• DON PATRICIELLO 

E… LA SCORTA !         

  • MI VENIVA DA RIDERE. ENTRATO IN SEMINARIO dopo aver lavorato per un decennio in ospedale, ti ritrovi a dover chiedere il permesso ai superiori anche per andare in libreria.  Mi veniva da ridere,  ma non mi pesava. Al contrario, mi sentivo libero, c’era chi pregava per me, chi si preoccupava della mia formazione. Io semplicemente dovevo studiare, imparare a riposare.
  • L’ORDINAZIONE. L’APOSTOLATO. I PRIMI SUCCESSI, LE PRIME DELUSIONI. La realtà più complessa e dura di quanto si possa credere. PARROCO in una zona povera, difficile, ma proprio per questo interessante. Una sfida continua.

  • APOSTOLO TRA GENTE CHE HA FAME; DI DIO, DI GIUSTIZIA, di aria da respirare, o semplicemente di PANE  da mangiare. Impari in loco. Delle lezioni di EBRAICO ricordi poco, eppure l’esame andò benissimo. Pian piano t’ immergi nella vita delle persone.

  • IMPARI A GIOIRE CON LORO, A SOFFRIRE CON LORO. I bambini, in particolare, ti fanno soffrire. Li vedi, sperduti, sempre un passo indietro, partono già sconfitti. Ti viene la rabbia, ti chiedi: « MA PERCHÉ?» A volte  ti affidi a Dio e lasci fare a lui, altre volte vai a gettarti ai piedi di qualche potente, ti umili, per chiedere la CARITA’ DI UN POSTO DI LAVORO, di una promozione a scuola non del tutto meritata. Una voce ti martella in testa: DEVI SALVARLI, a tutti i costi DEVI SALVARLI. Con alcuni ci riesci, con altri meno, con altri ancora sperimenti il fallimento.

  • Ma senti di AMARLI TUTTI. VARCHI LE PORTE DEL CARCERE. Li vedi, li abbracci, ti abbracciano,   VORRESTI PRENDERLI A SBERLE, ma ti accorgi che I TUOI OCCHI stanno per straripare e il labbro trema. IL PRETE. Chi avrebbe potuto dirmi che cosa vuol dire ESSERE PRETE?  Gli anni passano. Ti consumano. Ti affibbiano etichette. Tutte false. “ Prete anti-camorra,  prete della terra dei fuochi”. MACCHÉ!…

  • UN PRETE è veramente prete SE È UN… POVERO PRETE.  Come un “Uomo”. Il più bel complimento che puoi fare a un uomo è chiamarlo UOMO. Nell’essere UOMO c’è la tua  GRANDEZZA. Nell’essere PRETE la tua vocazione. Il resto è superfluo

  • LA LEGGE DELL’INCARNAZIONE PRETENDE CHE TU TI FACCIA TUTTO A TUTTI. Sei apostolo tra gli ammalati? Mettiti nei loro panni. IN CARCERE sei a contatto con persone che molti condannerebbero alla pena di morte? Tu non farti influenzare, considerali FRATELLI, POVERI, DISGRAZIATI. GUARDALI COME LI GUARDA GESÙ.  E ripeti a te stesso: « ANCHE PER LORO, DIO È MORTO». Te li ritrovi in parrocchia, questi tizi, che dettano leggi, fanno i gradassi, uccidono? METTITI DALLA PARTE DEI PIU’ FRAGILI. Lotta con loro. Stimola e aiuta le istituzioni, senza dimenticare che anche i potenti sono uomini con i loro difetti,  le loro paure.   

  • CERCHERANNO DI INTIMIDIRTI: prete, perché vuoi metterti nei guai? Perché non celebri la messa e te ne torni a casa?» Non ci riescono? Passano alle maniere forti, fanno brillare una bomba al cancello della chiesa.  Le autorità  si preoccupano. Ecco, il momento temuto, arriva.   FINISCI SOTTO SCORTA.

  • I FEDELI PREOCCUPATI, PREGANO. Per te una vera mazzata in testa. Segue una giornata di angoscia. Poi? Poi basta. È un lusso che non ti puoi permettere. Si ricomincia. Come quel primo giorno in seminario. Ricordi? Ti viene da ridere anche se stavolta un pò ti pesa. Sai però che è giusto così. Allora, riconoscente,  pieghi il capo e ripeti: ECCOMI, AVVENGA IN ME SECONDO LA TUA PAROLA”.

  • RISONANZE: Cari amici, mi pare di sentirvi esclamare:   ce ne  fossero di preti cosi’. Avete ragione…NE ABBIAMO ESTREMO BISOGNO… Cosa possiamo fare ognuno di noi  in questo delicato compito di discernimento e formazione di giovani candidati al Sacerdozio? Ditemi qualcosa … perché qui al “TEOLOGICO DON ORIONE” DI ROMA  ce ne sono 27  provenienti  da varie parti del mondo che…aspettano !  COSA DIRESTE LORO? …………………………………………………………………. donalesiani@gmail.com

One comment

  1. PRETI CHE ILLUMINANO (s. Teresa di Calcutta)

    Voi dovete essere la radiosità di Gesù stesso.
    Il vostro sguardo deve essere il Suo,
    le vostre parole le Sue.
    La gente non cerca i vostri talenti, ma Dio in voi.
    Conducetela a Dio, mai verso voi stessi.
    Se non la conducete a Dio significa che cercate voi stessi e la gente vi amerà soltanto per voi, non perché le ricorderete Gesù.
    Il vostro desiderio deve essere di “offrire soltanto Gesù” nel vostro ministero, piuttosto che voi stessi.
    Ricordate che soltanto la vostra comunione con Gesù porta alla comunicazione di Gesù.
    Come Gesù era strettamente unito al Padre tanto da essere il suo splendore e la sua immagine,
    cosi, con la vostra unione con Gesù, voi diventate la sua radiosità,
    una trasparenza di Cristo, affinché quelli che vi hanno visto in certo qual modo avranno visto lui.

    Per poter essere veramente sacerdoti secondo il Cuore di Gesù
    avete bisogno di PREGARE MOLTO e di TANTA PENITENZA.
    Un sacerdote ha bisogno di unire il proprio sacrificio al sacrificio di Cristo
    se vuole veramente ESSERE UNA COSA SOLA CON LUI sull’ALTARE.

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