VEDERE, O NO

Marina Corradi  – Giovedì 30 giugno 2022

  • UNA GIOVANE COPPIA SULL’ASCENSORE  di una maternità milanese. Sorridono, parlano eccitati guardando qualcosa sullo smartphone. «Ha già la bocca! E che naso!», dice lei, e ride.   E chiama la madre,

  • «CIAO MAMMA, SÌ, DIECI SETTIMANE, STA BENISSIMO, si vedono le manine, i piedi…». Della madre non sento la risposta, ma già deve parlare di corredini,    «SÌ, CERTO MAMMA, ANDIAMO INSIEME», risponde la ragazza. I due escono abbracciati, ancora riguardando il video. IL PIÙ EMOZIONANTE DEI VIDEO: tuo figlio appena spuntato da quel buio, che lo avvolge come una notte.  E sì, ha il naso, la bocca, le mani.

  • È UNA COSA STRAORDINARIA. È LUNGO POCHI MILLIMETRI. Ma sarà…UN UOMO, sarà…UNA DONNA. Quando vedo questa naturale gioia davanti a un’ecografia, un pensiero però mi sbalordisce:                quella stessa creatura,  se non fosse desiderata da sua madre, NON SAREBBE NIENTE, sarebbe qualcuno ELIMINABILE, anzi qualcuno che per qualcun altro è un “DIRITTO” ELIMINARE.    e guai a obiettare, a provare a discuterne: pare un sacrilegio.

  • FATICO A CAPIRE QUESTO SGUARDO STRABICO.       Se lo si vuole, è UN BAMBINO, sennó, non è  NIENTE…   CERTO, QUEL FIGLIO VIVE NEL CORPO DI UNA DONNA. MA LA TUA LIBERTÀ PUÒ CANCELLARE UNA VITA,  sia pure dipendente da te?

  • ED È UN DOGMA, QUESTO DIRITTO, E PERCHÉ?      Se quel video fosse mostrato a ragazzine delle medie, senza parole. UN BAMBINO? UN NIENTE? A 13 anni forse si vede ancora la realtà.  Poi, l’ideologia ti rieduca…

  • RISONANZE:  Se lo si vuole, è UN BAMBINO, sennó,  è…NIENTE.  MA LA TUA LIBERTÀ PUÒ CANCELLARE UNA VITA,  sia pure dipendente da te? FERMIAMOCI, amici.  E pensiamoci …  Che RISPONDIAMO  A  QUESTA  CRUCIALE DOMANDA… ? ………………………donalesiani@gmail.com

One comment

  1. Siamo ignoranti per quanto riguarda la preziosità della vita. La banalizziamo, la usiamo e la tardiamo. La libertà sessuale è un diritto, le sue conseguenze un intralcio. Abbiamo staccato l’atto sessuale dal suo essere principalmente un atto creativo. Perché è questo che intende Dio nel farci maschi e femmine, un progetto di donazione che reca la vita. Non è il piacere il valore, ma concepire vita, abbiamo capovolto il valore e ne deriva che l’importante è il piacere e il concepire un accidente che può essere o accolto o, rifiutato. In un bambino c’è un progetto di Dio, ma in una società in cui Dio è relegato a faccende da bigotti, questo progetto è un mio problema, cioè dell’uomo e della donna. La cultura negazionista ti dice che sei tu che decidi, perché il corpo in cui questo progetto di Dio si svilupperà, è tuo, perciò anche quel progetto è tuo non di Dio. Ne puoi fare quello che vuoi? Certo, è un tuo diritto, perché il corpo è tuo e il tuo corpo è per godere, come e quando vuoi, con chi vuoi. Siamo sull’orlo di un crinale scivoloso, penso che se non salviamo l’uomo non ha senso salvare il mondo, il mondo può vivere senza l’uomo, ma l’uomo senza Dio si perde. La questione dell’aborto è così legata al nostro negare Dio dalla vita che rischiamo davvero di distruggerci pur di fare ciò che vogliamo.

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