“…MA COME DOBBIAMO PREGARE? ”                                                   RISPONDE… “ONLINE”   S. CIPRIANO              NEL SUO COMMENTO AL “PADRE NOSTRO”

  • GESU’ MAESTRO DELL’UNITÀ non volle che la preghiera fosse esclusivamente individuale e privata, cioè egoistica, come quando uno prega soltanto per sé. Non diciamo «PADRE MIO, che sei nei cieli», né: «DAMMI OGGI IL MIO PANE», né ciascuno chiede che sia rimesso soltanto il suo debito, o implora per sé solo di non essere indotto in tentazione o di essere liberato dal male. Per noi la preghiera è pubblica e universale, «quando preghiamo, non imploriamo per uno solo, ma per TUTTO IL POPOLO, poiché tutto il popolo forma una cosa sola.
  • IL DIO DELLA PACE E MAESTRO DELLA CONCORDIA, che ha insegnato l’unità, volle che ciascuno pregasse PER TUTTI,
    Troviamo scritto che GLI APOSTOLI pregavano così assieme ai discepoli dopo l’ascensione del Signore. «ERANO», SI DICE, «TUTTI ASSIDUI E CONCORDI NELLA PREGHIERA INSIEME CON ALCUNE DONNE E CON MARIA, LA MADRE DI GESÙ, E CON I FRATELLI DI LUI» (At 1, 14).
  • ERANO ASSIDUI E CONCORDI NELLA PREGHIERA, manifestando, sia con l’assiduità della loro preghiera sia con la concordia, che Dio, non ammette nella divina ed eterna dimora SE NON COLORO CHE PREGANO IN FUSIONE DI CUORI. Quali e quante poi sono le rivelazioni della preghiera del Signore si trovano raccolte in una invocazione brevissima, ma carica di spirituale potenza. Non c’è nulla che non si trovi racchiuso In questa nostra PREGHIERA di lode e di domanda. essa forma un vero compendio di DOTTRINA CELESTE.
  • L’UOMO NUOVO, RIFATTO DAL SUO DIO PER MEZZO DELLA SUA GRAZIA, in primo luogo dice «PADRE», perché ha già incominciato ad ESSERGLI FIGLIO. «Venne tra la sua gente», è scritto, «ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare FIGLI DI DIO, A QUELLI CHE CREDONO NEL SUO NOME» (Gv 1, 11-12).  Chi, dunque, ha creduto nel suo nome ed è diventato figlio di Dio, deve cominciare di qui, dal rendere grazie e professarsi figlio di Dio allorché indica che DIO GLI È PADRE NEI CIELI.

CARI AMICI, siamo sinceri…ma ci rendiamo conto di come S.  CIPRIANO meditava le PAROLE DEL PADRE NOSTRO?! E NOI COME LO DICIAMO… con quanta consapevolezza e coerenza di vita? PREGHIAMO SOLO PER NOI O ANCHE PER…TUTTI?      A domani…seconda ”puntata”————————————————————————————————————————-donalesiani@gmail.com

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