GIULIA E I “BRAVI RAGAZZI”  CHE… UCCIDONO!   INSEGNIAMOGLI PRIMA COS’È L’AMORE                                 Viviana Daloiso domenica 19 novembre 2023

  • Giulia è stata uccisa, il suo corpo trovato in un dirupo. Non era una “romantica fuga d’amore”.    Non era amore. Ecco come la violenza    può restare invisibile fino a spiazzarci

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  • Dunque non era una romantica «FUGA D’AMORE». Filippo non era «un buono», non era il «bravo ragazzo» che mai le avrebbe fatto del male. L’ha insultata, quando lei ha provato a scappare terrorizzata l’ha inseguita e picchiata a mani nude, l’ha uccisa a coltellate,                           per poi gettarne il corpo esanime in un canalone    L’epilogo della tragica vicenda degli ex fidanzatini scomparsi, che arriva a pochi giorni dalla Giornata contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre, racconta la storia che quest’anno s’è ripetuta 83 volte. SEMPRE IDENTICA

  • Ci piacerebbe, soprattutto in questo caso, quando la vittima è una ragazza di appena 22 anni di buona famiglia, a un passo dalla laurea, col sorriso contagioso e quando il killer è anche lui un ragazzo di 22 anni stimato e amato da tutti, pensare che è stato UN MOMENTO DI FOLLIA.  Che qualcosa di misterioso e incomprensibile deve essere successo l’altra sera, che Filippo deve aver perso la testa, che questo orrore non può essere stato pianificato.  

  • «È UN BRAVO RAGAZZO» per usare le parole di suo padre, «non può aver fatto una cosa così». E invece è successo, di nuovo. E invece eccolo, il copione della violenza: Filippo quando era ancora fidanzato con lei la controllava, la pedinava quando usciva con le sue amiche, era ossessionato dal suo cellulare tanto da scriverle sempre il buongiorno e la buonanotte per verificare i suoi orari

  • QUANDO GIULIA L’AVEVA LASCIATO le cose erano andate anche peggio: si presentava fuori da casa sua, la implorava, le ripeteva che «senza di te non posso vivere, non mangio più, non sono niente», non accettava che potesse laurearsi prima di lui, che potesse immaginare una vita in un’altra città e un futuro suo soltanto.

  • L’AMORE COME POSSESSO, l’idea malsana e così drammaticamente radicata anche nelle nuove generazioni di uomini che le donne siano oggetti di cui disporre, manipolabili, plasmabili, che la loro identità e i loro progetti debbano soccombere nelle mani dei loro supposti padroni (padroni di password, padroni di casa, padroni di vita e di morte), erano già scritti in questa storia. Nessuno li aveva visti. Niente di sorprendente, se è vero che quasi la metà dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni non ritengono affatto forme di violenza controllare di nascosto il cellulare o impedire al partner di accettare amicizie online… Come dire: giovani e giovanissimi, su cosa sia amore e cosa no,  Il punto è che IMPREPARATI siamo anche NOI ADULTI.

  • LA VIOLENZA, prima che diventi schiaffo, stupro o omicidio resta imprevedibile perché non siamo disposti ad accettare che possa riguardarci da vicino. Nessuna buona legge può colmare la fame di educazione all’amore di cui i nostri ragazzi stanno morendo… Serve EDUCAZIONE ADESSO, l‘educazione perché la fine di GIULIA, ABBIA UN SENSO.

 RISONANZE: si, oggi tutti, i giovani in particolare, sanno usare i mezzi moderni di comunicazione, in maniera sbalorditiva. Ma tutti noi,  giovani e adulti, non dovremmo  impegnarci di più per IMPARARE AD AMARE? Che ne dite, amici? dv 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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