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«IO SEGUO LA CHIESA» IL DIALOGO ECUMENICO NON È UN OPTIONAL Stefania Falasca domenica 27 agosto 2023
- CON LA SERIE «IO SEGUO LA CHIESA» Avvenire propone un viaggio attraverso IL MAGISTERO DI PAPA FRANCESCO. Le analisi di Stefania Falasca si concentrano sulle linee del Vaticano II portate avanti da Papa Francesco
- QUANDO IL PATRIARCA di Costantinopoli, Bartolomeo I ascoltò le prime parole del Nuovo Papa FRANCESCO, prese il primo aereo e arrivò a Roma per poterlo incontrare. Le parole che lo colpirono? «Adesso incominciamo questo cammino: VESCOVO E POPOLO. Questo cammino della Chiesa di Roma, che presiede nella carità tutte le chiese»
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FRANCESCO riprendeva le parole di Ignazio di Antiochia evidenziando che al Vescovo di Roma Successore di Pietro, è affidato il compito di custodire, L’unità, con i fratelli cristiani, per rispondere alla preghiera di Cristo al Padre: TUTTI SIANO UNA COSA SOLA» (Gv 17,21)
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SE LA CHIESA DI ROMA, Fondata su Pietro, ha la responsabilità di promuovere un dialogo con le altre Chiese sorelle, a lei spetta il compito di indicare cosa già unisce i cristiani. Dall’inizio del suo ministero Francesco aveva rimarcato le PRIORITÀ nella strada che avrebbe percorso, proponendo il DIALOGO ECUMENICO come dimensione ordinaria della vita di ogni Chiesa particolare.
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LE SEPARAZIONI TRA CRISTIANI non possono essere considerate qualcosa di naturale, perché LA CHIESA È IL CORPO DI CRISTO, che non è diviso, ma viene ferito proprio dalle divisioni...Metteva subito in chiaro che l’unità di cristiani è un «cammino irreversibile». Un impegno, che non può essere opzionale perché le divisioni tra cristiani mettono in gioco la stessa credibilità della LORO PREDICAZIONE.
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IN QUESTI 10 ANNI DI MINISTERO, Francesco ha incontrato quasi tutti i responsabili delle Chiese cristiane. Per la prima volta UN’ ENCICLICA, LAUDATO SI’, sulla cura del creato, può dirsi ECUMENICA per la responsabilità, di «offrire orientamenti di speranza al mondo»
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«CAMMINARE INSIEME, PREGARE INSIEME, LAVORARE INSIEME. Lo scandalo va superato facendo le cose INSIEME con gesti di unità. In questo momento storico l’unità si fa su 3 STRADE: CAMMINARE INSIEME con le opere di carità, PREGARE INSIEME, e riconoscere la confessione comune nel comune martirio ricevuto nel nome di Cristo, NELL’ECUMENISMO DEL SANGUE. QUESTE sono tutte espressioni di UNITÀ VISIBILE. Pregare insieme è visibile. Compiere opere di carità insieme è visibile. Il martirio condiviso nel nome di Cristo è visibile».
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SE PER IL PAPA il cammino ecumenico è cammino di conversione di ciascuna Chiesa, per le singole Chiese è…CAMMINO VERSO L’ESSENZIALE DELLA FEDE... «Noi cristiani possiamo annunciare la forza del Vangelo impegnandoci a condividere le opere di misericordia corporali e spirituali. Questa è una testimonianza di unità fra noi cristiani: protestanti, ortodossi e cattolici».
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CIÒ CHE CI UNISCE è più grande di ciò che ci separa». Conversione non primariamente quella degli altri, ma la propria «PRIMA DI ANDARE VERSO L’ALTRO, L’ECUMENISMO È ANDARE VERSO … CRISTO!!! È CONVERTIRSI»
+++ RISONANZE: queste ultime righe MI FANNO PENSARE TANTO ... SONO DAVVERO IMPEGNATIVE. Vogliamo prenderle sul serio?! Che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it –———————————————-————————————
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