone che si sentiva inutile. “Sono troppo debole per fare una corda, e sono troppo corto per fare una maglietta. Sono troppo sgraziato per un aquilone e non servo neppure per un ricamo da quattro soldi.
    Sono scolorito, sono un fallito! Non piaccio a nessuno, neanche a me stesso!”.
    Ascoltava musica triste sulla poltrona, se ne stava sempre solo.
    Un giorno lo udì un mucchietto di cera e gli disse: “Non ti abbattere in questo modo, piccolo filo di cotone. Ho un’idea: facciamo qualcosa noi due, INSIEME! Certo non possiamo diventare un cero da altare o da salotto, tu sei troppo corto e io sono una quantità troppo scarsa. Però possiamo diventare UN LUMINO e donare un po’di calore e un po’di luce.
    E’ meglio illuminare e scaldare un po’ piuttosto che stare nel buio a brontolare”.
    Il filo di cotone accettò di buon grado.
    Unito alla cera, divenne un lumino, brillò nell’oscurità ed emanò calore. E fu felice.”

    B.Ferrero

  12. ……E NOI SU CHI TENIAMO FISSI GLI OCCHI?

    IL SAGGIO HA GLI OCCHI IN FRONTE
    SAN GREGORIO DI NISSA, VESCOVO

    SE L’ANIMA SOLLEVERÀ GLI OCCHI VERSO IL SUO CAPO, CHE È CRISTO, dovrà ritenersi felice perché terrà fissi gli occhi là dove non vi è l’oscurità del male. IL GRANDE APOSTOLO PAOLO, E ALTRI GRANDI COME LUI, AVEVANO «GLI OCCHI IN FRONTE» E COSÌ PURE TUTTI COLORO CHE VIVONO, CHE SI MUOVONO E SONO IN CRISTO. Con l’espressione «OCCHI IN FRONTE», dunque, intendiamo la mira puntata sul principio di tutto, su Cristo, virtù assoluta e perfetta in ogni sua parte, e quindi sulla verità, sulla giustizia, sull’integrità; su ogni forma di bene. Il saggio dunque ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio (Qo 2, 14). Chi non pone la lucerna sul candelabro, ma sotto il letto, fa sì che per lui la luce divenga tenebra. QUANTI SI DILETTANO DI REALTÀ PERENNI E DI VALORI AUTENTICI SONO RITENUTI SCIOCCHI DA CHI NON HA LA VERA SAPIENZA. È IN QUESTO SENSO CHE PAOLO SI DICEVA STOLTO PER CRISTO. EGLI NELLA SUA SANTITÀ E SAPIENZA NON SI OCCUPAVA DI NESSUNA DI QUELLE VANITÀ, DA CUI NOI SPESSO SIAMO POSSEDUTI INTERAMENTE. Dice infatti: Noi stolti a causa di Cristo (1 Cor 4, 10) come per dire: Noi siamo ciechi di fronte a tutte quelle cose che riguardano la caducità della vita, perché fissiamo l’occhio verso le cose di lassù. PER QUESTO EGLI ERA UN SENZA TETTO, NON AVEVA UNA SUA MENSA, ERA POVERO, ERRABONDO, NUDO, PROVATO DALLA FAME E DALLA SETE.
    Chi non lo avrebbe ritenuto un miserabile, vedendolo in catene, percosso e oltraggiato? Egli era un naufrago trascinato dai flutti in alto mare e portato da un luogo all’altro, incatenato. PERÒ, BENCHÉ APPARISSE TALE AGLI UOMINI, NON DISTOLSE MAI I SUOI OCCHI DA CRISTO, MA LI TENNE SEMPRE RIVOLTI AL CAPO DICENDO: CHI CI SEPARERÀ DALLA CARITÀ CHE È IN CRISTO GESÙ? FORSE LA TRIBOLAZIONE, L’ANGOSCIA, LA PERSECUZIONE, LA FAME, LA NUDITÀ, IL PERICOLO, LA SPADA? (CFR. RM 8, 35). Vale a dire: Chi mi strapperà gli occhi dalla testa? Chi mi costringerà a guardare ciò che è vile e spregevole?
    ANCHE A NOI COMANDA DI FARE ALTRETTANTO QUANDO PRESCRIVE DI GUSTARE LE COSE DI LASSÙ (CFR. COL 3, 1-2) CIOÈ DI TENERE GLI OCCHI SUL CAPO, VALE A DIRE SU CRISTO.

  13. (Charlie Chaplin)

    “Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare, forse perché non può essere comprato.
    L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi la cerca”.

  14. PENSANDO A MIA MAMMA…

    ELOGIO DELLA DONNA FORTE
    Dal libro dei Proverbi 31, 10-31
    Una donna perfetta chi potrà trovarla?
    Ben superiore alle perle è il suo valore.
    In lei confida il cuore del marito
    e non verrà a mancargli il profitto. Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. SI PROCURA LANA E LINO E LI LAVORA VOLENTIERI CON LE MANI. SI ALZA QUANDO ANCORA È NOTTE E PREPARA IL CIBO ALLA SUA FAMIGLIA…Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia. STENDE LA SUA MANO ALLA CONOCCHIA E GIRA IL FUSO CON LE DITA. APRE LE SUE MANI AL MISERO,
    STENDE LA MANO AL POVERO. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste. Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese.
    Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c’è dottrina di bontà. Sorveglia l’andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia. I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l’elogio: «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». FALLACE È LA GRAZIA E VANA È LA BELLEZZA,
    MA LA DONNA CHE TEME DIO È DA LODARE.
    DATELE DEL FRUTTO DELLE SUE MANI E LE SUE STESSE OPERE LA LODINO ALLE PORTE DELLA CITTA’…

  15. “Le grandi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto della creazione”.

    (A. Einstein)

  16. COSA DESIDERIAMO NELLA VITA? ECCO UNA BELLA PAGINA DI S. AGOSTINO…
    IL DESIDERIO DEL CUORE SI SPINGE VERSO DIO

    Che cosa ci è stato promesso? «Noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3, 2). La lingua si è espressa meglio che ha potuto, ma il resto bisogna immaginarlo con la mente… L’intera vita del fervente cristiano è un santo desiderio. CIÒ CHE POI DESIDERI, ANCORA NON LO VEDI, MA VIVENDO DI SANTE ASPIRAZIONI TI RENDI CAPACE DI ESSERE RIEMPITO QUANDO ARRIVERÀ IL TEMPO DELLA VISIONE.
    Se tu devi riempire un recipiente e sai che sarà molto abbondante quanto ti verrà dato, cerchi di aumentare la capacità del sacco, dell’otre o di qualsiasi altro contenitore adottato. Ampliandolo lo rendi più capace. Allo stesso modo si comporta Dio. Facendoci attendere, intensifica il nostro desiderio, col desiderio dilata l’animo e, dilatandolo, lo rende più capace.
    CERCHIAMO, QUINDI, DI VIVERE IN UN CLIMA DI DESIDERIO PERCHÉ DOBBIAMO ESSERE RIEMPITI. CONSIDERATE L’APOSTOLO PAOLO CHE DILATA IL SUO ANIMO, PER POTER RICEVERE CIÒ CHE VERRÀ. DICE INFATTI: «FRATELLI, IO NON RITENGO ANCORA DI ESSERVI GIUNTO» (Fil 3, 13).
    Allora che cosa fai in questa vita, se non sei arrivato alla pienezza del desiderio? «Questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù» (Fil 3, 13-14). Paolo ha dichiarato di essere proteso verso il futuro e di tendervi pienamente. Era consapevole di non essere ancora capace di ricevere «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo» (1 Cor 2, 9).
    LA NOSTRA VITA È UNA GINNASTICA DEL DESIDERIO. IL SANTO DESIDERIO SARÀ TANTO PIÙ EFFICACE QUANTO PIÙ STRAPPEREMO LE RADICI DELLA VANITÀ AI NOSTRI DESIDERI. GIÀ ABBIAMO DETTO ALTRE VOLTE CHE PER ESSERE RIEMPITI BISOGNA PRIMA SVUOTARSI. TU DEVI ESSERE RIEMPITO DAL BENE, E QUINDI DEVI LIBERARTI DAL MALE. SUPPONI CHE DIO VOGLIA RIEMPIRTI DI MIELE. SE SEI PIENO DI ACETO, DOVE METTERAI IL MIELE? BISOGNA LIBERARE IL VASO DA QUELLO CHE CONTENEVA, ANZI OCCORRE PULIRLO. BISOGNA PULIRLO MAGARI CON FATICA E IMPEGNO, SE OCCORRE, PERCHÉ SIA IDONEO A RICEVERE QUALCHE COSA.
    Quando diciamo miele, oro, vino, ecc., non facciamo che riferirci a quell’unica realtà che vogliamo enunziare, ma che è indefinibile.
    Questa realtà si chiama Dio. E quando diciamo Dio, che cosa vogliamo esprimere? Queste due sillabe sono tutto ciò che aspettiamo. Perciò qualunque cosa siamo stati capaci di spiegare è al di sotto della realtà. Protendiamoci verso di lui perché ci riempia quando verrà. «NOI SAREMO SIMILI A LUI, PERCHÉ LO VEDREMO COSÌ COME EGLI È» (1 GV 3, 2).

  17. “La piccola casa sotto gli alberi sul lago.
    Dal tetto sale il fumo.
    Se mancasse
    quanto sarebbero desolati
    la casa, gli alberi, il lago!”

  18. Aver paura

    E’ assurdo aver paura della morte.
    E’ come dire che hai paura del vento
    e della stessa aria impenetrabile.
    E’ come dire di aver paura della vita.
    Dio, quando mi creò, mi colmò di mille doni
    ma il mondo ladro mi derubò d’ogni cosa
    e sono arrivata a Dio completamente spoglia.
    Lui solo pensò a rivestirmi.
    Tratte dal libro di poesie di Gina Sertorio (di Genova) morta in un incidente stradale a 19 anni.

  19. Le parole pronunciate dalla mamma adottiva durante i funerali del figlio sedicenne, morto suicida durante una perquisizione della guardia di finanza per detenzione dì stupefacenti.

    …Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale.
    Qualcuno vuol soffocarvi.
    Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario.
    Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi, invece di mandarvi faccine su Whatsapp. Straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella, invece di nascondersi a frasi preconfezionate.
    Straordinario è chiedersi aiuto quando ci sembra che non ci sia via d’uscita.
    Straordinario è avere il coraggio di dire ciò che sapere. Per mio figlio è troppo tardi, ma potrebbero non esserlo per molti di voi, fatelo. Noi genitori invece di capire che la sfida educativa non si vince da soli nell’intimità delle nostre famiglie, soprattutto quando questa diventa una confidenza per difendere una facciata, non c’è vergogna se non sei nel silenzio, uniamoci facciamo rete. In queste ore ci siamo chiesti perché è successo ma a cercare i perché ci arrovelliamo. La domanda non è perché, ma come possiamo aiutarci.
    Fate emergere i vostri problemi.

  20. Vorrei tanto ricevere anch’io una preghiera come “Se ti volti…”. Molto bella.
    Non è invidia la mia, credimi, ma solo tanta PAURA.
    Sono un girovago, un ambulante senza fissa dimora, ho girato tanto e camminato senza passi, però ho molto amato.
    Allora un giorno forse riceverò anch’io una preghiera che mi scaldi le notti là fuori.

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