BAMBINI EBREI E PALESTINESI  INSIEME:                    UN PROGETTO PER LA CONVIVENZA                                             Riccardo Maccioni venerdì 8 marzo 2024

In Israele l’unica scuola elementare dove studiano insieme alunni delle due religioni. Sosteniamo la fratellanza nel Medio Oriente ferito dalla guerra.   E il ruolo delle mamme

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  • A volte il sogno diventa realtà, la speranza profezia. È successo, continua a succedere, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle provocazioni malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas  cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico.                    Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura

  • Semplicemente gli abitanti del villaggio credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia .Attualmente in questa realtà nata dal coraggio di Bruno Hussar, vivono 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione del vivere comune.

  • LA SCUOLA DELLA PACE Un programma da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne  a partire dal loro vissuto

  • È LA FAMIGLIA, L’AUTENTICO CUORE DI QUEST’OASI, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere.

  • Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele

 IL PROGETTO “RICOSTRUIRE LA FIDUCIA  In questo ambito,  è nato il progetto, rivolto proprio alle madri…     Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico.                 Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da  diverse comunità:                       ARABE, EBRAICHE, MISTE.

  • ECCO  IL COMPITO DELLE MADRI  da inserire nel programma sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che ANCHE ALL’OMBRA DELLA GUERRA, IL RISPETTO DELL’ALTRO È POSSIBILE.

v INCONTRI DI DIALOGOLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo “facilitati” dal personale della Scuola e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e professionisti di salute mentale, visite al villaggio, coinvolgimento nelle attività scolastiche.      LA PACE PUÒ CRESCERE IN UN’AULA SCOLASTICA MA PER FARSI LARGO HA BISOGNO DI UN CUORE DI MADRE.

 v RISONANZE:  queste ultime due righe dicono tanto…   Dicono tutto….E che ne dite, voi amici? DV 3338890862 ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

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