JOSEFINA E I GIOVANI DISABILI…   La trentaduenne, nata e cresciuta in Mozambico,   È LA VOLONTARIA INTERNAZIONALE 2022”:                      E’  IMPEGNATA IN UN PROGETTO  a 140 km da Tunisi

  • UNA MUSICA MAGREBINA avvolgente, una danza con gesti provati tante volte. I ballerini sorridono perché ce l’hanno fatta finalmente a stare al tempo. Sono bambini e adolescenti sordi e disabili fisici, usano apparecchi acustici e seguono il ritmo che gli è entrato dentro.

  • LA DANZA in un salone per persone disabili è un esercizio di liberazione. Dimostra che si può imparare a esprimersi con metodi alternativi, come la danza e la recitazione teatrale, avendo accanto una educatrice e un attore

  • SIAMO NELLA TUNISIA profonda a Kairouan, ballano i disabili psichici. Ospitano l’ultimo anno del progetto    “JE REPARS DE TOI -RICOMINCIO DA TE, L’obiettivo     è stimolare un processo di crescita  per le persone disabili

  • DAL  2011 LA TUNISIA ha mostrato consapevolezza nei confronti dei diritti delle persone con disabilità,  garantendo loro SULLA CARTA  L’INCLUSIONE SOCIO-ECONOMICA.    Una lotta quotidiana e JOSEFINA sa cosa significa lottare per affermarsi. Nata e cresciuta in una periferia povera in Mozambico, è riuscita nonostante le avversità A LAUREARSI   in gestione delle risorse umane all’università Cattolica di Beira. Spesso, a causa di ignoranza – afferma JOSEFINA,  le persone rinunciano a lottare. HO DECISO DI IMPEGNARMI PER  QUESTO , portando il mio punto di vista». In Tunisia I DISABILI RESTANO SPESSO NASCOSTI IN CASA, NON VANNO A SCUOLA. Eppure molti allievi dei centri potrebbero frequentare con tutti gli altri i laboratori teatrali: servono ad abbattere le barriere. IL TEATRO E’ IL PEZZO FORTE».

  • Nel 2022 SI E’ SVOLTO IL PRIMO GEMELLAGGIO TRA ASSOCIAZIONI TUNISINE E ITALIANE che si occupano di disabilità con la messa in scena di UNO SPETTACOLO TEATRALE. «È qualcosa di straordinario e profondo. Ragazzi e ragazze che vivono nell’ombra DIVENTANO PROTAGONISTI  SUL PALCO dimostrando di saper fare qualcosa di bello alle famiglie e alla comunità. Ribaltano i ruoli e la cultura».

  • I CENTRI, CHE ACCOLGONO da 15 a 150 ragazzi hanno un’altra funzione in uno stato colpito da profonda crisi economica, politica e sociale. Chi li frequenta MANGIA UN PASTO GRATIS, viene chiesto un contributo mensile di 30 euro ai più abbienti.

  • KESRAEM SLIM, 57 anni e UNA FIGLIA, NUR 13 anni Da alcune settimane l’ha portata nel centro Utaim di Mornag, in una villa dove si tengono laboratori di psicomotricità «La luminosità e l’attività psicomotoria fanno una enorme differenza. Per anni ha frequentato un centro dove nessuno si occupava di lei, QUI HA FATTO SUBITO PROGRESSI. È FELICE».

  • UFFICIALMENTE NON CI SONO DISCRIMINAZIONI, conferma Slim, artigiano che non ha problemi economici. «Però sono preoccupato per il FUTURO DI MIA FIGLIA QUANDO NOI NON CI SAREMO PIÙ».«CURERÒ UN PROGETTO per l’inclusione lavorativa delle persone disabili. Un’altra via per continuare ad abbattere…BARRIERE 

  • RISONANZE: piccole cose dirà qualcunoCERTO ma a me fa tanto bene…Se ognuno di noi nel suo ambiente, facesse qualcosa per abbattere barriereil mondo cambierebbe…  che ne dite, amici? Che possiamo fare ?—————-———-————————-DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it

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