«HO PRESO 100 ALLA MATURITÀ, MA…                                                         NON HO LA CITTADINANZA»                             Paolo Ferrario sabato 2 luglio 2022

  • AYESHA AMIN  È ARRIVATA IN ITALIA a 10 anni e, pochi giorni fa, si è diplomata al liceo scientifico “Malpighi” di Bologna. «L’italiano è la mia lingua del cuore», dice Ayesha Amin,  con i compagni di classe…
  • QUANDO È ARRIVATA DAL PAKISTAN,  9 anni fa, non capiva una parola d’italiano.  Oggi cita DANTE a memoria. Questa settimana si è diplomata con 100/100 al liceo scientifico  Malpighi” di Bologna. Per capire di cosa parliamo quando parliamo di IUS SCHOLAE, sarebbe utile ascoltare storie come questa di Ayesha Amin, 19 anni, che in Italia ha fatto la quinta elementare, le medie e le superiori, ma la cittadinanza non ce l’ha ancora. Un’assenza che pesa su questa giovane donna, che non immagina  il proprio futuro lontano dal nostro Paese.

  • «HO SCOPERTO LA MIA IDENTITÀ COME PERSONA  e le esperienze che hanno segnato la mia vita hanno avuto luogo in Italia. RIESCO A RACCONTARE SOLO IN ITALIANO LE ESPERIENZE CHE HO PIÙ A CUORE, mentre sento una grande incapacità di raccontare di me nella mia lingua madre,  sento di non avere il vocabolario adatto».

  • DI FAMIGLIA POVERA, AYESHA ARRIVA IN ITALIA a 10 anni, con la madre e 2 fratelli, per ricongiungersi al padre che gestiva un ristorante a Bologna. La malattia e la morte dell’uomo, lasciano la famiglia senza una fonte di reddito e con il rischio concreto di essere rimpatriata.

  • «ERAVAMO TALMENTE POVERI che vivevamo da alcuni parenti in case diverse, dove c’era posto», ricorda la giovane. La svolta nella sua vita accade ALL’OPEN DAY del Malpighi. «Ho visto questa scuola bellissima e mi sono informata per iscrivermi». La Rettrice Elena Ugolini, è riuscita a procurare : una borsa di studio  per la  retta e i libri... donazione che la ragazza ha ripagato alla grande

  • LA GIOVANE AYESHA SI È MESSA IN TESTA fin dai primi tempi in Italia: «Se volevo stare qua, se volevo studiare, DOVEVO IMPARARE L’ITALIANO». «A scuola ho trovato dei maestri veri che mi hanno fatto appassionare allo studio. In quegli anni ho letto di tutto, da DANTE A PRIMO LEVI e ho imparato AD AMARE LA LINGUA ITALIANA, CHE ORMAI SENTO MIA: è una parte essenziale della mia vita». Ma conoscere i nostri grandi autori non le è bastato per vedersi riconoscere quella cittadinanza che la farebbe sentire italiana a tutti gli effetti, come lei del resto già si sente ed è percepita dai suoi amici. Con i quali, però, non ha potuto condividere  il viaggio di istruzione in Germania. Al momento di partire, ha scoperto che sulla sua carta d’identità c’è scritto «NON VALIDA PER L’ESPATRIO».  È stato un colpo al cuore. Un tradimento da parte del Paese in cui vive e  si è integrata, risultando tra i migliori studenti della propria scuola. Ma, evidentemente, nemmeno un 100 alla Maturità è sufficiente per ottenere una cittadinanza che Ayesha e tanti come lei, aspettano ormai da troppo tempo.

  • RISONANZE: mi rendo conto della complessità  del tema. Ma (forse perché da giovane prete ho dovuto girare  34 paesi e mi sono sentito sempre ben accolto…) mi viene spontaneo dirmi e dirvi: CE NE FOSSERO DI RAGAZZE COSI! Che ve ne pare, amici?———————————————————donalesiani@gmail.com

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