PERCHÉ CON I SANTI    FESTEGGIAMO ANCHE L’UMILTÀ?                                                     Maurizio Patriciello                                 martedì 31 ottobre 2023

  • UN TEMPO FORSE ANCHE NOI li abbiamo ritenuti uomini e donne straordinari ma irraggiungibili. A volte, dall’alto della loro grandezza, ci hanno intimoriti; altre volte, invece, li abbiamo invocati per riceverne qualche beneficio.    

  • MA RESTAVANO DISTANTI, come le statue che li raffiguravano nelle chiese. Belli, preziosi ma lontani. Fiori e lumicini deposti ai loro piedi come per ingraziarceli.Ci sono stati donati invece per essere imitati. I nostri santi, che hanno puntellato la storia di questi 2.000 anni che ci separano da Cristo, di ogni lingua, popolo e nazione. DI TUTTE LE ETÀ, DIVERSISSIMI TRA LORO.

  • NON SEMPRE COMPRESI DAI CONTEMPORANEI, a volte, osteggiati; altre volte riconosciuti già in vita come autentici AMICI DI DIO, gente di cui ci si può fidareCosa hanno in comune PIETRO e il beato CARLO ACUTIS? Un uomo dalla mente eccelsa, come TOMMASO D’AQUINO, con Francesco e Giacinta, due portoghesi del 20.mo secolo?

  • L’AMORE A CRISTO.  Il santo è una persona in relazione  che, lentamente, diventa che cosa caratterizza LA VITA DI UN SANTO? L’UMILTÀ. Virtù sulla quale fioriranno tutte le virtù. La persona umile sa di non essere padrone di niente. ACCOGLIE, LA VITA come dono, dal quale sgorga, l’acqua pura della gratitudine

  • IL SANTO È COME UN BAMBINO che scorazza nella grande fattoria del NONNO. Corre tra i sentieri, guarda i fiori, accarezza il capretto appena nato.Non smette di fare E non cessa di rincorrere le lucertole e le farfalle. FINO A QUANDO, GIUNTO A SERA, sfinito per la stanchezza, si getta tra LE BRACCIA DELLA MAMMA. E le racconta le scoperte fatte. E continua a CHIEDERE SPIEGAZIONI. Insaziabile, non si accontenta mai. Una volta a letto, nel sonno, continua le sue scorribande. NULLA È SUO. TUTTO GLI APPARTIENE. Che mondo fantastico sta conoscendo. I contadini gli vogliono bene. Lui pensa di aiutarli, in realtà, intralcia non poco il loro lavoro. MA ESSI STANNO AL GIOCO.

  • LA SUA INNOCENZA LI RALLEGRA. Il bambino scopre cose che loro, i contadini, indaffarati e stanchi, non riescono a vedere. Si accorge dei piccoli insetti, controlla le UOVA NEL NIDO DEGLI UCCELLINI.

  • NIENTE È SUO. E DI TUTTO sente di essere il padrone. SIGNORE, DONACI DI GUARDARE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO. Ci accorgeremo dell’ immenso miracolo della vita. E impazziremo di dolore al solo pensiero di poter FARE MALE a chicchessia. E faremo di tutto per riportare IL SORRISO SUL VOLTO DI CHI PIANGE. E sentiremo il bisogno e la gioia di dialogare con i fratelli, DI METTERCI IN ASCOLTO DELLE LORO STORIE.

  • A NOSTRA VOLTA, CHIAMEREMO a raccolta I RICORDI CHE CI LEGANO  ALL’INFANZIA per farne parte a chi si aggiunge al nostro cammino. E diventeremo AMICI, dando e chiedendo aiuto quando i GIORNI SI FANNO PESANTI.

  • IN QUESTO GIORNO dedicato ai fratelli che ci guardano dall’alto, invochiamo il dono indispensabile dell’umiltà. Pur non possedendo niente diventeremo PADRONI DI TUTTOIL PENSIERO CHE DIO CI AMA, CI FA IMPAZZIRE. La certezza che, come noi, AMA IL CREATO e ogni CREATURA, ci spinge ad amarli e servirli a nostra volta. Senza aspettarci ricompensa alcuna. Tanto Grande è il dono ricevuto che L’ETERNITA’ NON BASTERA’ PER COMPRENDERLO E GUSTARE APPIENO

  •  RISONANZE: quanto mi piace QUESTA PAGINA …per i ricordi della mia INFANZIA…SOFFERTA e a suo modo…felice.Sofferta perché, dovevo alzarmi alle 6 DEL MATTINOper andare nel bosco a raccogliere le CASTAGNE  che la mamma cuoceva sapientemente…MA anche FELICE perché la DOMENICA MATTINA  davanti alla chiesetta di CasebiancheVENDEVO… LUPINI…Ci guadagnavo qualche soldino che contavo…  10 volte al giorno…NON esisteva la “mancetta” dei genitori o dei nonni…bisognava arrangiarsi in ogni modo… CHE NE DITE, AMICI? DV3338890862  sito: www.donvincenzoalesiani.it

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