IL NAUFRAGIO IN GRECIA E…      QUEI BAMBINI DENTRO L’ABISSO             Marina Corradi venerdì 16 giugno 2023

  • CHE UN VECCHIO PESCHERECCIO con 750 anime a bordo stesse arrancando verso la Grecia, col mare agitato, lo si sapeva da martedì. Si sapeva che era salpato da Tobruk, diretto in Sicilia, e che il maltempo ne aveva deviato la rotta. Dalla nave avevano telefonato gli stessi passeggeri, la segnalazione era arrivata anche un aereo Frontex li aveva avvistati. Erano ormai in acque greche. Alle autorità greche era stato girato il messaggio. Competenza loro, il soccorso.

  • POI, NON SI CAPISCE esattamente. Per la Guardia Costiera greca il peschereccio non era in difficoltà, e da bordo l’intervento veniva rifiutato. Ma, nella sera di martedì, il motore si blocca, la nave è in balia del mare agitato … intanto di accertato CI SONO 78 MORTI e 104 SUPERSTITI, e quasi 600 “dispersi” . Ma i medici greci sentono parlare di bambini: dove sono i bambini, che fine hanno fatto i bambini.Perché,  i bambini, 50 o 100 li avevano messi, nella stiva, con le mamme, costretti all’immobilità: zavorra, a tenere in equilibrio quel naviglio disgraziato. E quei 50 o 100 sono morti con le mamme, senza potersi nemmeno muovere.

  • IN QUEL PUNTO IL MEDITERRANEO è profondo 5000 metri. Quei bambini, per sempre, in un abisso. Non riesci a non pensare agli interminabili istanti nel buio in una stiva, dove già da due giorni era finita l’acqua potabile. Avranno sentito, da là sotto, gli elicotteri, i motori delle motovedette: avranno sperato, “ecco, vengono a salvarci”. Ma gli elicotteri, i motori si allontanavano. Pochi secondi, poi silenzio dalla stiva, mentre lo scafo marcio Nemmeno un bambino, fra i 104 superstiti.

  • LA COMPETENZA, possiamo dirci, ERA DELLA GRECIA. Non è stata colpa nostra. Eppure il resoconto di ciò che è accaduto, neanche due mesi dopo Cutro, ti mette addosso una sotterranea Non per quelli che ormai sono morti. Ma per noi, Europa, che dei nostri aerei sappiamo quando partono e dove fanno rotta… e tuttavia, ancora una volta, quegli uomini li abbiamo …LASCIATI MORIRE.

  • NELL’ERA DELL’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE, usare almeno la nostra per fare sì che la gente in fuga dalla guerra, dalla fame, ARRIVI VIVA? Davvero è impossibile per l’Unione europea concertare soccorsi veri e immediati? O, in verità, di quei mortiNON CI IMPORTA NIENTE?

  • NON È CERTO LA PRIMA TRAGEDIA, in un Mediterraneo come un cimitero. Ma ha un sapore quasi più aspro. Perché dal peschereccio avrebbero rifiutato l’intervento della Guardia Costiera greca? Fino a che il motore tossisce, gracchia, tace definitivamente. Si sente il mare allora, come urla. Ma è tardi. Si salva chi, sul ponte, ha un salvagente.

  • NELLA STIVA AVVERTONO la barca allo sbando, gridano per uscire – tranne le madri che hanno capito, e PREGANO: l’Ue quella notte non c’era, ma, domanda qualcuno, IL VOSTRO GESÙ, DOV’ERA? Era, potrei giurarlo sui miei figli, là sotto, IN QUELLA STIVA colma di pianti e odore di pipì, e strilla acute di piccolissimi. ERA L’UNICO RIMASTO, CON QUEI BAMBINI. E Mentre La Nave cadeva lenta nell’abisso, LI HA ABBRACCIATI TUTTI. E anche ora che sono IN PARADISO, IL CRISTO guarda quegli occhi chiusi, E PIANGE – AGNELLO ANCORA, CON LORO.

  • NOI -addolorati, certo- DOMANI PENSEREMO AD ALTRO. È questo dimenticare, che mi preoccupa. Dev’essere questo costante dimenticare che, nella mia casa in pace, preme stasera contro i vetri delle finestre. Non è il vento. Queste morti, noi le tolleriamo e taciamo. Non è il vento: È UN BALBETTIO DELLA COSCIENZA.

  • RISONANZE: GRAZIE, MARINA per questa tua splendida, calda, materna riflessione… E se una lacrima HA SFIORATO IL NOSTRO VOLTO…BUON SEGNO…SIAMONE CONTENTI .Che NE dite, amici?…dv 3338890862  SITO www.donvincenzoalesiani.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *