• ” PAPA FRANCESCO:   

“SABATO E DOMENICA prossima mi  recherò in viaggio apostolico a MALTA…   Per andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo”

  • CARI AMICI, QUESTO VIAGGIO DEL PAPA mi ha suggerito di rileggermi qualcosa degli ultimi DUE CAPITOLI DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI…E ho pensato di farlo con voi.. SPERO POSSA ESSERCI DI AIUTO...anche qualche nota introduttiva:
  • CHI SCRIVE ? E’ sempre Luca che dopo il Vangelo scrive gli Atti degli apostoli… E’ interessante notare che durante questo viaggio LUCA È PRESENTE SULLA NAVE…  e prende appunti di viaggio...Notate che si esprime usando la PRIMA PERSONA PLURALE E CHE HA CONTATO perfino quante persone erano sulla nave…
  • ” Quando decisero di FARCI partire per l’ItaliaSALIMMO A BORDO di una nave della città di Adramitto, che stava per partire e si partì…
  • LA TEMPESTA E IL NAUFRAGIO …. Ma subito si scatenò sull’isola un vento impetuoso, detto Euroaquilone La nave fu travolta dalla bufera: era impossibile resistere al vento, e perciò CI LASCIAVAMO PORTARE ALLA DERIVA. Mentre PASSAVAMO sotto un isolotto chiamato Càudas,  a fatica RIUSCIMMO a prendere la scialuppa di salvataggio.

  •  LA TEMPESTA CONTINUAVA a sbatterci qua e là con violenza: perciò, il giorno dopo, si cominciò a gettare in mare il carico. Per parecchi giorni non si riuscì a vedere né il sole né le stelle, e la tempesta continuava sempre più forte. Ogni speranza di SALVARCI era ormai perduta per noi.   Da molto tempo nessuno più mangiava. Allora Paolo si alzò in mezzo ai passeggeri e disse: «Amici,  vi raccomando di avere coraggio. Soltanto la nave andrà perduta: ma NESSUNO DI NOI MORIRA’.  PERCIO’ fatevi coraggio, amici!    Da due settimane NOI ci trovavamo alla deriva nel mare Mediterraneo quand’ecco, verso mezzanotte, i marinai ebbero l’impressione di trovarsi vicino a terra.   Gettarono lo scandaglio e misurarono circa 40 metri di profondità. Un po’ più avanti provarono di nuovo e misurarono circa 30 metri di profondità.  

  • NELL’ATTESA  che spuntasse il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo. Diceva: «Da due settimane vivete sotto questo incubo SENZA MANGIARE. Per questo VI PREGO DI MANGIARE: dovete farlo, se volete mettervi in salvo. Nessuno di voi perderà neppure un capello».

  • SULLA NAVE VI ERANO IN TUTTO 276 PERSONE.  Quando tutti ebbero mangiato, gettarono in mare il frumento per alleggerire la nave.  Spuntò il giorno, ma i marinai non riconobbero la terra alla quale ci eravamo avvicinati. …Ma andarono a sbattere contro un banco di sabbia, e la nave si incagliò.  L’ufficiale comandò a quelli capaci di nuotare di gettarsi per primi in acqua per raggiungere la terra.   Gli altri fecero lo stesso, aiutandosi con tavole di legno e rottami della nave. In questa maniera tutti arrivarono a terra sani e salvi.

  • CAPITOLO 28 PAOLO NELL’ISOLA DI MALTA 1 Dopo essere scampati al pericolo, VENIMMO A SAPERE che quell’isola SI CHIAMAVA MALTA.  I SUOI ABITANTI CI TRATTARONO CON GENTILEZZA: siccome si era messo a piovere e faceva freddo, essi ci RADUNARONO TUTTI INTORNO A UN GRAN FUOCO che avevano acceso.  Anche Paolo raccolse un fascio di rami per gettarlo nel fuoco; ma ecco che UNA VIPERA, A CAUSA DEL CALORE, SALTÒ FUORI E SI ATTACCÒ ALLA SUA MANO. Ma Paolo, con un colpo, gettò la vipera nel fuoco e non ne ebbe alcun male.  I MALTESI  CI TRATTAVANO CON GRANDI ONORI, e al momento della nostra partenza ci diedero tutto quello che ERA NECESSARIO PER IL VIAGGIO.

  • ORA POSSIAMO CAPIRE MEGLIO  le parole di Papa Francesco: “In quella terra sarà un pellegrinaggio SULLE ORME DELL’APOSTOLO PAOLO, CHE LÌ FU ACCOLTO CON GRANDE UMANITÀ dopo aver fatto naufragio in mare diretto a Roma”.  

  • Fraternamente dv

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