L’AUTISTA DI SCUOLABUS

CHE OGNI GIORNO PETTINA …

ORFANA DI MAMMA

  • NON SONO UNA STAR DI INSTAGRAM. Raccontiamo questo fatto di cronaca cittadina e poi ragioniamoci. Forse aveva ragione Guareschi quando diceva che era per lui entusiasmante andare a scovare notizie a portata di bicicletta, cose piccole come la casalinga che si sbuccia una mano pelando le patate.
  • FAI AGLI ALTRI CIÒ CHE VUOI SIA FATTO A TE Isabella è una bimba di 11 anni. Vive con il papà e i fratelli; ha perso la mamma due anni fa per una malattia: il papà si è fatto carico di tutta la gestione familiare, fino alla necessità di dover pettinare i bellissimi capelli rossi di sua figlia. Ne è uscito sconfitto… Quei testardi sono ricresciuti, folti e indisciplinati. Il meglio che lui riusciva a fare era una coda di cavallo. Isabella ha trovato un’alternativa: ha chiesto aiuto alla signora che guida il bus della scuola
  • ED ECCO CHE ENTRA IN SCENA TRACY  la cui abilità, non si limita alla guida di grossi mezzi. Saputa la storia della piccola, TRACY ha deciso di farle le trecce ogni mattina: si porta sul bus una borsa piena di ogni ben di Dio, dagli elastici alla lacca, pettini e spazzole. ARRIVATI AL CAPOLINEA, comincia IL SALONE DI BELLEZZA. Isabella può sfoggiare ogni giorno un look che la fa andare a testa alta. Pettinare non è eseguire un gesto, MA ACCAREZZARE UN’ANIMA.
  • QUALCHE ANNO FA LA SIGNORA TRACY ha avuto un tumore e la paura di morire l’aveva portata a chiedersi con tremore chi si sarebbe occupato dei suoi figli, se lei fosse mancata. Quella ferita aperta l’ha resa provvidenziale sulla strada di Isabella. Un’altra madre era morta, lasciando la propria figlia alle mani altrui.
  • L’ETICA DELLA RECIPROCITÀ SI FONDA SU DUE REGOLE, Una d’argento che dice : “NON FARE agli altri quel che non vuoi sia fatto a tee una d’oro che è la versione più preziosa: “FAI AGLI ALTRI ciò che vuoi sia fatto a te”.
    QUELLA DI ISABELLA E TRACY È UNA STORIA che ci riporta al progetto di UN PADRE che ha scelto di farci oggetto di un amore che conta tutti i capelli del nostro capo. Siamo fatti per essere amati da Uno che abbraccia anche i nostri dettagli.Amati fino all’ultimo capello.
  • DIO AMA IN MODO PUNTIGLIOSO E INUTILE: non gli sfugge nulla di noi. Vogliamo che ci sia qualcuno che sta davvero a guardare il capello. E noti il più piccolo squarcio di dolore nascosto dentro l’anima. COSÌ PUÒ SOLO DIO.
  • ANCHE L’UOMO È CHIAMATO A “pettinare le bambole” La cura non è fatta solo del necessario ma anche dell’inutile Perché il punto non è solo togliere i pidocchi ma amare quei capelli, cioè la persona nella sua interezza.
  • QUELLA PICCOLA MONELLA che ho appena visto trotterellare davanti a casa mia, non dovrà essere rasata in qualche modo; i suoi capelli non dovranno essere tagliati corti come quelli di un carcerato; no, tutti i regni della terra dovranno essere modellati per adattarsi a lei. lei è la sacra immagine dell’uomo; attorno a lei la fabbrica sociale vacillerà… le colonne della società tremeranno ma… non uno dei suoi capelli sarà toccato.
  • RISONANZE: queste considerazioni mi fanno bene e male: bene per tanta sapienza e l’angelico sorriso di questa bambina. Mi fa male però il pensiero che immediato corre ai bambini che ogni giorno per causa della guerra muoiono… sotto le bombe. E a voi amici, che effetto fa? ————————————————donalesiani@gmail.com

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