MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO                                                                         PER LA 54.MA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE     1° GENNAIO 2021

  • LA CULTURA DELLA CURA: PERCORSO DI PACE
  1. Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19… PENSO ANZITUTTO A COLORO CHE HANNO PERSO UN FAMILIARE O UNA PERSONA CARA, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro. un ricordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati, con grandi fatiche e sacrifici.
  2. DUOLE CONSTATARE CHE, accanto a numerose testimonianze di carità e solidarietà, prendono purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio: LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE. Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, e dello scontro, oggi spesso prevalente.
  3. DIO CREATORE,ORIGINE DELLA VOCAZIONE UMANA ALLA CURA IL LIBRO DELLA GENESI rivela, l’importanza della cura o del custodire nel progetto di Dio per l’umanità, mettendo in luce il RAPPORTO TRA L’UOMO (’ADAM) E LA TERRA (’ADAMAH) E TRA I FRATELLI.
  4. La nascita di Caino e Abele genera una storia di fratelli. Dopo aver ucciso suo fratello Abele, Caino risponde così alla domanda di Dio:«SONO FORSE IO IL CUSTODE DI MIO FRATELLO?»  (GEN 4,9) sì, certamente! Caino è il “custode” di suo fratello.
  5. DIO CREATORE, MODELLO DELLA CURA La Sacra Scrittura presenta Dio, oltre che come Creatore, come Colui che SI PRENDE CURA DELLE SUE CREATURE, IN PARTICOLARE DI ADAMO, DI EVA E DEI LORO FIGLI. lo stesso Caino, benché su di lui ricada la maledizione a motivo del crimine che ha compiuto, riceve in dono dal creatore un segno di protezione, affinché la sua vita sia salvaguardata (cfr gen 4,15). questo fatto, mentre conferma la dignità inviolabile della persona, creata ad immagine e somiglianza di dio, manifesta anche il piano divino per preservare l’armonia della creazione, perché «la pace e la violenza non possono abitare nella stessa dimora».[5]
  6. DEGNA DI NOTA E’ ANCHE LA TRADIZIONE PROFETICA, dove il vertice della comprensione biblica della giustizia si manifesta nel modo in cui una comunità tratta i più deboli al proprio interno. È PER QUESTO CHE AMOS (2,6-8; 8) E ISAIA (58), in particolare, alzano continuamente la loro voce a favore della giustizia per i poveri, i quali, per la loro vulnerabilità e mancanza di potere, SONO ASCOLTATI SOLO DA DIO, CHE SI PRENDE CURA DI LORO (cfr Sal34,7; 113,7-8).
  7. LA CURA NEL MINISTERO DI GESÙLa vita e il ministero di Gesù incarnano l’apice della rivelazione dell’amore del Padre per l’umanità (Gv3,16). NELLA SUA COMPASSIONE, CRISTO SI AVVICINA AI MALATI NEL CORPO E NELLO SPIRITO e li guarisce; perdona i peccatori e dona loro una vita nuova. GESÙ È IL BUON PASTORE che si prende cura delle pecore (cfr gv 10,11-18; ez 34,1-31); è il BUON SAMARITANO che si china sull’uomo ferito, medica le sue piaghe e si prende cura di lui (cfr lc 10,30-37).
  8. Al culmine della sua missione, Gesù suggella la sua cura per noi offrendosi sulla croce e liberandoci così dalla schiavitù del peccato e della morte. Così, con il dono della sua vita e il suo sacrificio, EGLI CI HA APERTO LA VIA DELL’AMORE e dice a ciascuno: “SEGUIMI. ANCHE TU FA COSI” (cfr Lc10,37).LA CULTURA DELLA CURA NELLA VITA DEI SEGUACI DI GESÙ   Le opere di misericordia spirituale e corporale costituiscono il nucleo del servizio di carità della Chiesa primitiva. I cristiani della prima generazione praticavano la condivisione perché nessuno tra loro fosse bisognoso (cfr at 4,34-35) e si sforzavano di rendere la comunità una casa accogliente, aperta ad ogni situazione umana, disposta a farsi carico dei più fragili. Furono eretti numerosi istituti a sollievo dell’umanità sofferente: ospedali, ricoveri per i poveri, orfanotrofi e brefotrofi, ospizi, ecc.».[7]
  9. LA BUSSOLA PER UNA ROTTA COMUNE in un tempo dominato dalla cultura dello scarto, di fronte all’acuirsi delle disuguaglianze all’interno delle nazioni e fra di esse,[17]vorrei dunque invitare i responsabili delle organizzazioni internazionali e dei governi, del mondo economico e di quello scientifico, della comunicazione sociale e delle istituzioni educative a prendere in mano questa “BUSSOLA” DEI PRINCIPI SOPRA RICORDATI, PER IMPRIMERE UNA ROTTA COMUNE AL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE, «UNA ROTTA VERAMENTE UMANA».[18] . MEDIANTE QUESTA BUSSOLA, incoraggio tutti a diventare profeti e testimoni della cultura della cura, per colmare tante disuguaglianze sociali. E ciò sarà possibile soltanto con un forte e diffuso protagonismo delle donne, nella famiglia e in ogni ambito sociale, politico e istituzionale. QUANTA DISPERSIONE DI RISORSE VI È PER LE ARMI, in particolare per quelle nucleari, risorse che potrebbero essere utilizzate per priorità più significative per garantire la sicurezza delle persone, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, la lotta alla povertà, la garanzia dei bisogni sanitari. anche questo, d’altronde, è MESSO IN LUCE DA PROBLEMI GLOBALI COME L’ATTUALE PANDEMIA DA COVID-19 E DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI. CHE DECISIONE CORAGGIOSA SAREBBE QUELLA DI «COSTITUIRE CON I SOLDI CHE S’IMPIEGANO NELLE ARMI E IN ALTRE SPESE MILITARI UN “FONDO MONDIALE” PER POTER ELIMINARE DEFINITIVAMENTE LA FAME E CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DEI PAESI PIÙ POVERI»! Non c’è pace senza la cultura della cura.  LA CULTURA DELLA CURA, quale impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti, quale disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace. «IN MOLTE PARTI DEL MONDO OCCORRONO PERCORSI DI PACE che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia».[25] In questo tempo, nel quale la barca dell’umanità, scossa dalla tempesta della crisi, procede faticosamente in cerca di un orizzonte più calmo e sereno, il timone della dignità della persona umana e la “bussola” dei principi sociali fondamentali ci possono permettere di navigare con una rotta sicura e comune.COME CRISTIANI, TENIAMO LO SGUARDO RIVOLTO ALLA VERGINE MARIA, stella del mare e madre della speranza. tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, DI sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca. non cediamo alla tentazione di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo,[26] ma impegniamoci ogni giorno concretamente per «formare una comunità composta da FRATELLI CHE SI ACCOLGONO RECIPROCAMENTE, PRENDENDOSI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI[27]                    

Dal Vaticano, 8 dicembre 2020 – PAPA FRANCESCO

RISONANZE SPIRITUALI: ONESTAMENTE possiamo dire di essere SENSIBILI AI PROBLEMI E ALLE SOFFERENZE DEGLI ALTRI? QUANTO CI PRENDIAMO CURA DI CHI CI STA ATTORNO?

donalesiani@gmail.com 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *