27 GENNAIO 2023    GIORNATA DELLA MEMORIA                                                  Cari amici   riprendiamo i pensieri interrotti ieri… ecco qualche appunto della SECONDA PARTE

  1. SI DEVE ANCHE AVERE LA FORZA DI SOFFRIRE DA SOLI e di non pesare sugli altro con le proprie paure e con i propri fardelli. Lo dobbiamo ancora imparare e ci si dovrebbe reciprocamente educare a ciò, con la dolcezza e altrimenti con la severità.

  2. MIO DIO SO CHE SEGUIRÀ UN PERIODO DIVERSO, un periodo di umanesimo. L’unico modo che abbiamo di preparare questi tempi nuovi e di prepararli fin d’ora in noi stessi. Vorrei tanto vivere per aiutare a preparare questi tempi nuovi: La miseria che c’è qui è veramente terribile, eppure alla sera tardi quando il giorno si è inabissato dentro di noi, mi capita spesso di CAMMINARE DI BUON PASSO LUNGO IL FILO SPINATO e allora dal mio cuore s’innalza sempre una voce: LA VITA È UNA COSA SPLENDIDA E GRANDE, più tardi dovremo costruire in mondo nuovo.

  3. A OGNI NUOVO CRIMINE DOVREMO OPPORRE UN NUOVO PEZZETTINO DI AMORE E DI BONTÀ che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere. E se sopravviveremo intatti a questo tempo, corpo e anima ma soprattutto anima, senza amarezza, senza odio, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita. CREDO IN DIO E NEGLI UOMINI E OSO DIRLO SENZA FALSO PUDORE. La vita è difficile ma non è grave: Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata TROVATA DA OGNUNO IN SE STESSO; SE OGNI UOMO SI SARÀ LIBERATO DALL’ODIO CONTRO IL PROSSIMO, di qualunque razza o popolo; se avrà superato quest’odio .E’ l’unica soluzione possibile. E’ QUEL PEZZETTINO D’ETERNITÀ CHE CI PORTIAMO DENTRO. SONO UNA PERSONA FELICE E LODO QUESTA VITA, NELL’ANNO DEL SIGNORE 1942, L’ENNESIMO ANNO DI GUERRA.

  4. LE MIE BATTAGLIE LE COMBATTO CONTRO DI ME, contro i miei propri demoni: Non ho paura, non so, mi sento così tranquilla. Mi sembra che si esageri nel temere per il nostro corpo. LO SPIRITO VIENE DIMENTICATO. Viviamo in un modo sbagliato, senza dignità. IO NON ODIO NESSUNO, NON SONO AMAREGGIATA: 

  5. BENE, IO ACCETTO questa nuova certezza: VOGLIONO IL NOSTRO TOTALE ANNIENTAMENTO. Ora lo so: Continuo a lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vita ugualmente ricca di significato. LA VITA E LA MORTE, il dolore e la gioia e persecuzioni, le vesciche ai piedi e il gelsomino dietro la casa, le innumerevoli atrocità, tutto, tutto è in me come un unico, potente insieme e come tale lo accetto e comincio a capirlo sempre meglio. Un’altra cosa ancora dopo quella mattina: LA MIA CONSAPEVOLEZZA DI NON ESSERE CAPACE DI ODIARE GLI UOMINI malgrado il dolore e l’ingiustizia che ci sono al mondo, lo non combatto contro di te, MIO DIO TUTTA LA MIA VITA è un GRANDE COLLOQUIO CON TE. A volte vorrei incidere delle piccole massime e storie appassionate, ma mi ritrovo prontamente con una parola sola: DIO, E QUESTA PAROLA CONTIENE TUTTO e non ho più bisogno di dire quelle altre cose. 

  •  LUIGI ORIONE: BISOGNA ANDARE AL POPOLO, sacrificarsi e farsi ammazzare MA RIFARLO CRISTIANO. Non si facciano illusioni le autorità: con le baionette e la galera a nulla approderanno, anzi sarà peggio. Il moto rivoluzionario dei giorni scorsi (1-2 Maggio 1917)  deve servirci a fare un buon esame di coscienza.   Che abbiamo fatto noi per il popolo? Siamo noi IL SALE DELLA TERRA  e la luce del mondo? Sentiamo, fratelli, la grave responsabilità  che ci sta sulla testa. Con la mitragliatrice all’imbocco delle strade si trattiene un popolo per qualche ora, ma non si ricostruisce la società. Domani verrà un’ondata, e con le anime  spazzerà via anche i nostri altari. E NOI DORMIAMO?”

 RISONANZE PERSONALI... davvero tante… quali in particolare?

dv  3338890862 Sito  www.donvincenzoalesiani.it  …………………………………………………………………………………………………….

One comment

  1. BENEDETTO XVI – Udienza generale 13 febbraio 2013

    Penso alla figura di ETTY HILLESUM,
    una giovane olandese di origine ebraica che morirà ad Auschwitz.
    Inizialmente lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e scrive:
    “Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c’è in quel pozzo.
    Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto.
    Bisogna di nuovo che lo dissotterri” (Diario, 97).

    Nella sua vita dispersa e inquieta,
    ritrova Dio proprio in mezzo alla grande tragedia del Novecento, la Shoah.
    Questa giovane fragile e insoddisfatta,
    TRASFIGURATA DALLA FEDE, SI TRASFORMA IN UNA DONNA PIENA DI AMORE E DI PACE INTERIORE,
    CAPACE DI AFFERMARE: “VIVO COSTANTEMENTE IN INTIMITA’ CON DIO”.

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