BABY GANG: GRUPPI “FLUIDI”         CHE NASCONO SUL WEB,    LA NUOVA FRONTIERA DEL DISAGIO           Giuseppe Matarazzo mercoledì 10 maggio 2023

  • Il CAPO DELLA SQUADRA MOBILE, CALI:   su Internet si formano bande violente. 
  • DON BURGIO: molti ragazzi sono  ANALFABETI EMOTIVI e hanno una sofferenza
  •  SI DICE E SI SCRIVE BABY GANG, in realtà si legge altro. C’è un universo dietro quell’etichetta che è sinonimo di insicurezza in città, di devianza giovanile. «Parlerei più in generale di disagio giovanile profondo, evidenza il capo della Squadra mobile di Milano, Marco Calì  Ma è di tantissimi gruppi fluidi i ragazzi che si incontrano nei social, e che manifestano COMPORTAMENTI ANTISOCIALI, condotte illecite. COME LE RAPINE compiute ai danni di vittime occasionali, senza avere la consapevolezza di quello che stanno facendo, senza RENDERSI CONTO che si sta compiendo un reato
  • UN FENOMENO CHE PREOCCUPA e che va oltre le baby gang. Il dirigente della Polizia al convegno “DISAGIO GIOVANILE E BABY GANG” promosso da Famiglia Cristiana. «Ci sono tante tipologie di baby gang, e si muovono nel disagio economico, di quartieri difficili, ma anche fra ragazzi di buona famiglia.

  • IL GIORNALISTA DI FAMIGLIA CRISTIANA autore di Baby Gang. Viaggio nella violenza giovanile italiana, trova in tutte le realtà studiate «senso di appartenenza, la necessità di mettere tutto nella pizza dei social». Ma anche «la fragilità di questi ragazzi incontrati nelle comunità», che dopo i primi atteggiamenti di «sfida verso gli adulti poi si scoprono DEBOLI, FRAGILI e CHIEDONO AIUTO»

  • IL PEDAGOGO DELLA CATTOLICA, Stefano Pasta. « E’ necessario cogliere le ragioni sociali del fenomeno.  Sulla scia di Danilo Dolci: SOGNANDO GLI ALTRI come ora non sono, CIASCUNO CRESCE SOLO SE SOGNATO”»    Su questa dimensione  si sofferma CLAUDIO BURGIO, CAPPELLANO DEL CARCERE MINORILE Beccaria di Milano che ogni giorno incontra sulla strada e dietro le mura del carcere questi giovani: «SONO RAGAZZI ANALFABETI A LIVELLO EMOTIVO, non sanno COSA E’ L’EMPATIA, non sentono il DOLORE DELL’ALTRO E NEANCHE IL LORO. Si portano dietro una sofferenza che pensano di RISOLVERE CON DROGHE, psicofarmaci e comportamenti antisociali, senza alcun riconoscimento dell’autorità. Cosa fare?

  • PARTIRE DAL DIALOGO, DALLA TESTIMONIANZA DI ADULTI CREDIBILI, DALLA FIDUCIA».

  • PURTROPPO ANCHE «IL CARCERE NON RIESCE, da anni, a essere un’opportunità di riscatto come dovrebbe. RESTA PIÙ PUNITIVO CHE RIEDUCATIVO. L’ideale è sempre scongiurare che si arrivi qui. Il lavoro va fatto prima. Va fatto nella SOCIETA’, a SCUOLA,  nelle FAMIGLIE E CHE SPESSO NON CI SONO».

  • DON BURGIO RIPORTA L’ESPERIENZA DI S. SIRO, accreditandosi fra i ragazzi grazie a un rapper  conosciuto al Beccaria. «Quando ho chiesto a questi ragazzi i loro desideri per stare bene lì dove sono, la prima risposta è stata: UN CAMPO DA CALCIO. Paradossalmente a SAN SIRO, IL TEMPIO DEL CALCIO, non c’è un campo ACCESSIBILE PER  LORO. E il campo diventa via ZAMAGNA, SULL’ASFALTO, quartier generale DEL DISAGIO». Lo sguardo sul disagio giovanile diventa uno sguardo su Milano e quello che deve essere. «MENTRE SI INVESTE IN PALAZZI GRANDIOSI – CRESCONO LE SACCHE DI POVERTA’.

  • ALLORA PERCHÉ NON INVESTIRE su SCUOLE, GIOVANI, ED EDUCAZIONE. Serve una rivoluzione culturale, il prendersi CURA DEI NOSTRI RAGAZZI». La sfida è educare i nostri ragazzi. CHE SONO IL NOSTRO FUTURO».

  • RISONANZE: questa domanda finale ce la poniamo anche tutti noi … PERCHÉ NON INVESTIRE su scuole, quartieri difficili, GIOVANI ED EDUCAZIONE? Che ne dite, amici?—DV 3338890862 SITO: donvincenzoalesiani.it—-————————————————————————————————

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