UN PARCO INTITOLATO              al piccolo Giuseppe                            Di Matteo                                                 Maurizio Patriciello giovedì 23 febbraio 2023

  • Noi vorremmo dare voce al piccolo sequestrato.  Un numero innanzitutto: 779. Tanti sono i giorni     e le notti che durò l’orribile e inenarrabile prigionia.    Per più di due anni, Giuseppe è stato solo…
  •  LA CATTURA DI MATTEO MESSINA DENARO, latitante per 30 anni, ci ha fatto tirare un respiro di sollievo e porre tantissime domande. In questo mese si è parlato tanto di lui. Non è mia intenzione soffermarmi sulla vita privata del mafioso Matteo Messina DenaroVorrei, invece, tentare di spostare, l’attenzione su una sola delle sue tante vittime innocenti, il piccolo Giuseppe Di Matteo.
  • LA STORIA DI QUESTO RAGAZZINO, sta a dimostrare la disumanità in cui precipitarono Matteo Messina Denaro e i suoi complici…Giuseppe Di Matteo fu rapito a Palermo il 23 novembre del 1993, per indurre suo padre, Santino, ex mafioso e collaboratore di giustizia, a fare marcia indietro. Santino tenne duro. Il prezzo che pagò fu atroce. Le dichiarazioni rese fanno venire la pelle d’oca

  • NOI VORREMMO DARE VOCE AL PICCOLO SEQUESTRATO. Un numero innanzitutto. Tanti sono i giorni e le notti che durò l’orribile prigionia. PER PIÙ DI DUE ANNI, GIUSEPPE È STATO SOLO. TERRIBILMENTE SOLO. DISUMANAMENTE SOLO.. Da allora – quando tempo è passato? – non ho più visto papà, la mamma, il nonno, la mia amica. Non ho più visto il sole, il mare, gli alberi, i fiori, il mio cane. Non sono più andato a scuola. Sono sempre stato solo.

  • A NATALE, A PASQUA, A CARNEVALE, A FERRAGOSTO. Un anno? Due? Tre? Non lo so. Non so niente io. La morte arrivò come una grazia. Quante volte l’ho invocata. Il resto è poca cosa. L’ACIDO? NEMMENO ME NE ACCORSI. ADESSO HO VOGLIA DI PARLARE. SE SEI DISPOSTO AD ASCOLTARE. Voglio raccontarti le mie paure, le mie angosce, le mie fobie. Le mie speranze, la mia preghiera, le mie visioni. Il desiderio di essere accarezzato, baciato, coccolato. Di dare un calcio a un pallone, di correre, nuotare. Di strigliare il mio cavallo. Mi chiamo Giuseppe Di Matteo.Nato il 19 gennaio 1981. Rapito il 23 novembre del 1993. E – ho saputo – strangolato l’11 gennaio del 1996. ALMENO IL MIO RICORDO  VORREI CHE RIMANESSE VIVO. NON PER ME. PER VOI STESSI. E PER I VOSTRI FIGLI.  PERCHÉ NESSUN BAMBINO AL MONDO ABBIA A PATIRE L’INFERNO CHE HO SOFFERTO IO».
  • DON FORTUNATO DI NOTO E IO ABBIAMO LANCIATO UN APPELLO A TUTTI I SINDACI D’ITALIA – iniziando dalla Sicilia – perché intitolassero una strada, una piazza, una scuola a Giuseppe Di Matteo. La città di Casal di Principe, tristemente nota per aver  dato il nome al “Clan dei casalesi” è stata tra le prime a rispondere. Un Parco Urbano – realizzato su un terreno confiscato alla camorra – porterà il NOME DEL PICCOLO MARTIRE DELLA DISUMANA FEROCIA MAFIOSA. Una notizia bellissima, cui, ne sono certo, faranno  seguito tante altre. Agli amministratori di Casal di Principe un grazie di cuore. Al piccolo Giuseppe Di Matteo, un bacio. da parte di tutti gli italiani amanti della giustizia, della pace, della vita.
  • CHE NE DITE, AMICI DI VICENDE  COSI BRUTTE… PERDONACI, SIGNORE ! DV

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