CARLO   ACUTIS         E LA SUA AUTOSTRADA VERSO IL CIELO                            … morto di leucemia a 15 anni…

  • UNA VITA BREVE,trascorsa fra la passione per le tecnologie e il forte desiderio di assistere coloro che più ne avevano bisogno. La storia di Carlo Acutis, adolescente milanese morto a soli 15 anni per una grave forma di leucemia, non è troppo diversa da quella di molti altri ragazzi della sua età. Scuola, libri, uscite con gli amici, ma anche qualcosa di speciale:  UNO STRAORDINARIO TALENTO PER L’INFORMATICA, per i segreti della rete normalmente accessibili per chi impiega anni di studio.
  • C’ERA QUALCOSA DI SPECIALE IN CARLO UN’AMICIZIA SALDA, FORTE CON GESÙ. Un legame speciale che lo accompagnava nelle sue giornate, intrise della gioia e l’allegria caratteristiche della sua età. Sentimenti che riversava anche nei suoi impegni civili, NEL VOLONTARIATO PRESSO I SENZATETTO della sua città, e, allo stesso tempo, nel rapporto con i suoi amici e nella sua sconfinata CREATIVITÀ TECNOLOGICA. Grazie al suo talento, riusciva a sviluppare programmi, montaggi video, giornali scolastici ottenendo risultati eccezionali per un ragazzo così giovane.
  • MA C’ERA ANCHE QUALCOS’ALTRO,DI BEN PIÙ IMPORTANTE.  ERA L’EUCARISTIA LA SUA TAPPA FONDAMENTALE,  momento in cui, poteva sentirsi vicino a Gesù. La comunione era per lui,  “UN’AUTOSTRADA VERSO IL CIELO”.  Carlo non ha sconfitto il suo male, ma nemmeno il male ha sconfitto lui. 
  • “C’È CHI STA PEGGIO DI ME”,ripeteva ai medici, che gli chiedevano se stesse soffrendo, forte del principio incrollabile, che aveva sempre accompagnato la sua vita: LA NOSTRA META DEVE ESSERE L’INFINITO. L’INFINITO È LA NOSTRA PATRIA. DA SEMPRE SIAMO ATTESI IN CIELO”.
  • ACUTIS È UNO DEI GIOVANI INDICATI DA PAPA FRANCESCO come modelli nella Christus vivit, insieme a tre italiani (Domenico Savio e Piergiorgio Frassati e Chiara Badano) e altre figure, europee ed extraeuropee. In virtù della sua buona frequentazione della Rete È STATO PROPOSTO COME PATRONO DI INTERNET.
  • GRAZIE AL SUO ESEMPIO E AL SUO CARISMA anche il domestico di casa Acutis, un induista di casta sacerdotale bramina, DECISE DI CHIEDERE IL BATTESIMO. In ospedale, posto di fronte alla morte, nella tenerezza dei suoi 15 anni, Carlo disse: «OFFRO TUTTE LE SOFFERENZE CHE DOVRÒ PATIRE AL SIGNORE, PER IL PAPA E PER LA CHIESA per non fare il purgatorio e andare dritto in paradiso».
  • SCRISSE UN GIORNO QUESTA FRASE: «TUTTI NASCIAMO COME DEGLI ORIGINALI, MA MOLTI MUOIONO COME FOTOCOPIE».
  • RISONANZE: questa ultima sua frase è UNA GRANDE LEZIONE per tutti noi… e un invito a realizzare il PROGETTO UNICO CHE DIO HA  SU CIASCUNO DI NOI… GRAZIE DI CUORE, CARLO!
  • ………………………………………donalesiani@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *