• HO PORTATO ALLA MADONNA…          I PROIETTILI CON CUI MI FERIRONO   Parla il vescovo in Sud Sudan vittima di un attentato nel 2021:   oggi posso dire che è stato UN MOMENTO DI GRAZIA.  Mi aspetto che la visita del Papa dia coraggio nel cercare la pace
  • CHRISTIAN CARLASSARE È UN VESCOVO IN CAMMINO. Non solo perché cerca di seguire il Vangelo, ma in senso letterale. HA PREPARATO L’ARRIVO DEL PAPA con un PELLEGRINAGGIO ECUMENICO a piedi. Un’iniziativa con 80 giovani, che hanno percorso 20 KM AL GIORNO, incontrando le comunità, PREGANDO, RIFLETTENDO su figure bibliche che hanno risposto alla chiamata di Dio. «È stata l’occasione per trasmettere il messaggio di speranza portato dal Papa. Che vogliamo continuare a diffondere anche quando se ne sarà andato»

  • MISSIONARIO COMBONIANO, 45 ANNI, Carlassare è dal 25 marzo 2022 vescovo di Rumbek, diocesi del Sud Sudan. Il suo nome rimanda alla NOTTE DEL 25 APRILE 2021, quando venne FERITO ALLE GAMBE in un agguato che lo costrinse a RIMANDARE DI UN ANNO LA CONSACRAZIONE EPISCOPALE. «Dalla visita del Papa ci aspettiamo che dia più coraggio per realizzare quanto previsto dall’accordo di pace

  • E LA GENTE COSA CHIEDE? Di essere davvero “visitata” dal Papa e dagli altri leader religiosi. Perché, la pace è possibile quando la popolazione scopre un nuovo modo, non violento, di risolvere i problemi, mettendo da parte le armi, la rabbia, l’insoddisfazione e la memoria negativa del passato.

  • E PER LA CHIESA COSA VI ASPETTATE? Un rinnovato dono dello Spirito verso una comunità cristiana sempre di più al servizio della giustizia e della pace. Una comunità che evangelizza e proclama una Parola che chiama a RICONCILIARSI con il proprio passato, CON LE PERSONE che siamo, nella società, nelle realtà locali, e, certamente, CON DIO.

  • COME LAVORARE PER SUPERARE LE TENSIONI?

Ci sono narrazioni violente di ingiustizie, di tensioni, di paure, di pregiudizi. Si tende ancora troppo a vedere nell’altro un nemico. Bisogna capire che esiste una storia comune di cui tutti fanno parte e che non c’è vita né futuro se i 64 gruppi locali non sono in grado di riconoscersi come cittadini con uno stesso compito e uno medesimo destino. I sud sudanesi hanno vissuto insieme per centinaia di anni, ci sono matrimoni misti. Di contro a racconti negativi di paure e di pregiudizi verso l’altro, BISOGNA PORTARE AVANTI STORIE DI SPERANZA, DI GIUSTIZIA, DI COMUNIONE, DI PERDONO TRA LE DIVERSE COMUNITÀ.

  • RISONANZE: QUESTE ULTIME RIGHE valgono solo perIL SUD SUDAN? ..O PER TUTTI NOI? Siamo disposti a impegnarci davvero in tal senso nel nostro ambiente?!?                           DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it——————————————

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