27 GENNAIO 2023    GIORNATA DELLA MEMORIA                                                  Cari amici   Ad AUSCHWITZ sono stato diverse volte ma, lo confesso,  dopo la prima, non volevo più tornarci. Tutto il mio essere,  sembrava ribellarsi a  varcare di nuovo quei cancelli. Per non rivedere quelle “montagne” di valige di cartone e scarpette di bambini. Per non avere più incubi notturni sognando quel FILO SPINATO e la scritta ironica e  intollerabile all’ingresso: “ARBEIT MACHT FREI” (Il lavoro vi fa liberi!). E il  macabro FORNO CREMATORIO

  • MA OGGI È IL GIORNO DELLA MEMORIA. E’ doveroso ricordare. Per non correre il rischio di dovere rivivere avvenimenti rimossi o colpevolmente ignorati. Voglio passare questa giornata ripensando a splendidi FIORI SBOCCIATI SULMARCIUME DI AUSCHWITZ. Mi fanno compagnia la meditazione di GIOVANNI PAOLO II e i pensieri di cielo di ETTY HILLESUM

  • GIOVANNI PAOLO II: PERCHÉ SI GIUNSE A TANTO? Auschwitz, resta il simbolo drammaticamente eloquente delle conseguenze del totalitarismo: Il pellegrinaggio a quei luoghi in questo 50.mo anniversario, è doveroso. MI INGINOCCHIO… SU QUESTO GOLGOTA DEL MONDO CONTEMPORANEOPerchè si giunse ad un simile grado di annientamento dell’uomo e dei popoli? Perchè non si sono tratte dalla sua amara lezione le dovute conseguenze per l’insieme del continente Europeo?

  • LA GUERRA: “SUICIDIO DELL’UMANITÀ” Ricordare il passato è impegnarsi per il futuro. Ricordare Hiroshima è impegnarsi per la pace… a 50anni da quel tragico conflitto, esso appare con sempre maggiore chiarezza come UN SUICIDIO DELL’UMANITÀ”. Esso, a ben vedere, è una SCONFITTA per i vinti come per i vincitori”

  • E T T Y   HILLESUM:  UN FIORE CRESCIUTO SUL MARCIUME DI AUSCHWITZ    Pagine dal Diario 1941-1943
  • IO NON CHIAMO IN CAUSA LA TUA RESPONSABILITÀEsistono persone che si preoccupano di mettere in salvo aspirapolveri, forchette e cucchiai d’argento, invece di SALVARE TE, MIO DIO.  Mio Dio è un periodo troppo duro per persone fragili come me. Le minacce e il terrore crescono di giorno in giorno. M’innalzo intorno la preghiera come un muro oscuro che offre riparo, mi ritiro nella preghiera come nella cella di un convento. Dappertutto c’erano cartelli che ci vietavano strade per la campagna: Ma sopra quell’unico pezzo di strada che ci rimane C’È PUR SEMPRE IL CIELO. Non possono farci nulla. Possono renderci la vita un po’ spiacevole, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori: Dobbiamo pregare di tutto cuore che succeda qualcosa di buono. SE IL NOSTRO ODIO ci fa degenerare IN BESTIE come lo sono loro, non servirà a nulla.  L’unica cosa che possiamo salvare in questi tempi è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. IO non chiamo in causa la tua responsabilità… TU non puoi aiutarci, tocca a noi aiutare TE, difendere fino alla fine LA TUA CASA IN NOI.
  • MI HAI RESA COSÌ RICCA, MIO DIO, lasciami anche dispensare agli altri a piene mani. La mia vita  è diventata un colloquio ininterrotto con te, Mio Dio, un unico grande colloquio. A volte, quando me ne sto in un angolino del campo, i miei piedi piantati sulla tua terra, i miei occhi rivolti al cielo, le lacrime mi scorrono sulla faccia, lacrime che sgorgano da una profonda emozione e riconoscenza. Anche di sera, quando sono coricata nel mio letto …lacrime di riconoscenza mi scorrono sulla faccia e questa è la mia preghiera… a volte vorrei incidere piccole massime ma mi ritrovo prontamente con una parola sola: DIO Questa parola contiene tutto e non ho più bisogno di dire altro.

  1. IERI, PER UN MOMENTO, ho pensato che non avrei potuto continuare a vivere. Avevo la sensazione di “SFASCIARMI sotto un peso enorme, ma anche questa volta ho combattuto una battaglia che poi all’improvviso mi ha permesso di andare avanti con maggiore forza.  Ho provato a guardare in faccia il “DOLORE DELL’UMANITA'”.

    PER OGGI BASTA…CONTINUIAMO DOMANI—

     RISONANZE PERSONALI... davvero tante… quali in particolare?

    dv 3338890862 Sito  www.donvincenzoalesiani.it  …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

  2.  MIO DIO, PRENDIMI PER MANO, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza. Non mi sottrarrò a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vita, cercherò di accettare tutto e nel modo migliore. Ma concedimi un breve momento di pace. Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò se mi toccherà stare al freddo purché tu mi tenga per mano. Andrò dappertutto allora, e cercherò di non aver paura. A volte credo di desiderare l’isolamento di un chiostro. Ma dovrò realizzarmi tra gli uomini.

  3.  IL MARCIUME CHE C’È NEGLI ALTRI C’È ANCHE IN NOI, continuavo a predicare; non vedo nessun’altra soluzione, che quella di raccoglierci in noi stessi e di strappare via il nostro marciume. Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto LA NOSTRA PARTE DENTRO DI NOI.

PER OGGI BASTA…CONTINUIAMO DOMANI—

 RISONANZE PERSONALI... davvero tante… quali in particolare?

dv 3338890862 Sito  www.donvincenzoalesiani.it  …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2 comments

  1. ELISA SPRINGER

    Io, Elisa Springer, ho visto Dio.
    HO VISTO DIO, percosso e flagellato, sommerso dal fango, inginocchiato a scavare dei solchi profondi sulla terra, con le mani rivolte verso il cielo, che sorreggevano i pesanti mattoni dell’indifferenza.

    HO VISTO DIO dare all’uomo forza, per la sua disperazione, coraggio alle sue paure, pietà alle sue miserie, dignità al suo dolore.
    Poi…
    LO AVEVO SMARRITO, avvolto dal buio dell’odio e dell’indifferenza, dalla morte del mondo, dalla solitudine dell’uomo e dagli incubi della notte che scendeva su Auschwitz.

    LO AVEVO SMARRITO… insieme al mio nome, diventato numero sulla carne bruciata, inciso nel cuore con l’inchiostro del male, e scolpito nella mente, dal peso delle mie lacrime…

    LO AVEVO SMARRITO… nella mia disperazione che cercava un pezzo di pane, coperta dagli insulti, le umiliazioni, gli sputi, resa invisibile dall’indifferenza, mentre mi aggiravo fra schiene ricurve e vite di morti senza memoria.

    HO RITROVATO DIO… mentre spingeva le mie paure al di là dei confini del male e MI RESTITUIVA ALLA VITA, con una NUOVA SPERANZA:
    IO ERO VIVA IN QUEL MONDO DI MORTI…
    Dio ERA LI’, che RACCOGLIEVA LE MIE MISERIE
    e SOLLEVEVA IL VELO DELLA MIA OSCURITA’.
    Era lì, immenso e “sconfitto”, DAVANTI ALLE MIE LACRIME.

  2. ELIE WIESEL (fu rinchiuso ad Auschwitz all’età di 15 anni.)

    Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo,
    che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.

    Mai dimenticherò quel fumo.

    Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi
    trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.

    Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia fede.

    Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.

    Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima,
    e i miei sogni, che presero il volto del deserto.

    Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
    MAI.

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