“MISE LA SUA TENDA …IN MEZZO A NOI” (Gv. 1,14)

  • O CIELI, PIOVETE DALL’ALTO;    o nubi, mandateci il Santo.    O terra, apriti o terra e germina il Salvator  Siamo le tenebre  nessuno ci guida:  – Siam le catene, nessuno ci scioglie. Maranathà
  • Siamo il freddo, nessuno ci copre: Siamo le lacrime,  nessuno ci asciuga: Maranathà                                                           
  • L’AMORE CERCA CASA…
  • Cari amici, in vista del Natale ormai vicino, mi permetto una libera rielaborazione  di questo MERAVIGLIOSO PROGETTO  ideato e realizzato dal SIGNORE… DI STARE CON NOI… –Parole semplici di un povero prete  ex-contadinello… abituato alla vita concreta dei campi...
  •  Sembra essere una legge di natura. Chi non resta stupito, a primavera, davanti all’instancabile volare di  uccelli e rondini in cerca di materiale per preparare un nido confortevole  ai loro piccoli?  Ma è soprattutto dolce (a volte sofferta…) esperienza umana. Quando due giovani  cominciano a fare sul serio nel loro rapporto affettivo, pensano a un focolare che custodisca il loro progetto d’amore.  E’ la storia di tutti gli innamorati. Anche…di Dio.  Si direbbe che non gli basti il cielo stellato. Stupefacente nella sua bellezza, ma incapace di dialogo col suo Creatore. Che decide subito di imbarcarsi in una storia d’amore con noi. Davanti alla prima coppia umana, non gli par vero di poter rivolgere loro la  parola:
  •  “DIO LI BENEDISSE E DISSE LORO: “SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI,  RIEMPITE LA TERRA(Gen 1,28) Vorrebbe intrattenersi con loro con la spontaneità di chi fa due passi per incontrare gli amici… POI UDIRONO IL SIGNORE DIO CHE PASSEGGIAVA NEL GIARDINO ALLA BREZZA DEL GIORNO. IL SIGNORE DIO CHIAMÒ L’UOMO E GLI DISSE: “DOVE SEI? (Gen. 3,9)  Davanti  alle umane debolezze che subito affiorano, non demorde. E  un giorno, prende l’iniziativa di una visita a domicilio ad un amico, Abramo, con cui si è impegnato seriamente. A tal punto che non riesce a nascondergli nulla.   
  •  IL SIGNORE DICEVA:  “DEVO IO TENER NASCOSTO AD ABRAMO QUELLO CHE STO PER FARE?  (Gen 18,18) Quando il suo popolo in fuga dalla schiavitù, si trova in pericolo,  sta …sveglio tutta la notte. Pronto a intervenire:   “NOTTE DI VEGLIA FU QUESTA PER IL SIGNORE PER FARLI USCIRE DAL PAESE D’EGITTO”.  (Es. 12,42)     Certo  esprime il desiderio che Gli costruiscano una Tenda e più tardi un Tempio. Segno visibile della sua presenza e luogo idoneo a dialoghi intimi. Come fra amici. 
  •  COSÌ IL SIGNORE PARLAVA CON MOSÈ A FACCIA A FACCIA,  COME UN UOMO PARLA CON UN ALTRO. (Es.33,11)  Ma poi quasi si pente. Perché l’uomo non comprende. Sa costruire sontuosi edifici a Dio. Ma fa fatica a fargli posto nel proprio cuore. IN QUALE LUOGO POTREI FISSARE LA DIMORA? SU CHI VOLGERÒ LO SGUARDO? SULL’UMILE E SU CHI HA LO SPIRITO CONTRITO E SU CHI TEME LA MIA PAROLA.(IS. 66,1) E la divina sapienza  ricomincia a cercare casa. Con maggiore determinazione.               IL MIO CREATORE MI DISSE: “FISSA LA TENDA IN GIACOBBE  E PRENDI IN EREDITÀ ISRAELE (Sap 24,8)  Ha nel cuore un Divino Progetto. Da realizzare nella pienezza dei tempi. Manderà il Figlio suo a prendere dimora tra noi.  Così non abiterà più  in templi di pietra. Ma nel cuore del  Figlio suo fatto Uomo. E dalla terra salirà finalmente la preghiera a Lui gradita:     NON HAI GRADITO NÉ OLOCAUSTI NÉ SACRIFICI PER IL PECCATO. ALLORA HO DETTO: “ECCO, IO VENGO  PER FARE, O DIO, LA TUA VOLONTÀ (Eb. 10,5.7)    In fase di attuazione, lo sguardo della divina compiacenza si fissa su una fanciulla di Nazareth. Che, nella penombra della fede, si abbandona, umile e fiduciosa:    ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE SI COMPIA IN ME LA TUA PAROLA!(Lc 1,38) E quel giorno, di fronte allo stupore di tutto il creato:  
  • IL VERBO SI FECE UOMO E POSE LA SUA TENDA IN MEZZO A NOI   Per condividere le nostre gioie  e le nostre lacrime.  NEI GIORNI DELLA SUA VITA TERRENA EGLI OFFRÌ PREGHIERE E SUPPLICHE  CON FORTI GRIDA E LACRIME A COLUI CHE POTEVA  LIBERARLO DA MORTE (EB.5,7)       Prima di cadere, come  seme fecondo nella  terra della sua Passione, quella sera nel Cenacolo, si intrattiene con i suoi amici:   NON VI CHIAMO PIÙ SERVI, MA VI HO CHIAMATI AMICI, PERCHÉ TUTTO CIÒ  CHE HO UDITO DAL PADRE L’HO FATTO CONOSCERE A VOI. (Gv 15)    Esprime  il desiderio di stare con noi ed in noi per sempre.     Per superare la limitazione del tempo, penserà Lui a una dimora  dove l’intimità possa  fiorire in pienezza.    IO VADO A  PREPARARVI UN POSTO;  QUANDO VI AVRÒ PREPARATO UN  POSTO, RITORNERÒ E VI PRENDERÒ CON ME, PERCHÉ SIATE ANCHE VOI DOVE  SONO IO. (GV 14,1s)     Per essere  sempre insieme. Come amici d’infanzia. Sotto un’unica tenda che una Mano materna stenderà su di noi:  COLUI CHE SIEDE SUL TRONO STENDERÀ LA SUA TENDA SOPRA DI LORO. Liberi dal pianto e dalla paura, saremo finalmente nella pace. E TERGERÀ OGNI LACRIMA DAI LORO OCCHI.  NON CI SARÀ PIÙ LA MORTE, NÉ LUTTO, NÉ LAMENTO, NÉ AFFANNO,  PERCHÉ LE COSE DI PRIMA SONO PASSATE”. (Ap. 7)    E l’Amore potrà esultare per aver realizzato il suo sogno:      ECCO LA DIMORA DI DIO CON GLI UOMINI! EGLI DIMORERÀ TRA DI LORO  ED ESSI SARANNO SUO POPOLO ED EGLI SARÀ IL “DIO-CON-LORO (Ap 21)
  • E la nostra speranza avrà un nome:    GESÙ. L’EMMANUELE. DIO-CON-NOI!

DON ORIONE:  PENSIERI E… GESTI NATALIZI

  • MI FERMO QUI A FAR NATALE : … non perché stia male, ché anzi sto molto bene, ma per non lasciare in questo santo giorno 60 poveri bambini, che non vanno a Casa, o perché lontani o perché non hanno più nessuno. Mi parrebbe di non agire da buon padre nel Signore . I loro compagni se ne vanno oggi, – chi resta  con essi a far meno sentire che sono orfani? E quindi vengo subito dopo Natale. Certo che voi altri, al mio posto, fareste così! Buon Natale!  Vostro Sac. Orione  D. P.
  • SINGOLARE GESTO DI DON ORIONE: LA CARITÀ NASCOSTA“Avevo circa vent’anni e facevo il giornalista in un periodico molto avversato quindi vivevo miseramente alla insaputa di tutti. IL GIORNO DI NATALE ANDAI IN UNA TRATTORIA, cercando di stare in una cifra modestissima, ma alla fine il conto superò la cifra in mio possesso. L’oste volle il mio consunto impermeabile come pegno per il resto della somma. PIOVEVA. USCITO, RICORDAI CHE POCHI GIORNI PRIMA AVEVO VISTO DON ORIONE passare in carrozzella. Decisi di recarmi a cercarlo a Sant’Anna. Il portiere non voleva farmi entrare. Insistetti e mentre confabulavo con il portiere, DON ORIONE SCESE E DOPO AVERMI SALUTATO FICCÒ UNA MANO IN TASCA E POI MISE IN MANO A ME UNA SOMMA DI POCO SUPERIORE A QUANTO DOVEVO PAGARE. Cosa singolare il gesto di Don Orione, al quale fino a quel giorno mai avevo chiesto denaro”.      (IGNAZIO SILONE )

 COSA È PER TE NATALE?    Risonanze spirituali: cosa sottolineeresti di questi pensieri?     ——————————————————————————————————————————————————————————donalesiani@gmail.com

2 comments

  1. ….LA POVERTA’ NON HA MAI SCORAGGIATO IL VERO CREDENTE, CIOE’ COLUI CHE CONFIDA NELLA DIVINA PROVVIDENZA. NEL BISOGNO ARRIVA SEMPRE UN GESTO DI GENEROSITA’ . CASUALE L’INCONTRO CON DON ORIONE? IL SUO GESTO TOGLIE DALL’IMBARAZZO IL GRANDE SILONE. NON TRASCURIAMO MAI GESTI DI BONTA CHE PARTONO DAL CUORE BUONO, SONO PROPRIO QUESTI CHE HANNO IL POTERE DI AIUTARE IL FRATELLO A FARLO SENTIRE MENO SOLO. GESU’ DONACI UN CUORE BUONO E…..GENEROSO.

  2. PAOLO VI

    “Beati noi, se, poveri nello spirito,
    sappiamo liberarci
    dalla fallace fiducia nei beni economici
    e collocare i nostri primi desideri
    nei beni spirituali e religiosi;
    e abbiamo per i poveri riverenza ed amore,
    come fratelli e immagini viventi del Cristo.

    Beati noi, se, formati alla dolcezza dei forti,
    sappiamo rinunciare alla potenza funesta
    dell’odio e della vendetta
    e abbiamo la sapienza di preferire
    al timore che incutono le armi
    la generosità e il perdono,
    l’accordo nella libertà e nel lavoro,
    la conquista della bontà e della pace.”

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