20 DICEMBRE 2020 – QUINTO GIORNO

DACCI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO

DAL VANGELO SECONDO MATTEO: 6,9ss

Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

  • UNA GRANDE CONSOLAZIONE (Gesù di Nazaret)   Il Padre nostro comincia con una grande consolazione: Noi possiamo dire Padre perché il Figlio ci ha rivelato il Padre. Questa parola “nostro” è impegnativa ci chiede di uscire  dal recinto chiuso del nostro io e di entrare nella comunità degli altri figli di Dio. Il PADRE NOSTRO fa di noi una sola famiglia al di là di ogni confine.
  • DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO: Come già nell’invocazione Padre nostro,anche qui si parla del PANE NOSTRO. Anche qui preghiamo nella comunione dei figli di Dio e pertanto nessuno può pensare solo a se stesso. CHI HA PANE IN ABBONDANZA È CHIAMATO ALLA CONDIVISIONE.
  • IN CONTEMPLAZIONE CON DON ORIONE  Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, COL PANE DEL CORPO, IL DIVINO BALSAMO DELLA FEDE (Lett. 88)
  • PREGHIAMO INSIEME: PADRE … AVE …GLORIA …
  • CANTIAMO: Venite fedeli, l’angelo c’invita, venite, venite  a Betlemme.  Nato vedete  Cristo  Venite adoriamo,  venite  adoriamo  il  Cristo Signor.
  • MEDITIAMO:   LA CONOSCENZA DEL MISTERO NASCOSTO IN CRISTO GESÙ.   Giovanni Della Croce
    …Per quanto siano molti i misteri e le meraviglie scoperte dai santi dottori e dalle anime sante …tuttavia ne è rimasta da capire la maggior parte e quindi C`È ANCORA MOLTO DA APPROFONDIRE IN CRISTO. Questi è come UNA MINIERA RICCA DI IMMENSE VENE DI TESORI, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze. PERCIÒ SAN PAOLO DICE:           «IN CRISTO SI TROVANO NASCOSTI TUTTI I TESORI DELLA SAPIENZA E DELLA SCIENZA» (Col 2, 3) nei quali l’anima non può penetrare, se prima non passa per le strettezze della sofferenza interna ed esterna. A quel poco che è possibile sapere in questa vita dei MISTERI DI CRISTO non si può giungere senza aver sofferto molto, aver ricevuto da DIO numerose grazie e senza aver fatto precedere UN LUNGO ESERCIZIO SPIRITUALE.  Oh, se l’anima riuscisse a capire che non si può giungere nel folto delle ricchezze di Dio, se non entrando dove più numerose sono le sofferenze di ogni genere! Per questo PAOLO ammoniva i discepoli che non venissero meno nelle tribolazioni, ma stessero radicati e fondati nella carità, e così potessero comprendere con tutti i santi quale sia L’AMPIEZZA, LA LUNGHEZZA, L’ALTEZZA E LA PROFONDITÀ e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza per essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio ( 3, 17). per accedere alle ricchezze della sapienza divina LA PORTA È LA CROCE. UNA PORTA STRETTA NELLA QUALE POCHI DESIDERANO ENTRARE, MENTRE SONO MOLTI COLORO CHE AMANO  LE GIOIE A CUI SI GIUNGE PER SUO MEZZO.

A CHI DARE GESÙ?

Tutte le statuine del presepio erano in agitazione, si davano un gran da fare per preparare i doni da portare a Gesù.  UNA STATUINA PIÙ POVERA DI TUTTE, CERCAVA, CERCAVA E NON TROVAVA NIENTE DI PRESENTABILE. ERA INFINITAMENTE SCONSOLATA quando le sue compagne si misero in fila per andare alla grotta con le mani piene di doni e tutte sorridenti. Anche la statuina più povera, pur non avendo nulla, si mise in processione.  Restò sulla soglia: aveva le mani vuote e il cuore pieno di tristezza. Ripeteva dentro di sé: SIGNORE, NON HO NIENTE DA OFFRIRTI, PROPRIO NULLA.  Accadde allora un fatto degno di essere ricordato. Maria che teneva in braccio con infinito amore Gesù bambino, per prendere più facilmente i doni che le venivano offerti dalle varie statuine. Voleva cedere il Figlio divino a San Giuseppe, ma questi era indaffarato nel chiudere gli spiragli da dove entrava il freddo.  A CHI DARE GESÙ?  GUARDÒ INTORNO E VIDE SULLA SOGLIA L’UNICA STATUINA CHE AVEVA LE MANI LIBERE.  MARIA ALLORA LE PORSE SUO FIGLIO.  COSÌ QUELLA STATUINA CHE NON AVEVA NULLA, EBBE TUTTO.

      • Cari amici, siano benedette le atmosfere gioiose del Natale ma… quanto siamo disposti a passare per la PORTA STRETTA della croce? E’ importante in questi giorni non avere le… “MANI” troppo impegnate ma LIBERE PER ACCOGLIERE GESU’ BAMBINO CHE MARIA VUOLE DONARCI…???!!! DV – donalesiani@gmail.com

 

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